Sogno sportivo-parlamentare
Data: 08/04/2006 21.05
Argomento: dalla redazione


Stamattina mi sono svegliato col sorriso.

Mi era sembrato di essere alla prima seduta del nuovo parlamento.

Ecco che prende subito la parola il neo deputato Epifani. Il suo eloquio è elegante,  incalzante, convincente. Sul suo capo sembra splendere il lauro della facondia.

Il Presidente fa un grave cenno di consenso e alla fine del discorso pronuncia:
“Si introducano i responsabili”.

 



Carraro dice:
“Che io sia vendicativo, è solo fola popolare. In effetti sono molto occupato e non avrei tempo di interessarmi del caso Genoa”.

Galliani dice:
“Ma quale conflitto? Qui si pensa solo al bene delle società. Io con le televisioni non ho alcun rapporto”.

Macalli dice:
“Tutte le squadre sono salvaguardate nella stessa misura. Ho sempre agevolato il Genoa come le altre squadre. Non è colpa mia se il Genoa  costituisce pericolo, avendo troppi tifosi”.

Il presidente del Consiglio Federale dice:
“Ogni caso deve essere valutato a sé. Non è contraddizione che altre volte si sia  deciso in altro modo”.

Il presidente della Commissione d’Appello Federale dice:
“I giudici che compongono questa Commissione sono tutti di specchiata moralità".

Il neopromosso indagatore Pappa dice:
“Non importa che le registrazioni fossero illegali. Me le hanno date ed era necessario fare urgenza, per evitare che il processo contro il Genoa cadesse nella nebbia come per tutte le altre persone e società”.

Il presidente della Disciplinare dice:
“Ho seguito con scrupolo l’operato dei colleghi e mi sono preoccupato che in sede di delibera ce ne fossero in numero sufficiente, completandoli in modo opportuno, dal momento che qualcuno era assente giustificato”.

Un giudice della C.A.F.:
“Il disegnino delle grate non si riferiva al futuro ordine di arresto, era uno schema di sudocu”.

Un altro giudice:
“La sentenza era stata preparata prima del processo allo scopo di favorire il Genoa, che aveva interesse ad anticipare i tempi per preparare la squadra”.

Un altro giudice ancora:
“Quante storie per due bigliettini. I giudici hanno diritto di scambiarsi opinioni”.

A questo punto il Presidente del Consiglio si alza in piedi. Il suo atteggiamento è solenne, sul suo capo sembra di vedere una nube di tempesta. Tende l’indice accusatore e comincia:
“Voi, che ...”

A questo punto mi sono svegliato. Era già mattino.


Vir

 







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