In fila indiana - la 14° giornata di B
Data: 24/11/2004 01.00
Argomento: dalla redazione


Veramente simpatica e singolare l'espressione di "Sersone nostro" nell'immagine a fianco. Nonostante una "vita" dedicata (a modo suo) a questo bellissimo sport, di gol come l'ultimo capolavoro del "Principe di Baires" non deve averne visti molti. Sono gesti tecnici come questo che fanno dimenticare l'intossicazione subita da questo "gioco popolare" negli ultimi tempi.
Sono gesti umani come l'applauso spontaneo della Gradinata Nord nei confronti di un Bucchi infortunato a bordo campo e "sfortunato" nella vita, che mi fanno credere che, qui "in Genoa", Serse ha trovato alcuni degli "odori" e dei "valori" citati così così bene nel suo libro.

Il torneo giunge esattamente ad 1/3 del cammino. Il passo lo fa sempre l'Empoli, capace di reagire all'ultimo momento quando sembrava finalmente artigliato dal Grifone. La squadra di Somma ha rischiato seriamente di perdere a Cesena, e sarebbe stata una sconfitta di quelle che pesano sul morale, perché rimediata con una rimonta degli avversari. I toscani sembrano sempre più "dipendenti" da Vannucchi e Tavano. Quando giocano bene entrambi, la vittoria è quasi certa. Se entrambi non azzeccano la "domenica", allora la squadra capolista si trasforma nella sua brutta copia.



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il "plotone" si allunga …..


Stasera ruberò qualche termine ed un'immagine ad un altro sport meraviglioso. La classifica di serie B, nella sua nobile zona di "sinistra" si è trasformata nelle ultime tre giornate. Da un gruppo compatto di squadre raccolte in pochi metri, è passata ad essere un plotoncino che sta procedendo in "fila indiana". Chi conosce il ciclismo, sa benissimo che quando davanti si mettono a "tirare", succede proprio questo.
Empoli e Genoa fanno l'andatura, che in questo momento non tutti sono in grado di sostenere. Ed allora si possono notare già i primi distacchi, anche se non definitivi. Il Toro, con orgoglio, ma anche con una partita per 70 minuti perfetta, ha risposto allo "scatto" delle due capofila e si è portato alla ruota. Mancano ancora tanti chilometri alla conclusione di questa gara a tappe, ci sono ancora tanti "gran premi della montagna" sui quali sudare e discese ripide da affrontare con concentrazione. Per ora la "maglia rosa" spetta all'Empoli, ma quello che conta sarà tagliare bene il traguardo a giugno.
Ovvio che non ho parlato della "maglia gialla". Quella spetta al vincitore di una corsa più dura e più famosa di quella che stiamo facendo, una gara a tappe il cui accesso cercheremo di guadagnarcelo quest'anno ... e solo allora si potrà sognare di indossare quella "nobile" maglia ... gialla come la "Stella".

Una vittoria … "alla Piacenza" ...
Chi di spada ferisce, di spada perisce ... molto banale e inflazionata come affermazione, ma calza a pennello per il Perugia corsaro nelle terre padane. Il Piacenza ci aveva abituato ad una serie di rimonte clamorose (ed in alcuni casi fortunose) negli ultimi minuti di gara. Questa volta è stata la squadra di Colantuono che, con un quarto d'ora finale da incorniciare, ha rimontato gli uomini di Iachini, conquistando una vittoria importantissima contro una diretta concorrente.
A volte gli eventi ti obbligano, o più benevolmente, ti "consigliano" le scelte più giuste. Ed un Perugia lento e piuttosto prevedibile che pareggiava 1 a 1, si trasforma dopo l'infortunio a "penna bianca" Ravanelli. Entra Do Prado, e la squadra si trasforma grazie ad un micidiale 4-3-3 con Mascara e Ferreira Pinto che affiancano il nuovo entrato. Sta di fatto che gli ultimi minuti della partita, rimarranno impressi ai tifosi emiliani come un vero incubo ... tre gol, ed una serie di occasioni per gli ospiti che hanno dilagato.
Ho sempre sostenuto che alla squadra di Gaucci jr. manchi almeno un attaccante "forte" per completare una rosa molto buona. Ne sono ancora convinto ... vedremo se il "nuovo" tridente offensivo mi darà torto.

Il giocatore del giorno ...


A guardarlo nella foto, sembra proprio un "passo di Tango". Non può essere altri che lui, il "nostro" Diego Alberto Milito, il nostro numero 9, il nostro "Campione".
Uno sguardo un po' "naif", con quegli occhioni che sembrano sempre malinconici, tanta, tantissima classe. Molta umiltà. Il Genoa del futuro passa da lui, dalle sue scarpette blu che incollano il pallone, che disorientano gli avversari.
Diego Milito è arrivato in Italia lo scorso Gennaio. Un mese di "ambientamento" e poi la cosa che gli riesce meglio ... tanti gol. E' un giocatore che ha sicuramente ancora ampi margini di miglioramento. Ha una classe indiscutibile, supportata da un fisico sufficientemente potente e da una intelligenza tattica non comune in un attaccante. Milito segna, Milito fa l'ultimo passaggio, Milito contrasta a centrocampo, Milito si porta via i difensori avversari e fa segnare i compagni. Erano tanti anni che un giocatore così non vestiva la casacca a quarti rossoblù.
Dieci gol in 14 gare significano come minimo, almeno 20 alla fine del campionato. E' osservato, studiato e probabilmente già "desiderato" da tanti addetti ai lavori.
Ma questa volta c'è una Società pronta a mettere in cassaforte i propri gioielli ... e la combinazione, il nostro Joker, non la svela a nessuno ...

La squadra del giorno ...


Tredici punti nelle ultime 5 giornate di campionato. Il Treviso è sicuramente la squadra più in forma del momento. Sembra proprio che Pillon sia profeta a casa propria e da quando ha sostituito il suo predecessore D'Astoli, la squadra veneta ha inanellato una serie positiva da media promozione (that's incredible!). Tutte vittorie di misura quelle conquistate (clamoroso il 4 a 3 a Cesena), ma quello che conta è farne uno in più degli altri.
Da una classifica parente stretta della disperazione, il Treviso si è portato a 18 punti in acque decisamente più tranquille. Cosa buffa (lo avete capito che a me piace cercarle) ... la squadra di Pillon ha realizzato la sua "serie" sull'asse emiliano - veneto, ovvero spostandosi proprio poco da "casa base". Sarà l'aria familiare, ma addirittura, le due ultime vittorie consecutive sono state nei due "derby" contro Verona e Venezia.

Gli imbecilli del giorno ...


Siamo sempre a Treviso, ma questa volta parliamo di alcuni gruppi di tifosi biancazzurri. Veramente di cattivo gusto (se non addirittura allarmante) quello cui si è assistito domenica scorsa in "laguna".
Nel corso del "derby" contro il Venezia, nella curva ospiti, occupata appunto da qualche centinaio di sostenitori trevigiani, sono stati esposti stendardi raffiguranti delle "svastiche". Sul sito di Repubblica, inoltre, vi è un resoconto di altre "imprese" ralizzate da questi "genialoidi" (usando un termine della Gialappa's) che comprendono insulti razzisti, scritte intolleranti ed addirittura (nel 2001) l'abbandono degli spalti contestualmente all'ingresso in campo del giovane attaccante nigeriano Akeem Omolade.
Semplicemente vergognoso ...

Alla prossima ...

ruttolibero







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