L'Inchiesta: diario di bordo 4
Data: 27/06/2005 14.25
Argomento: l'Ospite


Lunedì 27 giugno: S. Cirillo d'Alessandria
 
Dove si assiste all'impazzare delle tricoteuses a mezzo stampa, mentre voci si rincorrono sul contenuto degli atti di indagine e la campagna-acquisti parte dal collegio di difesa.

 



Dell'anticipazione del giudizio di merito.
 
Goluccio Vostro non ha assistito all'exhibition, ma gli si espone che, alcune sere addietro, un alto magistrato genovese - con funzioni giudicanti nel tribunale - abbia avuto modo di ampiamente dilungarsi sull'Inchiesta, in una trasmissione di una tivvù locale.    Queste, in sintesi, le conclusioni del Suo ragionare, ossia che se le voci sull'inchiesta medesima si rivelassero esser non voci ma prove, allora il Messere Joker e li sodali Suoi tutti non starebbero per niente ben messi.
 
I Giuristi Medievali direbbero che in claris non fit interpretatio, ossia che non v'è bisogno di interpretare quel che è chiaro: il giudice non deve solo essere, ma anche apparire imparziale e parlare solo con gli atti.    E' per tal ragione che il codice di procedura (artt. 36 e 37) fa discendere l'obbligo di astenersi/la causa di ricusazione dall'avere il giudice "dato consigli o manifestato il suo parere sull'oggetto del procedimento fuori dell'esercizio delle funzioni giudiziarie".  Inutile e superflua una sola parola di più.
 
Va comunque detto che tutto questo spensierato chiacchiericcio nessun effetto produce sul giudizio davanti ad una giurisdizione autonoma quale è quella sportiva, ma si limita a "chiamar fuori" la persona fisica del giudice suddetto dall'occuparsi un domani della causa penale.  Nulla di più, nulla di diverso.
 
Dell'anticipazione del giudizio di merito, parte II.
 
"Se il Genoa ha fatto qualcosa che non doveva fare, mi auguro che vada a finire non in B o in C, ma che venga cancellato.  Queste cose fanno male al calcio". (Mario Macalli, presidente della Lega di serie C).  Bravo, perbacco: quando si dice dell'equilibrio e della serenità di giudizio...
 
Dell'anticipazione del giudizio di merito, parte III.
 
"...Gli sconfitti [del play-off promozione] lo sono soltanto in linea teorica: saranno ripescati se il Genoa, com'è probabile per non dire certo, sarà condannato per illecito sportivo (se non bastano prove del genere, cosa mai si può chiedere a un investigatore?)".    Also spracht Maurizio Crosetti su "La Repubblica" di oggi, pag. 52.

Giusto così: Golo concorda. Questo si chiama parlar chiaro: e, già che ci siamo e senza nemmeno aver letto gli atti, che bisogno c'è di un processo disciplinare in presenza di prove del genere?  Perchè non passare direttamente all'esecuzione della condanna, con fucilazione alla schiena degli imputati di sì abominevole misfatto, previa degradazione, si intende, e successivo squartamento e rogo del Grifone in pubblica piazza, con contorno di folle urlanti e plaudenti e di ludi circensi assortiti?
 
Il problema, ovviamente, non è di merito (Golo non si sente davvero di escludere che i fatti, alla fine, diano ragione all'Illustre Crosetti), quanto di metodo (nel quale, chi ragiona in siffatto modo ha torto a prescindere dalla fondatezza o meno delle proprie conclusioni) e di atmosfera (si sta creando l'aria per una punizione esemplare. Esemplare, si badi: non giusta e sinanco severa, che è quel che sarebbe giusto attendersi, laddove si fosse davvero peccato)...mala tempora, sotto tutti i profili...
 
Del processo a nove colonne e della gogna mediatica.
 
Queste ed altre amenità - si fa per dire, ovviamente - nulla tolgono all'obiettiva gravità della situazione.
 
E' abbastanza evidente che, se le accuse risultassero provate - parliamo di giustizia sportiva, of course, chè quella penale, pur con tutti i suoi riverberi sulla prima, è affare personalissimo dei soggetti che vi sono coinvolti - le conseguenze sarebbero ben serie (quali, il Vs. Aff.to lo ignora ed è peraltro un bellissimo e commendevole spettacolo quello offerto da chi strologa di cinque, piuttosto che nove, piuttosto che sedici punti di penalizzazione, piuttosto che di retrocessione in III Categoria, piuttosto ancor che di espulsione dell'alunno da tutte le scuole del Regno, senza nemmeno saper di che sta parlando).
 
Quel che - peraltro e a meno di non essere iscritti d'Ufficio all'Albo di quelli che han già capito tutto loro ed il resto è busillis e latinorum - non ci si può non chiedere e chiedersi è la ragione per cui - ogni giorno che il Signore manda in terra - un percolato di indiscrezioni sul contenuto degli Atti (che dovrebbero esser coperti dal segreto istruttorio) dell'Inchiesta tracimi sui taccuini dei cronisti, per essere fatto oggetto di pubblicazione il giorno dopo e di precipitosa retromarcia il giorno ancora successivo (pensate per caso che Golo alluda al nominativo dell'autore di una certa telefonata durante l'intervallo di una certa partita di calcio? Bravi: avete indovinato...).
 
L'uso dell'indiscrezione filtrata ad arte, a scopo di demolizione dell'immagine dell'imputato e di creazione di un sentire a lui sfavorevole nell'opinione pubblica, risale ai glory days di Mani Pulite ma, se deve esser sincero, il Vs. Golo l'aveva sempre visto (almeno sino ad oggi) come cosa profondamente aliena dalle coutumes giudiziarie genovesi.
 
Nel prendere atto con orgoglio di campanile di questo bel passo in avanti sulla strada della civiltà giuridica e nel complimentarsi di vivo cuore - chiunque Egli sia - con l'importatore in Genova di questa bella metodologia, Golo profondo rileva che uno dei veri scopi del gioco - al di là dell'incedere della giustizia penale e di quella sportiva che, mancherebbe ancora, debbono fare la loro strada - sembra essere quello di poter liberamente esercitare lo sport tipicamente italico del bastonare il cane che annega.    Laddove purtroppo, Cittadini e Cittadine, i cani che annegano - si perdoni la metafora - sembrano qui aver le sembianze del Joker ed ancor più del Vecchio Grifone...
 
Dell'allargamento del Collegio difensivo
 
Notizia di oggi. Nel collegio di difesa (Del Joker + altri? Del Grifo? Di tutti insieme? Davanti alla giustizia penale? Davanti a quella sportiva?) fa ingresso l'Avv. Franco Coppi, già difensore del Sen. Andreotti nelle sue gravi traversie giudiziarie, vuoi perugine, vuoi palermitane.
 
Senza nulla togliere a chi già si occupava della questione, qui si parla - davvero - di un fuoriclasse della difesa penale, vuoi per stile, vuoi per preparazione tecnica: altro segno, ove ve ne fosse stato bisogno, di quanto la situazione sia seria.
 
Per oggi, si termina qui. A presto rileggerci.
 
Yours Sincerely,
 
Golo

 







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