TABU' SFATATO!
Data: 14/11/2004 01.26
Argomento: il Grifone in campo


Catania       1

(15° pt Ferrante)

 

Genoa          3

(4° pt Milito, 47° pt Stellone, 36° st Makinwa)

 

 

Un Genoa meno bello ed appariscente rispetto al passato, vince meritatamente a Catania, sfatando la maledizione  che non lo voleva vincente in terra di Sicilia da molti anni. La squadra è stata molto concreta e a tratti cinica. Ha saputo soffrire a causa di alcune folate dei padroni di casa nel primo tempo, ma ha sprecato pochissimo in avanti e concesso non più del dovuto in difesa ad un avversario che, finche le gambe hanno funzionato, ha cercato di ribattere colpo su colpo. Il Grifone lancia la sua sfida all’Empoli ed al Torino, che saranno impegnate domani, ed un messaggio a tutto il resto delle contendenti.



Un messaggio che dice : “sappiamo giocare bene e ci piace divertire e divertirci, ma – quando è il caso – sappiamo anche soffrire e attendere il momento giusto per colpire e fare male”.

Il Genoa quest’anno è “condannato” a vincere sempre, o quasi. La nuova formula del campionato di B, con due sole promozioni dirette, non permette grosse pause e la banda di Cosmi dimostra sul campo di aver ben chiaro in testa questo concetto. Ovviamente  non è possibile essere sempre brillanti e devastanti.

Cosmi schiera la stessa squadra vista domenica scorsa contro la Triestina. Riconfermato Cozza, a dimostrazione del fatto che il mister crede veramente nel giocatore e lo vuole recuperare al più presto.

 

Al 3° minuto, il difensore catanese Bruno combina il patatrac, colpendo con la mano una palla che Stellone di testa stava cercando di deviare verso la porta avversaria. Occorre dire che l’arbitro è stato molto bravo nell’individuare il fallo, visto che alcune immagini televisive, da diverse angolazioni, non avevano colto il tocco di mano di Bruno, tanto volontario, quanto ingenuo. E’ il Principe Milito ad incaricarsi del tiro e, con grande tranquillità, indirizza il pallone sotto l’incrocio dei pali. Zero ad uno. Meglio di così non poteva iniziare.

 

Il Catania, però, si scuote subito e si riversa in avanti. Ci prova subito Anastasi, con un buon tiro da fuori area. Il ritmo è alto, il Genoa prova a ragionare ed a mettere in moto gli uomini chiave della sua manovra. Ma in questo frangente della partita, Tosto può spingersi poco in avanti, in quanto dalle sue parti gli avversari lo impegnano a fondo. Anche Lazetic dall’altra parte non riesce a partire in modo bruciante come in altre occasioni. Ciccio Cozza, è giusto dirlo, lotta con grinta e volontà, ma non riesce ancora a imprimere  velocità d’esecuzione alle sue aperture. Proprio da un’azione nel nostro versante sinistro si sviluppa l’azione del pareggio etneo. Tosto, pressato da due avversari, perde palla e Mariniello, vincendo un po’ fortunosamente un rimpallo va al cross. Ferrante, con uno spunto da vero attaccante, gira in rete il pallone, anche se Scarpi non sembra esente da colpe.

 

Le due squadre a questo punto si affrontano a viso aperto; c’è qualche azione del Genoa alla quale risponde immediatamente il Catania. Al 25° Milito arriva a tu per tu con Pantanelli, il quale interviene sull’argentino in maniera un po’ scomposta. Il Principe potrebbe cercare, sull’uscita del portiere, un secondo rigore, ma rimane lealmente in piedi. Perde però l’attimo per il tiro e non riesce a servire Stellone al centro dell’area. Cosmi cerca di contrastare l’azione del Catania sulla fascia sinistra e spedisce lì Lazetic. Al 39° il Catania costruisce la sua palla gol più nitida : c’è un nuovo cross dalla destra; Caserta si avventa sulla palla, ma tira male e non centra nemmeno la porta. Al 41°  è il Genoa a sprecare : Milito, servito splendidamente da Tedesco, tira addosso al portiere; la palla arriva sui piedi di Stellone, il quale però tira debolmente e la palla finisce fuori. Ma quando sembrava che le squadre dovessero rientrare negli spogliatoi in parità, ecco che arriva il secondo gol del Grifone. E’ Tosto che in una sua sortita in avanti riesce a spedire la palla a centro area, dove si trova Stellone che, di testa, indirizza la palla in gol. Va detto che Stellone è lasciato colpevolmente libero in area.

 

Nel secondo tempo il Catania cerca di riprendere il cliché della parte centrale della prima frazione di gioco. Al 5° Ferrante, su tiro sporco, un po’ defilato dentro la nostra aera, sfiora il palo. Al 9° Anastasi  può colpire di testa nella nostra aerea, ma la palla finisce all’esterno della rete. Un minuto prima era stato Milito a rendersi pericoloso, dopo aver dribblato due difensori siciliani. Ma appare evidente che le due azioni del Catania sono solo due episodi. Com’era facile prevedere,  la squadra di casa non è più in grado di dare continuità all’azione : molti dei loro giocatori non riuscivano più a spingere come prima, per cui il Genoa si poteva permettere il lusso di attendere, contrapponendo un pressing neanche troppo esasperato.

 

Ma Cosmi, troppe volte scottato da certe disattenzioni, decideva di dare maggiore copertura ed equilibrio alla sua squadra. Gemiti entra al 13° per sostituire Cozza, destinando il ragazzo di Germania a dare una mano sulla sinistra a Tosto. Più tardi Sonetti si gioca la carta Vugrinec , che subentra al posto di Caserta. Ed è proprio Vugrinec a sparare alta una palla che sicuramente meritava un miglior esito. Al 31° Stellone di testa ci riprova, ma il pallone va alto. Esce Milito ed entra Makinwa. Al 34° Lazetic, nuovamente ficcante sulla sua fascia, entra in aerea e tira, ma il portiere para. Ma è il prologo del gol, che arriva su contropiede al 36°. Tedesco entra in area sul settore destro e porge una palla all’accorrente Makinwa, che non deve far altro che spindere in rete la palla. La partita è virtualmente chiusa e il Catania accusa il colpo. C’è ancora spazio per Makinwa, che tira alto un buon pallone di Tosto, e per una punizione pericolosa di Vugrinec.

 

Al termine della partita Cosmi è soddisfatto della prestazione della sua squadra, dicendo che non era facile sfoderare a Catania una prestazione di questo tipo. Il mister ha apprezzato in particolar modo l’intelligenza tattica messa in mostra dai ragazzi nel secondo tempo.

Sonetti dichiara che “per fortuna non incontreremo sempre squadre forti come quella di Cosmi”…nella ripresa abbiamo accusato un po’ di stanchezza e siamo stati poco lucidi e ficcanti.

E’ il segno che per giocarsela col Grifone di quest’anno è necessario sfoderare una prestazione fuori dal comune, anche dispendiosa in termini di energie fisiche…ma non è mica facile reggere certi ritmi per 95 minuti… 

 

amico_fragile







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