Genoa-Albinoleffe: i delanteros colpiscono ancora
Data: 10/04/2005 16.50
Argomento: il Grifone in campo


Genoa         3
(Stellone 36' p.t.; Stellone 45' p.t.; Milito (rig.) 28' s.t.)

Albinoleffe  2
(Testini 25' p.t.; Gori 32' p.t.)

Striscione pro Cosmi nella nord. Nella gabbia degli ospiti, una bandiera "Solo Leffe" ...

 



di un gruppetto di sostenitori di quella località sita, a differenza di Albino, in collina: la fusione ha ancora degli oppositori! Le loro bandiere di un azzurro tendente al turchino non hanno riflesso nelle maglie della squadra, rigorosamente in completo bianco, come purtroppo usano ormai gli ospiti.

Minuto di raccoglimento, con i giocatori che raggruppati voltano le spalle ai distinti.

Il Genoa parte col piglio della grande squadra cosciente di sé e cerca di conquistare subito la porta avversaria, così come gli era riuscito nella precedente partita in casa. I bianchi a campo aperto cercano di tenere la difesa a 4 molto avanzata e il solo Joelson in avanti, pertanto il loro centrocampo è molto fitto; gli attaccanti genoani, superiori in abilità individuale, mirano a sfruttare gli spazi al di là dei difensori, che sono pronti a ripiegare. La difesa del Genoa mantiene un piazzamento più statico e deve affrontare avversari che, senza dare punti di riferimento, fanno partire dal centrocampo improvvisi attacchi di minoranza molto veloci, negli spazi davanti ad essa. Quindi: superiorità tecnica dell’attacco rossoblu, ma insidiosità degli agili lombardi.

Vediamo da sùbito una serie di strette trame di assieme da parte dei rossoblù, che comprimono i bianchi nella loro area, ma vuoi un rimpallo sfavorevole, vuoi un istante perduto, vuoi un passaggio imperfetto, il fatto è che i difensori dell’Albinoleffe vanno in difficoltà ma il portiere Acerbis non viene veramente impegnato. Notiamo al 15’ un gioiello di Zanini che filtra in corsa e al 17’ una brillante incursione di Gemiti. Ma l’Albinoleffe colpisce due volte, tutt’e due sfruttando un anticipo sbagliato vicino alla linea laterale, esattamente come domenica scorsa a Verona: il primo è di Gemiti, a sinistra (anticipo in sé pregevole ma di rimpallo sfortunato); il secondo, di Gargo, a destra.

Sullo 0-1 si era ammirato un brillante scatto in profondità di Lazetic, frenato in corner.

Il Genoa ribatte a sua volta con due gol, ottenuti con azioni corali raffinate da Milito e concluse da Stellone: nella prima questi colloca, da smarcato, il pallone nell’angolo basso lontano, nella seconda esce con un dribbling stretto in giravolta al tiro bruciando il portiere. Qui si chiude il tempo, senza ricuperi.

La ripresa si annuncia differente: ora è l’Albinoleffe che marca una superiorità di manovra, il Genoa perde spinta. Ma tempestivamente Cosmi interviene: all’8’ rinuncia a Lazetic per inserire come centrocampista arretrato Italiano. Così risistemata la mediana, il Genoa riacquista il predominio e comincia una serie di attacchi decisi alla porta avversaria. Nella zona dell’ala destra rimasta scoperta ci vanno a turno un po’ tutti (spesso Milito) e in compenso l’attacco viene sostenuto sul centro da continui inserimenti dei centrocampisti. Al 13’ Stellone di testa prende il palo. Altra mischia furibonda sotto la Nord al 15’. Il gol della vittoria poi arriva per decisione dell’arbitro, in uno dei continui scontri tra Colombo e Stellone. Sul rigore Milito è come sempre splendido e inesorabile. Sei minuti dopo Stellone lascia posto a Carparelli.

Il finale vede l’Albinoleffe reagire e prevalere sul piano della manovra. Il Genoa corre qualche pericolo. Una saetta micidiale di Carobbio al 38’, che sarebbe stata imprendibile per qualsiasi portiere, passa vicina all’incrocio a destra di Scarpi. Immediatamente risponde Milito con una fuga a tre avversari e forte tiro in velocità: anche questo va fallito di poco, Milito accusa crampi e viene sostituito da Caccia. Vediamo Scarpi inarcarsi ad alzare un forte colpo di testa di Minelli al 40’. Ottimo lavoro di Caccia al 43’. Poi, su calcio fermo da posizione laterale, avanza anche il gigantesco portiere Ascentis a svettare sulla mischia davanti a Scarpi, ma il cross è troppo lungo e lo scavalca. Il gigante torna di nuovo verso l’area di rigore del Genoa in occasione di un corner, ma l’arbitro Saccani non lo fa battere: la partita è finita.

Ancora una volta abbiamo sconfitto, mercé la bravura dei nostri attaccanti, un avversario che ha mostrato buona impostazione di gioco. Divertente la partita, preziosa la vittoria, promettente la classifica.

Vittorio Riccadonna

 







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