Porta elettronica
Data: 13/03/2005 21.39
Argomento: dalla redazione


E’ stato affermato che la tecnologia può essere introdotta nel calcio a condizione che non rallenti lo svolgimento delle gare.

 



Potrebbe essere accettabile, anche se, partiti con la porta elettronica, è facile immaginare come poi andrebbe a finire sapendo bene che “l’appetito vien mangiando” ed allora, dai, gia che ci siamo perché non........e così via.
Poi non si deve sottovalutare il problema dei costi.
Se si “automatizza”, lo si faccia dappertutto, no solo per pochi eletti.
Dunque, oltre al mezzo televisivo, e qui si potrebbe imporre una certa servitù alle Tv che riprendono l’evento, ci vorrà un tecnico, quello che dovrà, in tempo reale, dire O.K. è gol oppure no, non è entrata.
Se poi l’0metto si sbaglia, od è di parte? Si annulla la gara o anche per lui, come per gli arbitri, si ammetterà la non infallibilità?
Viene da dire subito: speriamo che il rimedio non sia peggiore del male.
Quelli della mia generazione hanno visto con un certo “sospetto” l’arrivo dell’informatica negli uffici.
A volte sono scoppiate guerre terrificanti (… ma come mi vengono a dire, dopo tanti anni, come si fa il mio lavoro….), poi, specie con l’introduzione dell’informatica distribuita, le cose sono migliorate.
Oggi in molti rimpiangiamo che il PC non sia arrivato prima.
Certo che i nostri figli sono imbattibili con la tastiere ed del resto, un po’ è  come chi inizia a  sciare avanti negli anni  e chi da piccolo.
Io ho imparato nella media  età e perdinci se mi ci diverto, anche se chiaro che ………..insomma si prega di non infierire troppo.
Tutto sto giro di parole per dire che, comunque, meglio non arroccarsi e rifiutare il progresso e la tecnologia.
Si potrebbe iniziare con i tornei giovanili, fare qualche esperimento, limare quello che si potrà e poi via con la moviola in campo, almeno per i casi più eclatanti.
Cosa ne pensate?

Giancarlo Rabacchi

 







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