"Solo a gennaio il Genoa di Cosmi" di Pierluigi Gambino
Data: 04/10/2004 17.33 Argomento: l'opinione
E se fosse Serse Cosmi il fuoriclasse di un Genoa peraltro provvisto di ottimi giocatori, se rapportati alla B? La gente crede in lui come ad un Messia e anche i giocatori, gradatamente, iniziano ad assimilare le sue direttive e, soprattutto, il suo spirito vincente. E dire che lui, pur ribadendo di non aver mai potuto disporre in carriera di un organico così corposo, non ha nelle mani la squadra più adatta ai suoi “credo” tattici. |
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Di sicuro, avrà già indicato a Stefano Capozucca, valente direttore generale della società e pregiato uomo mercato, i rinforzi per la sessione di gennaio. Infatti, se De Canio prediligeva il modulo 3-4-1-2 e aveva convinto Preziosi ad acquistargli non uno bensì due rifinitori, il perugino preferisce il 3-5-2, con un centrale “basso” che sappia cucire il gioco e nel contempo coprire e, quando possibile, avanzare sino a piazzare la zampata: la fedele descrizione del laziale Liverani. Cosmi gradirebbe pure un difensore puro più agile di quelli in rosa, ma codesta è la lacuna meno preoccupante. Piuttosto, le sue squadre hanno sempre proposto in prima linea di un attaccante poderoso, capace di tener palla e di consentire alla squadra di salire. Stellone risponde solo parzialmente a certe caratteristiche, e di lui preoccupa l’estrema fragilità, la tendenza agli infortuni. Riganò o un pari caratteristiche potrebbero davvero fare al caso del tecnico. Infine, a Cosmi non dispiacerebbe un difensore di destra più abile in copertura, per rendere totalmente funzionale l’alternativa tattica della difesa a quattro, adottabile in certe situazioni. In attesa del 2005, mister Serse avrà modo di ruotare una rosa di primissima qualità, con un mare di soluzioni offensive. Questo Genoa, quando riesce a tenere la palla bassa, può diventare devastante, inarrestabile, perché la facilità di trama espressa dai vari Lamouchi, Tosto (quando lascia provvisoriamente la zona arretrata), lo stesso Tedesco, i due laterali di centrocampo e quei sacripanti che rispondono al nome di Caccia e Milito non ha eguali nella categoria. Il vero problema del Grifo attuale risiede nella fase difensiva, davvero un limite quando l’avversario si scrolla di dosso (ed è più probabile che accada lontano da Marassi...) certe remore psicologiche e inizia a spingere. Quando il Genoa passa in vantaggio, è mai possibile che i rossoblu si trasformino in pecorelle smarrite invece di sprigionare quella grinta profusa a piene mani da mister Cosmi? Troppe le distrazioni, troppi i black-out, troppe le mollezze nel possesso di palla. Basterebbe, a volte, giocare con un briciolo di furbizia in più, ed è il minimo che si deve pretendere dai numerosi “volponi” di casa Genoa, con centinaia di gettoni di presenza alle spalle. Ma soprattutto, guai a restare impalati come tante statue quando i rivali si avvicinano all’area di Scarpi: vanno seguiti tutti con la massima attenzione e anticipati al momento del cross. Una raccomandazione da estendere non solo alle guardie scelte, ma anche ai centrocampisti (specie quelli laterali) e persino alle punte. Comportandosi così, il successo sarebbe pressoché certo anche in trasferta, perché i bomber rossoblu, prima o poi, una palla avvelenata finiscono per infilarla nel sacco altrui...
Pierluigi Gambino
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