E’ stato ritrovato l’atto di fondazione del “Genoa Cricket and Athletic Club”, datato 7 settembre 1893. Bene, ma…

Stando alle cronache, il documento era sparito e non si trovava più: si era saputo che Tosi (per moltissimi anni segretario del Genoa) lo aveva affidato a Gianni Brera e solo di recente, al termine di accurate ricerche nella biblioteca del padre, il figlio Paolo Brera lo ha ritrovato e ha deciso di donarlo al Museo ligure dello sport. E il direttore del museo ha pensato di esporlo proprio  in questi giorni a Palazzo San Giorgio, nell’ambito della mostra “Pallamondo. Football, storie, fantasia”.

Se le cose sono andate così (e non ne dubitiamo), un fatto è certo: Tosi, per affidare il documento a Brera, lo prelevò dalla sede del Genoa: così facendo, agì in modo disinvolto nei confronti della società? Sicuramente. Ma -non vi è dubbio- lo mise in mani sicure, forse per evitare che finisse in mani “meno nobili”. Questa può essere una spiegazione logica, vista la fine che hanno fatto molti cimeli del Genoa che impreziosivano le sedi del Genoa ed in particolare quella prestigiosa di piazza De Ferrari.

Ringraziamo, quindi, Riccardo Grozio che ha deciso di esporlo al pubblico. Ma lo invitiamo a restituirlo al Genoa, ora che il Genoa è in buone mani. Perché quel documento appartiene al Genoa. E al Genoa deve ritornare. Siamo certi dell’approvazione del genoano Gianni Brera ed anche del segretario Mario Tosi.

E invitiamo il Genoa a fare la sua parte.

Anzi, approfittiamo dell’occasione per chiedere al presidente Preziosi, all’amministratore delegato Scapini e al direttore generale Capozucca di avviare un’approfondita indagine per scoprire dove sono finiti molti cimeli del Genoa “misteriosamente scomparsi” (quanti trofei, quante coppe mancano all’appello!): in fondo, si tratta di proseguire l’azione intrapresa con il ritorno a Genova e al Genoa della “Palla Dapples”.

E sarebbe l’avvio di una decisa azione per dar vita finalmente al “Museo del Genoa”.

Siamo disponibili a collaborare.

mario epifani