La soluzione all'ultima pagina!
Data: 06/06/2005 11.02
Argomento: il Grifone in campo


Piacenza 2
(Pepe 37’ p.t.; Di Vicino 40’ s.t.)

Genoa 2
(Stellone 16’ s.t.; Rossi 34’ s.t.)

Scontro accanito, senza tregua. Spigolosità, acrimonia. Entrate dure. Emozioni. Alla fine, scambi di manate e più; rissa. Episodi sfortunati: due pali a portiere battuto, all’inizio e alla fine del primo tempo, palloni da collocare in porta. Due gol presi per dabbenaggine.

 



In cotale modo in una partita sanguigna il Genoa ha mancato di conseguire la vittoria e la folla vestita di rossoblù che ha invaso Piacenza per prendere possesso dello stadio Garilli non ha potuto ritornare in grande festa, come avrebbe fortemente voluto e sperato, e come oramai sembrava dovesse essere. Delusione maggiore in quanto questa vittoria era stata afferrata per i capelli, in minoranza numerica, e ad una brancata di minuti dalla fine ci è sfuggita di mano per un tiro libero da tre quarti campo.

Andiamo dunque proprio alla quarantaduesima e ultima partita di questo sfibrante campionato e saremo sabato a Marassi per chiudere il conto e piantarla proprio lì. La coda delle qualificazioni per il terzo posto? Per noi no, grazie. Una catena finale di battaglie crudeli nella stagione calda, inventata dai nostri beneamati dirigenti nazionali, darebbe emozioni a cui conviene rinunciare.

Sia questa settimana il nostro motto: "la calma è dei forti". Prepariamoci a combattere contro Venezia con determinazione ma senza frenesia. Abbiamo i mezzi per risolvere la questione all’ultimo episodio, come nei libri gialli più canonici.

Certo, se guardiamo indietro, troviamo una serie di casualità che fanno dubitare che la classifica attuale sia un fedele specchio dei valori delle squadre. Quanti pali abbiamo colpito? Non ne so fare il conto. Quanti infortuni ai giocatori? Quante vittorie sfuggite per banali errori difensivi?

Anche qualche errore di calcolo, qualche gara non portata a fondo. Ma che stranezza: da Empoli ritornammo piuttosto sereni dopo un secondo tempo rinunciatario, oggi rientriamo delusi da una partita avvincente. Il pareggio di Piacenza non serve, lo capiscono tutti. Il pareggio di Empoli non serviva, come ebbi agio di dimostrare, e lo avevamo difeso ritenendolo utile.

Ma indietro non si guardi più. Appuntiamo l'attenzione soltanto all'avvenire, che, come si sa, è molto lungo, ma presenta ormai una svolta vicinissima: non possiamo andare fuori strada.

Vittorio Riccadonna

 







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