Accogliamo con fiducia la bella stagione che finalmente ci sorride! Eccoci infine all’appuntamento del Ferraris accarezzati da un venticello mite, come è lecito osare di sperare, e rallegrati dalla luce diurna, come sarebbe bello fossero sempre le partite di calcio (purtroppo quest’anno sarà breve parentesi).

Comincia quella parte della stagione calcistica che fin dall’inizio il nostro presidente Preziosi ha indicato come decisiva. Ci sentiamo come quei ciclisti che in vista del traguardo cominciano ad inarcare la schiena preparandosi allo scatto finale. Abbiamo le qualità e le energie per farci valere.
E tuttavia l’Arezzo si preannuncia, alla nostra fame di riscatto, come pietanza  coriacea. Il nuovo allenatore Tardelli brama il combattimento, studia una formazione per adesso inconoscibile, forse schiererà una compagine stretta in difesa.

Già il 2-2 dell’andata aveva visto un Arezzo all’altezza. E’ la solita faccenda: pochi avversari sono facili da battere.

Questa in particolare mi sembra una partita che attende una svolta da un episodio. Potrà essere ardua oppure, dopo un successo iniziale, agevole.
Anche del Genoa bisogna indovinare la formazione; ancora una volta il giovedì ci ha portato un infortunio. Rinunciamo a proporre gli schieramenti e ce ne andiamo al Ferraris per conoscerli e per decifrare le tattiche.
Genoani: saremo in tanti e in alto con i cuori.

Vittorio Riccadonna