NUOVO GENOA, VECCHI VIZI
Data: 02/10/2004 02.23
Argomento: il Grifone in campo


Perugia – Genoa 2 – 2

 

Un risultato che molti avrebbero sottoscritto alla vigilia lascia invece un amaro retrogusto di sconfitta. Il Genoa formato trasferta non convince ancora e, pur potendo giocare in superiorità numerica per quasi un’ora, si lascia raggiungere per ben due volte da un avversario troppo nervoso e confusionario, ma mai domo.



Eppure si erano creati tutti i presupposti per portare via l’intera posta dal Renato Curi : il bel gol finalizzato da Milito al 23’ su azione molto ben congeniata da Lazetic e Caccia; un autogol negato dal palo a Lamacchi che si era opposto ad un tiro di Ferrigno; l’espulsione di Delvecchio al 39’ per un fallo su Zanini e la conseguente possibilità di poter giocare in scioltezza contro un avversario eccessivamente nervoso.

 

E’ il Genoa a fare la partita nel primo tempo sotto l’aspetto quantitativo (in termini di possesso palla) e qualitativo, anche se concede ai perugini almeno due palle gol abbastanza clamorose. E’ il solito Genoa, che non riesce a scrollarsi di dosso certi noti difetti, soffrendo troppo sui calci piazzati ed in situazioni di gioco che potrebbero invece essere gestite  con maggiore efficacia. Pur tuttavia il Grifone rossoblu costruisce trame di gioco e appare sin dalle prime battute superiore ad una sua concorrente per la promozione. La squadra che scende in campo è la stessa di sabato scorso, con Zanini in campo che conserva il posto ai danni di Gemiti. Sfruttiamo bene gli spazi, facciamo pressing sugli avversari e non sprechiamo la palla. In attacco, Milito e Caccia danno sempre l’impressione di essere in grado di procurare seri pericoli. Sfioriamo anche il raddoppio, su contropiede del Principe e qualche minuto dalla fine del primo tempo il Perugia rimane addirittura in 10 uomini,a causa dell’espulsione di Delvecchio. Insomma, le cose si mettono bene per noi.

 

Il secondo tempo del Genoa inizia bene e si ha l’impressione che i giocatori stiano cercando il colpo del KO. Ma, progressivamente il nostro gioco subisce un’involuzione. La squadra inspiegabilmente si allunga, mentre bisognerebbe restare raccolti e sfruttare la superiorità numerica. Invece di gestire la palla, magari addormentando un po’ il ritmo,  insistiamo a voler giocare  freneticamente,  perdendo così molti palloni. I grifoni umbri non sono molto pericolosi, tanto è vero che Scarpi non deve lavorare troppo, ma la pressione aumenta. Inspiegabilmente Cosmi, a parte la sostituzione Zanini-Gemiti, non opera nessun altro cambio, lasciando in campo giocatori che dovrebbero tirare un po’ il fiato. Il pareggio del Perugia arriva all’84°  e l’azione ha dell’incredibile, con due giocatori umbri, che – indisturbati davanti alla nostra porta – devono solo appoggiare in rete un traversone al centro. Ci sono molti errori in quest’azione, non ultimi quelli di Gemiti, il quale, dentro la nostra aerea non comprende la situazione di pericolo che si stava creando e non si accentra per cercare almeno di disturbare gli attaccanti umbri. Ma non è finita, in quanto due minuti dopo Tedesco riporta in vantaggio il Genoa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. A questo punto qualunque squadra “normale”…non necessariamente forte…porterebbe via la vittoria, ma non il Genoa, che si lascia raggiungere proprio all’ultimo minuto di recupero : c’è un cortese “prego si accomodi” a Coly, che può crossare senza alcuna opposizione e  nessuno vuole usare la scortesia a Mascara di contrastarlo nella nostra area di rigore, quindi si opta per la decisione di lasciarlo fare come crede. E così Mascara fissa sul 2-2 il risultato di quest’incontro.

 

Peccato, perché questi 3 punti sarebbero stati molto importanti. Alla quinta di campionato non si possono ancora emettere giudizi definitivi, ma un piccolo bilancio si può forse fare. Questa squadra, fuori dalle mura amiche, non dimostra molta personalità e, nonostante che abbia molti giocatori d’esperienza, non riesce a giocare con la testa. All’allenatore è giusto concedere ancora tempo, ma questa sera sono emerse pecche anche da parte sua. Gli errori della fase difensiva (non necessariamente della sola difesa) stanno diventando seccanti e, dal momento che nelle altre squadre di B non ci pare che giochino Nesta e Cannavaro, non ci si spiega come la nostra organizzazione difensiva sia così scarsa in raffronto ad altre squadre che sono meno forti della nostra. L’impressione, come è già avvenuto a Torino, è che Lamouchi e Tedesco a centrocampo in trasferta riescono a giocare bene insieme quando bisogna costruire, mentre sono molto meno efficaci quando occorre difendersi. Una squadra che vuole andare in A dalla porta principale non può lasciarsi sfuggire occasioni ghiotte come quelle di Perugia, contro una diretta concorrente. Ci sono anche note positive : il fatto che passiamo sempre in vantaggio noi e il gioco che mettiamo in mostra…finchè siamo sullo 0-0. Ma dobbiamo migliorare molto, lavorando sulla gestione delle partite nelle loro fasi più delicate. Qui non si tratta di essere ottimisti o pessimisti, ma di lavorare con quello che c’è in casa e che, tutto sommato, non è poco.

amico_fragile







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