Tanto, prima o poi ....
Data: 28/09/2004 20.07
Argomento: dalla redazione


Ad una trasmissione televisiva in occasione del recente Genoa - Modena mi sono sbilanciato ed ho detto che è oramai nell'ordine naturale delle cose che, in tempi brevi, questo Presidente prima o poi ci riporti in seria A, precisando l'ovvio, meglio prima.

Si capisce da mille ed una cosa, direi che è scontato, oramai è inevitabile, facciamo pure tutti gli scongiuri di rito, ma anche  logica vuole che, ecc.  e questo credo lo abbiamo intuito anche "altrove", visto che dalle antenne che ciascuno di noi ha in giro, arrivano segnali di una diffusa forte "preoccupazione".



Tranquilli, non intendo parlare degli "altri", solo premettere e specificare bene come la penso sulle nostre prospettive.
Sempre in premessa vorrei aggiungere che conosco il giornalista Bozano da una vita, raramente abbiamo avuto totale assonanza di idee, lo ritengo però persona intelligente e professionalmente preparata.
In questo periodo oltre agli articoli, a mio giudizio validi, che lui scrive sui giornali credo partecipi a talk show televisivi e, soprattutto si diletta a scrivere su alcuni siti rossoblu.
In questa veste, almeno da un po' di tempo, da la sensazione di giocarci un po', sbaglierò ma considerato che pare non si preoccupi molto di prevenire le reazioni, a volte anche pepate, dei suoi lettori internettiani. Non vorrei che, come suol dirsi, quasi che si diverta a provocarle, quasi (come si dice) ad inzupparci il biscottino; se fosse vero, perché lo faccia francamente non saprei dire.

Divertente, allargando il discorso a molti altri suoi colleghi giornalisti, notare come oggi si siano ribaltate le parti e questi, che una volta (sempre allineati e coperti con la società) bacchettavano i piccoli azionisti rei di contestare  dirigenze inadeguate, ora a torto od a ragione nell'occhio del ciclone ci sono finiti loro. Scherzi della vita, constato, senza particolari compiacimenti.
Non intendo, tornando al nostro discorso, commentare l'articolo di Edo su Genoadomani, ma solo prendere spunto dalle reazioni e dalle discussioni che il suo pezzo ha provocato da noi per chiedermi e chiedere se, come tutti sbandieriamo giorno dopo giorno, siamo davvero così sicuri che le cose finiranno come vogliamo o se, invece, anche solo a livello di subconscio, non si nasconda qualche timore.
Nessuno per cortesia cada nell'evidente provocazione che sta dietro alla mia domanda, mi piacerebbe invece si discutesse sul perché danno fastidio quelli come Bozano che contraddicono i nostri convincimenti prima ancora che le nostre speranze.
Capita, va detto, che così giocando il buon Edo, a volte (mi pare di sentire il coro dei "spesso", oppure dei "sempre"), si "inciampi", per esempio "l'uscita" su Giacchetta mi ha lasciato un po' perplesso. Non a caso lui stesso si è sentito in dovere di precisare … direi d'essere in accordo con lui  solo sull'affermazione che ci vogliono altro che prove (visto che non bastano neppure tonnellate di sms e che il bello viene ora invitato anche alla TV?!) per mettere in dubbio la professionalità di una persona, 
Credo, però (per arrivare al dunque) che giudizi estemporanei e magari un po' oltre, come squadra che annaspa, ecc. devono lasciare il tempo che trovano, irrilevanti, con rispetto sia chiaro delle opinioni altrui, anche se non condivisibili, principio per me davvero importante.
Voglio dire che Edo & company con i loro scritti non minano nessuno dei miei convincimenti, ne aumentano quelle che sono le riserve e preoccupazioni che derivano dal saper che niente è mai scontato e che per essere primi bisogna, banale ma vero, essere più bravi di tutti, cosa che sappiamo non è poi così tanto facile e scontata (corazzate o meno) e che dipende anche da altra cosa tutt'altro che facile, e cioè dalla capacità di commettere pochissimi errori, meno che sia  possibile.
La sconfitta di Torino, pali o non pali, è stata una sgradevole sconfitta "di misura" contro una squadra lanciata, forse già ora al top.
E' stata una partita arrivata troppo presto (lo ha scritto anche Marco e vale anche per me) ma, a mio modesto avviso, anche per altre ragioni e cioè perché è arrivata nel loro momento migliore (auguri se riusciranno a tenere sino in fondo) e quando noi invece eravamo e siamo in quella fase di lavori in corso che, da una vita, auspico possa finalmente finire, anche se vedo che almeno sinora siamo ancora in…. "work in progress".

La rosa di assoluto livello per qualità e quantità, l'arrivo, meglio tardi che mai, di un allenatore di qualità ed esperienza, oltre che sanguigno al punto giusto, restavano e restano solide basi per mantenere una ragionevole fiducia.
Ora, dopo la partita con la Salernitana, le cose sono ulteriormente migliorate. A proposito, attenzione che qui nessuno ha la presunzione di sparare sentenze, scrivo in tutta umiltà le mie idee anche e soprattutto per confrontarmi con chi la pensa diversamente, per suscitare una civile  discussione con coloro che mi regaleranno la loro gradita attenzione e soprattutto si appassionano a queste cose, in tasca ho sempre molto poco, meno che meno verità rivelate.
Le cose, dicevo, sono migliorate perché dopo la vittoria sono cresciuti morale, sicurezza e la personalità, tutte cose importanti. Si sa infatti che, spesso, motivazioni e maggiore sicurezza dei propri mezzi travolgono i valori tecnici.
La sia pure ancora modesta Italia di coppa Davis (piccola parentesi di tennis) con giocatori in graduatoria molto più avanti dei polacchi, ha domenica fortemente rischiato di perdere un incontro facilissimo sulla carta solo perché, per una serie di circostanze, i nostri giocatori hanno perso sicurezza.
Sono stato anch'io uno di quelli che hanno detto di non voler nemmeno pensare a quello che sarebbe accaduto sabato scorso "senza" Scarpi; per quanto mi riguarda escludo che si volesse in alcun modo  ne sminuire il valore della squadra, ne di quella bellissima vittoria, ma c'era da temere proprio per l'ancora fragile morale e per la carenza di quella benedetta sicurezza, anche per la sconfitta precedente, insomma si poteva anche soffrire non poco.
Manca la riprova (come ci ha ricordato Chiara), c'è però a mio avviso un precedente, la partita col Pescara dove abbiamo un po' arrancato e dove l'abbiamo fatta franca anche grazie alle carenze di una squadra forse non fortissima, sicuramente debole ed  ancora improvvisata.

Sono fiducioso anche perché l'allenatore, anziché pavoneggiarsi dietro alle cinque godibilissime segnature e, magari, levarsi i soliti sassolini dalla scarpa con quelli che l'avevano già criticato, ha, molto opportunamente, messo il dito su quello che ancora non và.
A Cosmi va riconosciuto il merito di averci messo, anche prima, del suo con la scelta dei giocatori e, soprattutto, per come li ha caricati e motivati.
Non credo che, dal punto di vista delle motivazioni, quella con la Salernitana sia stata la "partita della vita", ma il raggiungimento di uno stabile standard, proprio quello necessario per arrivare dove vogliamo.

Insomma questi benedetti giornalisti li vogliamo mandare al rogo come tante Giovanne D'Arco o vogliamo provare a dimostrare di avere argomenti migliori e più attendibili dei loro?
Per quanto mi riguarda è una bella sfida alla quale, sia pure senza alcuna presunzione, non mi sottraggo.
E poi, oramai viviamo con l'animo sereno, tanto prima o poi ………..


Giancarlo Rabacchi







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