“Goal” di Umberto Saba
Data: 27/04/2005 18.00
Argomento: l'Ospite


Dal “Canzoniere” e, in particolare, dalle “Cinque poesie per il gioco del calcio” di Umberto Saba, triestino, abbiamo tratto “Goal”, dove si esprime un’emozione irripetibile con linguaggio universale, quello proprio dei poeti, che, se anche sono radicati in un’esperienza definita nel tempo e nello spazio, sanno creare le parole che attingono all’eterno.

 



GOAL

Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce,
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.

La folla – unita ebbrezza – per trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.

Presso la rete inviolata il portiere
- l’altro – è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa – egli dice – anch’io son parte.

Umberto Saba

 







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