Svanverando in…..cavolati
Data: 22/04/2006 11.52
Argomento: dalla redazione


Capita a volte d'avere crisi "mistiche" o, più spesso, magari solo farsi talvolta l'esame di coscienza.
Personalmente ogni tanto penso a cosa è diventato il calcio oggi, come sono e come si comportano i tifosi e nella pentola che bolle mettete anche le cose che si dicono e si scrivono, per hobby, per diletto sui siti internet popolati dai tifosi o telefonando in diretta alle varie TV.
Per quello che mi riguarda ricevo, ogni tanto, qualche complimento, che gradisco, ma immagino che la maggioranza di chi legge non sarà molto tenera.

 



Hanno ragione sicuramente i più severi perché il mio, come l'altrove, dilettarsi come opinionista allo sbaraglio, (a parte alcuni, davvero sorprendentemente, straordinari) è francamente uno "svanverare" (che personalmente tento, mi sforzo, sia il più possibile sereno ed allegro).

Dico questo perché non vorrei che queste parole in libertà fossero scambiate per snobismo o per un guardare dall'alto, cosa che non è.
Di più, credo che preso atto della globalizzazione internettiana che ha aperto le porte all'esternazione, in tanti, giustamente, si sono sentiti incoraggiati a scrivere.

Così come altrettanti telefonano ed intervengono in diretta ai talk show televisivi dove dibattono, polemizzano insomma si tolgono la soddisfazione di dire la loro.

Vedo in questo "impegno" uno svago, un divertimento, magari uno sfogo insomma sino a qui davvero niente da dire.

Peccato, però, che una delle connotazioni più frequenti di questo coinvolgimento globale all'esternazione abbia, sempre più spesso, i connotati della "svanverata" più "incazzata" che "garrula".

Sia chiaro che il tifoso vive le vicende della sua squadra con una partecipazione intensa, una sofferenza interiore autentica, si esalta e gode allo spasimo nei rari momenti che questo gli è consentito: chiaro, del resto, che c'è sempre una tensione alta, quasi estrema.
Altrimenti che tifosi saremmo?

Detto questo però, almeno personalmente, non solo non riesco a condividere, ma faccio anche fatica a giustificare la diffusa, costante "incazzatura" polemica, contro tutto e contro tutti, generata chiaramente dalla diversa visione delle cose.

Viviamo in democrazia, n'esaltiamo i valori, ma dobbiamo ammettere che il tifoso è intollerante, direi, o almeno appare, totalmente intollerante.

Il contraddittorio anzichè aiutarci a riflettere e, quindi, arricchirci è vissuto, con dispetto, come un atto di lesa maestà personale.

Un'intolleranza che porta ,spesso, quasi a demonizzare chi non la pensa come noi, a volte ad insultarlo (lasciamo stare il resto).

Invece di contrapporre a chi non la vede come noi idee, ragionamenti, contenuti (è così tanto difficile?) si sceglie subito la scorciatoia dell'aggressione verbale, dell'insulto e della denigrazione personale.

Finita la campagna elettorale si può dire: credo che sia un malinteso scimiottamento della peggior politica.
Mancano argomenti validi e convincenti? Si getti …..fango dalla mattina alla sera sull'avversario (pare che qualcuno abbia addirittura ingaggiato qualcuno dall'America per sentirsi suggerire questa strategia "diabolica").
Ma forse qui, più che scimiottare, i tifosi se l'erano già data e senza pagare parcelle miliardarie.

La passione sportiva, il calcio dovrebbero essere, invece, sinonimi di sport sano e per la gente comune come noi di svago, il divertimento preferito, di più rivalità anche accesa, sfottò ironico ed intelligente, ma lineare, pulito, sereno, anche "garrulo" e cioè scanzonato e, perché no, rispettoso degli altri e soprattutto di se stessi.

Era così, lo è ancora?

A me non sembra, anzi temo che anche noi, gente comune, semplici tifosi, "striscionanti" in libertà e "svanveranti" sui vari siti internet ci abbiamo messo e continuiamo a metterci del nostro per demolire il giocattolo.

Non sarebbe forse meglio se iniziassimo a non prenderci troppo sul serio, a rinunciare alla tentazione di sostituirsi ai protagonisti veri e così via…..

Non parliamo poi dei dirigenti che il calcio si è dato in questi anni.

Al Genoa in questo periodo, l'ennesimo non facile, viviamo una nuova puntata dell'infinita  telenovela dei pro e dei contro il Presidente di turno.

Da una parte quelli che "stravedono": si sono prese delle facciate, ma si continua, irriducibili benpensanti, a sognare e pensare che questo sia l'uomo in grado di regalarci la "stella".
Scottati dai Dalla Costa e dai troppi bonifici mai arrivati, ci si è aggrappati al Joker, gran comunicatore, che ha saputo fare breccia nel cuore di tanti ed ha aperto il Libro dei Sogni (o delle illusioni?), sicuramente la sua venuta ha rappresentato la fine di un periodo che si era trasformato in un vero e proprio incubo.

Di fronte, duramente contrapposti, molti dei giovani e non solo che, costatata la ben diversa ed amara realtà che ci tocca, delusi, considerano oramai il Joker un "infame".
Si sa che il peggior nemico è l'amante tradito.

Per i primi guai a chi si permette di criticare: si fa peccato, in questo caso all'estrema potenza, di lesa maestà, peggio si trama nell'ombra e chi più ne ha più ne metta.

Sull'altro versante, a parte il dubbio, per alcuni di loro, di una tentazione di un po' d'esibizionismo, si è espressa una condanna senza appello, ma non si prova, però, nemmeno a prospettare serie e concrete soluzioni alternative dando l'impressione, quasi certamente non vera, del ........muoia Sansone e tutti i Filistei.

Per quello che mi riguarda prima di tutto viene, comunque, il rispetto e l'attenzione per le opinioni altrui, degli uni come degli altri.

Spero non sia giudicato qualunquismo ne fare come il Ponzio Pilato se dico che posso comprendere tutti.

Non posso però accettare che ci siano posizioni preconcette, immutabili e, soprattutto, disistimo questa reciproca diffusa acrimonia, quest'astio spinto, questa crescente incomunicabilità che, oramai, temo divida i genoani tra di loro.

Sicuramente tutti vogliono il bene del Genoa, ma le strade sono diverse, e qui sta bene, ma anche inconciliabili e questo un po' meno.

Ho finito, mi rendo conto che, probabilmente, ho "partorito" la mia "svanverata" più grossa, se potete perdonatemi.

Forza Grifo!

Giancarlo Rabacchi  

 







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