Giochi di luce cangianti al Bentegodi
Data: 27/03/2005 12.34
Argomento: il Grifone in campo


Verona 1
(11’ s.t. Iunco)

Genoa 1
(20’ p.t. Milito)

I giocatori entrano in campo in un ambiente bigio da nebbietta fine. La superficie del terreno ha l’erba non continua e a volte nei rasoterra la palla tende a saltellare. Il Genoa, in completo bianco, ha risolto il dubbio di formazione a favore di Lamouchi. L’Hellas conferma le numerose assenze previste.

 



Il Genoa inizia con la calma dei forti, impone subito una superiorità a centro campo, non forza gli attacchi, nella fiducia di trovare una manovra che lo porti in gol. Gli riesce con Milito al 20’, in maniera simile alla sua precedente segnatura contro l’Arezzo, cioè in botta dritta partendo con perfetta tempestività su passaggio in verticale sul piede, da parte questa volta di Zanini: solo davanti al portiere con la palla sotto controllo, non può lasciargli scampo (i veronesi ne hanno l’impressione del fuorigioco). Un’azione del genere si ripete al 39’ su un pallone meno agevole di Lamouchi, non rasoterra: Milito lo piazza in torsione fuori portata del portiere ma il pallone muore contro il paletto e Pegolo se lo riprende.

I blu veronesi sembrano intimoriti nella loro difesa, ma in realtà altre grosse occasioni i genoani non ne hanno e sul taccuino trovo segnati piuttosto alcuni blandi pericoli portati verso Scarpi: il nostro portiere respinge un forte tiro frontale al 18’, alza in corner in tiro-cross insidioso da calcio franco di Dossena al 18’, controlla un pallone che dopo aver scavalcato tutti ricade contro l’estremità della traversa e quindi in gioco al 37’ in azione d’angolo (nell’azione che lo aveva generato Artistico aveva platealmente protestato per una trattenuta in area non evidente), al 42’ prende con facilità un tiro al volo di Cossu (libero a sinistra) che riesce troppo centrale.

Impressioni nell’intervallo: si va verso la vittoria, la Hellas ha trovato qualche buon spazio in avanti ma il Genoa è più compatto e organizzato e comanda il gioco.

Ripresa: spunta il sole, cambia l’atmosfera: subito si nota una maggiore vivacità dei veronesi. La partita vive il suo momento di svolta al 10’. Biasi regala al Genoa, con un retropassaggio grottesco, un corner che battiamo dalla destra. Stellini schiaccia di testa la palla verso l’angolo basso. Pegolo si tuffa sulla sinistra e arriva a respingere! Rilancio immediato dei blu in contropiede verso lo spazio aperto, ancora sul medesimo lato del campo. La nostra difesa è un po’ spiazzata. Lamacchi tenta l’intercettamento in anticipo di testa ma fallisce e lascia via libera a Iunco che si presenta solo a Scarpi. E’ pareggio.

Comincia un’altra partita. Il dominio passa alla Hellas che ha cambiato passo, vediamo il Genoa chiuso persistentemente in difesa. Falli (avevamo visto l’arbitro Cassarà più preciso in altre occasioni, ma ora la partita si fa difficile), ammonizioni, discussioni, qualche giocatore a terra (nessuno si ferma però). Ora è da temersi la sconfitta. 11’: ammonito Zanini. 14’: Lazetic, infortunato, sostituito da Rossi. 16’: ammonito Tosto. 18’: due corner consecutivi contro di noi: il secondo, da deviazione di mano del tutto involontaria, va in bocca a Scarpi. 24’: ammonito Stellone per fallo di eccessivo impeto su Iunco. 25’: Avventurosa uscita di Scarpi. Entra il temuto Rosina, retour da Scozia, e Thiago sostituisce Sottil. E’ uscito il vecchio Artistico che, sempre sopraffatto dagli aitanti difensori centrali del Genoa, continuava a invocare un aiuto dall’arbitro. 28’: Tosto espulso per un altro fallo. Siamo in 10. 31’: Gemiti sostituisce Stellone. Ci sarà il crollo?

Niente affatto: mentre il sole si avvia al tramonto, sorprendentemente la partita cambia di nuovo. Qui si rivede il Genoa. Ci reimpossessiamo del controllo del gioco, spaventiamo la Hellas con un paio di pericoli ficcanti. Forse i blu sono stanchi? Non si vedono più! Terminiamo manovrando all’attacco, ma la fine ci trova soddisfatti.

Le impressioni finali sono contraddittorie. Cossu, vivacissimo, e Iunco difficili da contenere. Centro difesa solido. La bella manovra al centro nella fase critica si è persa. Gioco d’attacco abile ma non sempre penetrante. Sempre grandi i nostri sostenitori.

Vittorio Riccadonna

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