Cupola, grumo di potere
Data: 13/05/2006 11.49
Argomento: dalla redazione


Il calcio è lo sport più bello, ma quello peggio frequentato.
I tifosi non lo sono più di squadre di calcio, ma di Spa.

 



Mi pare questa, tra titolo e sottotitoli, una eccellente, anche se molto parziale, rappresentazione di sintesi del calcio italiano.

A Genova, sotto il torchio per le vicende dello scorso campionato, gli sportivi rossoblù avevamo già avuto modo di toccare con mano, di sperimentare direttamente, questa scandalosa realtà.

Di più si era evidenziato un'ulteriore "negatività" che caratterizza l'ambiente e che, peraltro, anche in questo gran polverone comincia a fare capolino e cioè quello della" lotta per bande", ovvero l'uso del potere assoluto ed indiscriminato per colpire i "nemici".

Ora, pare, sia scattata la legge del contrappasso e sembrerebbe proprio che le tante malefatte compiute si ritorcano contro di "loro" e cioè a danno e castigo di quelli che, oramai, credevano, come si è detto quì tante volte, di poter fare e disfare, impunemente, a loro piacimento, in un'incredibile orgia di potere assoluto.

Una ignobile ragnatela che, abbiamo visto, era arrivata, oltre che agli arbitri, anche sino alla stessa giustizia (?!) sportiva.

Senza alcun spirito di vendetta, anzi ancora più amareggiati, non si può, almeno, non levarsi la soddisfazione di dire che a tutta quella "marmaglia" gli sta davvero bene.

Senza illudersi, peraltro, che i problemi e le difficoltà siano superate o meglio finite.

Di "marmaglia", in effetti, nel calcio c'è ne a iosa ed a tutti i livelli e, quindi, non sarà tanto facile debellarla e liberarsene.

Bisognerebbe, insomma, rifondare ammesso sia possibile e si trovino le persone capaci e nella condizione di farlo sul serio.

Chiaramente ora siamo solo all'inizio.

Intanto auguriamoci che un po' tutti si vogliano rendere conto a quali infimi livelli si è finiti e ci sia la ripulsa e si voglia, o per lo meno si tenti, una rifondazione.

Devono tornare i "valori", deve essere ridimensionato il più possibile il "business".

Ci dovranno essere punizioni severe, si devono perseguire e spazzare via tutte le "congreghe", a livello di Federazione, di Lega, di dirigenti di società, di procuratori, di giocatori e, purtroppo, anche di tifosi.

Nessun facile catastrofismo, ne esaltazioni giustizialiste e qualunquiste, ma solo la non difficile previsione che se non si proverà ad andare in questa direzione resteranno solo loro, la "marmaglia" e non avranno certamente ancora molta strada davanti.

Non sarà facile ne rapido, non ci sono, sia chiaro, soluzioni miracolistiche e soprattutto bisognerà individuare le persone giuste alle quali garantire il massimo del sostegno.

Per alcuni saranno utopie, per molti cose ovvie: ma diversamente si può pensare d'uscirne?

Genoa domani, e non da oggi, auspica la "convocazione" di un personaggio come Gianni Rivera, per noi una risorsa, un uomo politico e di sport esperto, autorevole ed autonomo.

Non basterebbe certamente solo lui, ma ci parrebbe, intanto, una buona idea e davvero un eccellente prima mossa.

Rimettiamo volentieri, e con convinzione, in pista questa nostra idea e/o proposta augurandoci di non trovare, anche questa volta, la peggior categoria di sordi: quelli che non vogliono sentire.

Giancarlo Rabacchi 







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