"Quelli del terzo piano" di Francesco Mortola
Data: 20/12/2004 19.02
Argomento: l'opinione


E' un po' di tempo che ho voglia di scrivere queste poche righe. Sarà Natale che arriva, finalmente un Natale rossoblù più felice; sarà perché negli ultimi mesi il mio lavoro mi ha portato a toccare da vicino dolori immensi di persone che hanno perso il loro figlio, il loro marito, il loro papà. Dolore che ti avvolge quando scopri che, pur essendo apparentemente persone estranee, in realtà sono più vicine a te di quanto tu pensi.

 



Scopri che Stefano quante volte ti avrà superato in moto tra Cornigliano e Sestri con la sciarpa rossoblù al collo, quante volte avrà sognato, come te, di gioire fino alle lacrime all'uscita di un tunnel infernale che dura da quel maledetto spareggio di Firenze. Scopri Stefano e ti viene in mente Alessandro, che, tra una corsa e l'altra del suo taxi, ti scriveva sms quando parlavi alla radio e si firmava Ale. Ti scriveva per incitarti ad andare avanti e tu lo facevi con forza doppia, perché sentivi che era giusto e lui te lo ricordava. Perché lui era, è, un tifoso innamorato della squadra più bella del mondo e in te vedeva, vede, uno come lui con in più la fortuna di poter parlare a un microfono. Ricordi Alessandro e la mente ti porta a Claudio, sempre in quel maledetto '95. Papà Cosimo che ti dice quanto suo figlio ce l'ha lì con lui, gli parla e Claudio gli risponde. E da Claudio i ricordi vanno a tutti i fratelli uccisi dai rigori di Firenze, rimasti pressoché anonimi perché chi muore per infarto non fa
notizia. E infine scopri tanti, tantissimi nonni e zii che sono stati costretti a vedere nella seconda metà della propria vita solo umiliazioni e una frustrazione continua perché al di là di promozioni contingenti non c'era mai un futuro certo e sereno. E che magari sono mancati proprio sul più bello, dopo aver passato decenni in attesa di una svolta che non arrivava mai. Scopri Gianluca e Fabrizio, che per questa maglia hanno sempre dato tutto e per la quale continuano a giocare, lassù, al terzo piano della Nord, assieme ad Ale, Stefano, Claudio e agli altri fratelli giovani. Ogni tanto sbagliano e i nostri nonni brontolano. Ma è solo questione di un momento, poi sorridono e aspettano, aspettano l'attimo in cui la gioia darà conforto a tutti noi che di loro abbiamo una grande, grandissima nostalgia.

Francesco Mortola

 







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