L'Inchiesta: diario di bordo 2
Data: 22/06/2005 15.10
Argomento: l'Ospite


Mercoledì 22 giugno, S. Paolino da Nola
 
Dove una macchia d'olio, a forma di inchiesta giudiziaria, si espande, mentre si annunciano - accompagnati da squilli di tromba - gli inquisitori dell'ufficio indagini.

 



Dell'allargamento delle indagini. Cari Genoani, di terra, di mare e dell'aria. Aprite un giornale (di oggi, mi raccomando), poi apritene un altro, poi apritene un altro ancora. Non leggerete una versione dei fatti uguale all'altra. Associazioni a delinquere, scommesse clandestine, intrighi internazionali a Nervi, società corruttrici, società parti lese e via spettegolando.
 
Non c'è il caso di ragionarne: il Vs. Golo è scienza e non fantascienza (o, almeno, ci prova) e si rifiuta di ragionare sulle voci.   Quando ci sarà qualcosa di più preciso, ne riparleremo (e vedrete che ne riparleremo, non foss'altro - come si spera - per dire che erano solo voci).    Commentare e dare peso a quelle che - per il momento - non sono nulla più che chiacchiere da mercato è tempo perso.
 
L'unico commento che mi viene in mente è che il can can mediatico che si monta intorno a questa storia mi fa pensare al titolo di un famoso film porno, che vedeva protagonista Rocco Siffredi, personaggio fondamentale nella formazione culturale del Vs. affezionato scriba: L'affare si ingrossa....
 
 
Degli inquisitori. Non vorrei diventare sentenzioso (bisogna non prendersi troppo sul serio ed avere il senso del ridicolo, che aiuta a sopravvivere ed evita brutte figure), ma vorrei dirVi - miei cari Fratelli in Grifo - che dà veramente noia il "linciaggio" cui la tifoseria sottopone i magistrati inquirenti.
 
Non che la cosa abbia molta importanza, ma il Vs. umile Golo conosce in qualche modo l'ambiente e non ne ha soverchia stima, né si fa grossi problemi ad evidenziare le "allegrezze" procedurali cui la procura fa ricorso per tenere in piedi l'indagine (vedasi la contestazione associativa per corroborare la claudicante utilizzabilità probatoria  delle intercettazioni telefoniche). Infine, il nom de plume aiuta, se qualcuno pensasse alla piaggeria, al servo encomio o alla necessità di mantener comunque dei buoni rapporti.
 
Nondimeno, da qui ad ipotizzare che l'indagine parta e vada avanti per disonestà intellettuale di chi la conduce o, peggio, per odio di bandiera sportiva, c'è un abisso.
 
Golo profondo si augura dal più profondo del suo cuoricino rossoblù - come Voi tutti, del resto - che Alberto Lari e Giovanni Arena (a proposito: del primo sono note le simpatie calcistiche blucerchiate, mentre forse non tutti sanno che il secondo è un caldo tifoso juventino) stiano prendendo il granchio più clamoroso della loro carriera in magistratura, ma non può pensare (e infatti non pensa) che i due siano in malafede.  Stiamo parlando di professionisti che agiscono secondo legge e non di ultrà da stadio con la maglietta della squadra del cuore nascosta sotto la toga.
 
Vorrei ricordare, in proposito, che la magistratura ha obbligo di indagare sui reati, che l'esercizio dell'azione penale è obbligatorio ed officioso quando non vi siano i presupposti per l'archiviazione (art. 50 c.p.p., art. 112 della Costituzione) e che, per quanto possa sembrar strano, la giurisdizione penale è ancora una cosa seria (o, per lo meno, più seria di un incontro di calcio): se poi i due avranno lavorato male o in maniera inconcludente, ci sarà un giudice a dirlo.  Sono banalità assolute, ma non sembra fuori luogo ribadirle.
 
Solidarietà incondizionata dunque, fino a prova contraria, ai magistrati che conducono l'inchiesta, uno dei quali ha dovuto addirittura essere messo sotto scorta, a tutela della propria incolumità personale...dopodiché, se qualcuno ha qualcosa da eccepire, me lo scriva in faccia: sono qui per servirlo.
 
Dell'Ufficio indagini.  Non sarei Golo e non sarei profondo, se non avessi fatto le mie indagini in questa direzione e sono, pertanto in grado di farVi qualche pronostico:
 
1) Domani l'ufficio indagini sarà a Genova per conferire con i magistrati della procura e per richiedere loro gli atti dell'inchiesta penale, ai fini dell'istruttoria di quella della giustizia sportiva (ma questo lo sapevate già).   Non è detto che nell'occasione l'ufficio indagini sia rappresentato al massimo grado dal suo capo, Gen. Italo Pappa; se lo stesso decidesse di venire a Genova, sarà comunque accompagnato da qualche assistente.
 
2) L'ufficio indagini si attende la massima collaborazione da parte della magistratura genovese, sia perché l'obbligo di assistenza deriva dalla legge (art. 2, comma 3, L. 401/89), sia perché i precedenti (ancorché riguardanti i rapporti con altre procure della Repubblica) sono tutti orientati in questo senso.
 
3) Non è detto - e credo che non lo sapremo presto - che la collaborazione sia, qualitativamente e quantitativamente, quella richiesta.    Certo è che, in un procedimento come questo, ad altissimo rischio di inquinamento probatorio, se io fossi un magistrato inquirente, non me la sentirei di condividere con altri (e non certo per una questione di scarsa fiducia, ma semplicemente perché ogni rilascio di copie aumenta esponenzialmente il pericolo di fughe di notizie) il contenuto di atti ancor coperti da segreto.
 
4) La questione - come capirete - non è di minimo momento, perché il Vs. Golo ha l'impressione che dalla quantità e dalla qualità del materiale fornito al gen. Pappa (o a chi per esso) dipenda molto degli sviluppi del procedimento a carico del Joker + altri (e del Genoa CFC) davanti alla giustizia sportiva.
 
Vero è che - come ha acutamente osservato l'Avv. Cantamessa - la declaratoria di inutilizzabilità delle intercettazioni davanti alla giustizia penale travolgerebbe probabilmente con la stessa sanzione processuale il loro possibile utilizzo davanti alla giurisdisdizione sportiva, ma perché le intercettazioni siano rese inutilizzabili, occorre che le stesse siano dichiarate tali da un giudice terzo (così come l'incompetenza per territorio della magistratura genovese, a meno che non sia lo stesso organo inquirente - ma la locale procura non ci pensa proprio, almeno allo stato - a dichiararsi tale).    Se Lor Signori considerano che, in questa fase del procedimento, potremmo essere lontani da una pronuncia di un giudice sul punto, capiranno per certo la rilevanza del problema, anzi del busillis, come ha dottamente argomentato domenica sera - nell'autorevole arengo giuridico della Domenica Sportiva - l'Avv. Prof. Candido Cannavò, libero docente in diritto e procedura penale nell'Università di Milano, via Solferino.
 
Olè.  Per oggi ho finito.    Domani si parla di tribunale del riesame (la cui pronunzia sembra essere stata richiesta dagli avvocati di Pino Pagliara, nel senso del dissequestro del bustone con i soldoni), di conflitto di competenza tra procure e di varie ed eventuali.
 
Bien confraternellement,
 
Golo

 







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