Eccessi di protagonismo?
Data: 28/04/2006 16.34
Argomento: dalla redazione


Da tifoso con i capelli grigi ricordo di aver sentito più di un racconto sugli effetti benefici di alcuni "scopaccioni" arrivati tanti anni fa al povero Maselli che, raccontano, trasformò un timido "agnellino" (a quei tempi il Mister di oggi era poco più che un'esordiente) in uno dei più affermati e richiesti mediani del calcio mercato di allora.

 



L'amico Franco che in questi casi fa, come si dice, testo potrebbe aggiungere più di un particolare.

Il fine giustifica i mezzi si diceva nei tempi lontani ed in quell'occasione tutto finì bene tanto che l'episodio è diventato un'aneddoto molto popolare tra i genoani.

Erano però altri tempi e, soprattutto, altri tifosi, anche se certe situazioni si ripetono e spesso non c'è niente di nuovo sotto il sole.

Personalmente sul Genoa società, sulla dirigenza avrei da dire più di una cosa, ma preferisco la cautela, mi freno ed aspetto che i giochi siano fatti, senza peraltro nascondere rammarico e perplessità.

Credo infatti che per ogni tifoso le vicende della sua squadra debbano venire prima di tutto, sempre e comunque.

Prima delle persone, dei Presidenti, di Direttori Generali, allenatori e giocatori.

Prima persino del proprio io, dei propri giudizi, dei propri pregiudizi, delle simpatie e delle antipatie personali.

Chi mi conosce non mi ha mai sentito dire io sto con….., mai, che si tratti di un allenatore, di un portiere, del Direttore Generale o dello stesso Presidente.

Niente personalismi, più modestamente e senza tante esteriorizzazioni sono sempre "stato" e continuo a "stare" solo con il Genoa.

Ho stimato e stimo, ho apprezzato ed apprezzo di più o di meno questo o quel personaggio in base alla serietà, alla bravura, all'attaccamento che di volta in volta dimostra, ai risultati concreti che si ottengono, consapevole però che si tratta, sempre e comunque, di uomini con i loro pregi e difetti ed oramai sempre più mercenari che, bene o male, prima o poi ,"transiteranno" verso altri lidi, secondo le loro convenienze.

Detto questo, magari in modo un po' confuso, trovo che alcuni dei tifosi Genoani più "accesi", quelli che certa stampa generalmente definisce come "ultras", ma che non so se siano davvero tali, in questo periodo abbiano trovato e continuino a trovare "troppo" spazio sui giornali.

Ripeto vedo le cose da lontano e posso equivocare, ma non ho la sensazione che costoro da un po' di tempo in qua si stiano proprio coprendo di gloria e, di conseguenza, aiutino a far risplendere l'immagine di tutta la tifoseria del Grifone.

Solo per ritegno, educazione ed anche per mancanza di riscontri diretti (di certa stampa, si sa, è bene fidarsi solo sino ad un certo punto) non parlo di eccessi ne di un malinteso protagonismo, anche se la tastiera "pruderebbe".

Non ho dubbi sul fatto che costoro non avranno sicuramente alcuna ambizione di rappresentare anche tifosi come me, ma è altrettanto certo che non è facile, almeno da un po', sentirsi  genoano come loro.

Nessuna sterile polemica, ce sono già troppe, ma solo il disagio di essere sempre più sconfortati dal fatto che da quel versante, oramai da tempo, non arrivano più belle notizie, non più, neppure ogni tanto, ma sempre qualcosa di cui è, a volte, è davvero difficile andare fieri.

Sia chiaro che ognuno è libero di vivere come meglio crede la propria vita e la sua genoanità, ma trovo che non sia affatto obbligatorio finire così tanto spesso sulle cronache dei giornali.

Immagino e voglio sperare che non sia proprio quella la cosa a cui mirano e che questa, non certo "esaltante", notorietà" la subiscano loro malgrado.

Chiaro però che difficilmente da tutte queste "vicende" potranno nascere "gradevoli" aneddoti da tramandare ai posteri visto che il "panorama" di oggi illustra per lo più nervosismi, divisioni, liti scontri, ecc.: insomma un gran polverone che, temo, faccia felici solo i ciclisti e quelli che non ci amano.

Come risultato, anche se probabilmente non immaginato e non voluto, francamente non mi sembra il massimo.

Giancarlo Rabacchi







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