Vittoria fortemente voluta
Data: 19/10/2004 15.08
Argomento: il Grifone in campo


Genoa  2  (1’ st Makinwa; 12’ st Tedesco)

Treviso 1  (33° pt Centi)

pur con qualche sofferenza di troppo, il Genoa conquista la vittoria e si porta solitario in seconda posizione in classifica. Non si vede una bella partita al Luigi Ferraris, per merito del Treviso e per colpa dei padroni di casa che questa sera non riescono a rendere fluida la manovra come in altre occasioni. Ma è un test importante, probabilmente più utile delle cinquine realizzate negli ultimi due incontri.



Come anticipato dalla tifoseria organizzata del Genoa, lo stadio di Marassi si presenta spoglio dei consueti striscioni rossoblu; tutti i club aderiscono all’iniziativa che tende a rappresentare la tristezza di uno stadio senza colori e senza calore, deriva di assurde decisioni prese nell’ottica di aumentare i guadagni delle società calcistiche (grazie ai proventi delle pay-tv) , a scapito, però, della genuina partecipazione dei tifosi alle partite delle proprie squadre. Lo “sciopero” corale del tifo dura però solo un minuto e la Gradinata Nord torna ad incitare subito la squadra con i suoi proverbiali cori tonanti.

 

Sin dalle prime battute si ha la sensazione che questa sarà una partita diversa rispetto alle precedenti prove di fronte al pubblico amico. Il Treviso, come annunciato alla vigilia, si presenta con un centrocampo molto folto, capace si irretire i genoani, ma anche di costruire alcune trame di gioco. L’avvio è difficile e l’unico lampo è un gol annullato a Makinwa per un presunto fallo in aerea. Al 15° si fa male Lamouchi, sostituito da Gemiti, e Zanini torna ad occupare la zona centrale del campo. Il tempo scorre senza grossi sussulti. Lazetic, che aveva iniziato bene, si spegne col passare dei minuti. Dall’altra parte Tosto, recuperato in extremis (aveva la febbre) e Gemiti non hanno lo spunto per essere pericolosi come in altre occasioni. Il fatto curioso è che la compagine rossoblu riesce spesso ad arrivare comunque a fondo campo, ma i cross in area sono sempre sbagliati. Davanti Caccia sembra in serata no e Makinwa compie troppi errori. Poco dopo la mezz’ora il Treviso passa. L’arbitro concede un assurdo calcio di punizione  pochi metri fuori dall’area e Centi segna con un bel tiro. Scarpi, che probabilmente non vede partire il pallone, resta immobile a guardare la palla che s’insacca. La reazione del Genoa non è veemente e occorre aspettare il 44° per assistere ad una situazione di pericolo, creata da Caccia. Al 46° poi il Treviso si salva su cross di Makinwa dalla destra, atteso da due genoani in area veneta, pronti a colpire.

 

Nel secondo tempo cambia tutto. Al 1° minuto immediato pareggio del Genoa : traversone di Lamacchi, Caccia fa un assist di tacco, raccolto da Makinwa che, con freddezza, batte Ballotta. Pochi minuti dopo Caccia sfiora il montante su tiro angolato. Al 12° il Genoa passa in vantaggio su azione tambureggiante : cross di Lazetic, Makinwa colpisce di testa e Ballotta salva sulla traversa e un difensore del Treviso ribatte di testa, ma Tedesco si inserisce con ottima scelta di tempo e, colpendo la palla al volo, batte nuovamente il portiere ospite. A questo punto il Genoa ha la partita in mano. C’è un bello scambio tra Makinwa e Caccia, con quest’ultimo che tira fuori di poco a lato. Il clou del secondo tempo si ha tra il 31° e il 33°. Dopo un azione insidiosa del Treviso, Caccia serve una sontuosa palla gol a Makinwa, il quale però, smarcato di fronte a Ballotta, non riesce ad alzare la palla quel tanto che basta per mettere al sicuro il risultato. Su rovesciamento di fronte il Treviso arriva vicinissimo al gol e, su mischia in area, Reginaldo colpisce la traversa. C’è tempo per fare entrare Brevi per Zanini e Stellone per Makinwa. Per il resto del tempo succede poco : qualche tentativo di contropiede del Genoa, fallito sempre per immancabili errori e un tentativo di forcing del Treviso che fino all’ultimo ci crede e impegna Scarpi in alcune occasioni. Ma la partita si conclude con la vittoria del Grifone, che supera il Torino e si porta alle spalle dell’Empoli, a due punti di distanza.

 

Il risultato inevitabilmente condiziona i giudizi. La prova del Genoa non è stata brillante, ma non si può dire che la vittoria sia stata immeritata. Se il Treviso avesse pareggiato, però, non avrebbe rubato nulla.  Dovremo abituarci ad avversari che le tenteranno tutte per fermare i rossoblu. La serie B è questa e, se i valori alla lunga emergono, in una singola partita può capitare che la squadra più debole impensierisca quella più forte.  Le goleade non possono essere la regola e capita qualche volta di vincere partite nelle quali non si è dominato l’avversario. E’ successo a tutte le squadre vincitrici dei campionati di B. 

 

La partita di ieri sera, a mio parere,  riveste  molta importanza. Per la prima volta in questo campionato siamo andati in svantaggio e la squadra ha saputo reagire. C’è stata sicuramente grande determinazione nei giocatori, alcuni dei quali non erano in buona serata. Ma una squadra importante deve trovare risorse dentro di sé proprio quando le cose non vanno bene come si vorrebbe e deve quindi saper soffrire. Direi che l’arrivo di Cosmi sulla nostra panchina ha indubbiamente aumentato la capacità di controllare la sofferenza di questa squadra rispetto alla gestione precedente. Tutti vorremmo un Genoa arrembante e prolifico, ma poi sono proprio le partite come Genoa-Treviso (come lo è stata in parte Genoa-Pescara) a trasformare un campionato da mediocre in vincente. E’ facile imporsi quando tutto gira per il verso giusto. L’anno scorso abbiamo giocato partite straordinarie per alcune settimane, culminate in Genoa-Fiorentina, ma non abbiamo saputo vincere (anzi abbiamo troppe volte addirittura perso) le partite rognose, quelle che per la serie B sono praticamente una regola.

Archiviamo quindi anche questo match e cominciamo a pensare alla prossima difficile

trasferta in quel d’Arezzo, dove al nostro mister affidarono la prima panchina “pesante” e dove, possiamo starne certi, Serse Cosmi non intende fare brutte figure.

 

amico_fragile 

 







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