Guardare avanti
Data: 14/11/2006 14.27
Argomento: dalla redazione


E' quello che propone Amico Fragile, in un gran bel intervento di alcuni giorni fa, dopo il pareggio "double face" di Bergamo con l'Albinoleffe.


Sottintende fiducia, svaluta alcune argomentazioni e opinioni che porterebbero al pessimismo e ci da una chiara e condisibile rappresentazione del momento rossoblu'.




Sono, come detto, sulla stessa lunghezza d'onda, in particolare sulle sue linee di fondo, ma proprio per il "bene" che tutti vogliamo al Genoa e per il grande desiderio, direi addirittuta l'ansia, di rivederlo al posto che compete. e cioe' in serie A, credo sia anche il caso di provare a capire se, forse, c'e' anche qualcosa che non va piu' e, se del caso, cos'e' e cosa potrebbe essere necessario fare per continuare ad alimentare e poi, alla fine, vedere concretizzate quelle che Vittorio. allusivamente, e probabilmente anche un po' scaramanticamnte, chiama le "illusioni" alimentate dallo straordinario Genoa di quest'inizio di stagione.


Quel Genoa che ha richiamato a Bergamo, in volo da Parigi, l'amico Milio, uno straodinario genoano che vive a Livry Gargan, un bel sobborgo alle porte della capitale francese e che da anni gestisce ed anima una prima squadra che partecipa al campionato francese di categoria indossando la maglia del Genoa e che tutti gli anni porta regolarmente a Genova i suoi ragazzini del settore giovanile per partecipare allo Spensley.


Il perche' di questo richiamo al grande amico francese e genoanissimo, che saluto caramente, e' anche dovuto all'interessante, oltre che piacevole, esperienza vissuta insieme a lui nelle due ore della gara dell'Albinoleffe, anche e soprattutto per i suoi misurati ma anche, a volte dissacranti, giudizi ed alle sue impressioni di persona molto competente di calcio (la sua passione da una vita), ma soprattutto anche come "neofita" del nuovo Genoa edizione 2006-2007 che, infatti, vedeva per la prima volta.


La sua passione ed il suo amore per il Genoa sono fuori discussione, ne tanto meno ci si trova di fronte ad uno dei soliti "incontentabili" sempre pronti a criticare, anzi.


Milio. a dirla tutta. mi ha dato l'impressione di essere rimasto un po' deluso, ha fatto fatica, salvo in rare occasioni, ad ammirare la tanto decantata organizzazione di gioco ed e' stato costretto, in piu' di un'occasione. a sottolineare certe macchinosita', alcuni errori non lievi come ad esempio le non poche palle perse in modo banale nella nostra meta' campo che hanno causato, anche e soprattutto nel primo tempo, pericoli e situazioni rischiose che sarebbero potute costare caro.


Personalmente, ancora abbagliato e con negli occhi il meraviglioso Genoa di solo un mese fa, facevo fatica anche a rendermi conto, pronto a giustificare l'emozione di Lopez, le palle regalate da Coppola per il voler strafare, l'eccessiva, a volte, sicurezza di Milanetto ai limiti dell'area circondato dal pressing asfissiante di due spesso tre avversari.

Dopo il nostro goal, poi, quel lasciare troppo l'iniziativa agli avversari in rimonta; insomma pur essendo passata in vantaggio e sino al loro pari la squadra non aveva dato e non stava dando una bella immagine di se , specie a chi la vedeva per la prima volta.

Paradossalmente il "miglior" Genoa, meno lezioso, piu' determinato ed efficace lo si e' visto nell'utima parte della gara, malgrado la stanchezza.

Milio mi perdonera' se, con il mio filtro, non ho interpretato bene le sue impressioni e sensazioni, resta il fatto che ascoltando le sue osservazioni e riflettendoci ho "visto", per la prima volta, un Genoa "diverso".

E credo che lo abbia visto anche Gasperini se, come e' apparso chiaro, le sostituzioni non credo sia state operate solo per motivi tattici (parlo di Coppola, bravino, ma che non vorrei cominci a montarsi la testa e di Lopez, peccato che la sua sostituzione sia stata un po' tardiva).

Lo stesso Milanetto, che pur continua a mostrare una condizione eccellente, non dovrebbe pretendere troppo da se stesso. anche per non sfiancarsi presto, ma dirigere l'orchestra e dettare i tempi con la consueta chiarezza di idee, ma magari con qualche dribbling di meno.

Insomma sbagliero', ma e' sorto il dubbio che il centrocampo, che e' stato sinora la forza migliore del Genoa, ora lo sia po' meno, parlo di qualita', non di quantita', chiaro che deve tornare ad esserlo al piu' presto.

Sono considerazioni generiche e certamente approssimative, meglio lasciare fare al Mister che sapra', e molto meglio, vedere e provvedere.

Quella che qui, solo, si tenta di evidenziare e' che, forse, ci si trova davanti ad un piccolo ma abbastanza evidente passo indietro, per fortuna non ancora ad un'una involuzione.

Niente di grave, un fatto, probabilmente, temporaneo, sicuramente da non drammatizzare, ma neppure da sottovalutare.

Questa minor brillantezza della squadra, per la quale, come detto, auguriamoci che il Mister trovi i rimedi (e in questi casi la miglior medicina sono le vittorie) dovrebbe, a mio avviso, portare anche la societa' a valutare per tempo se e quali correttivi siano utili e necessari per reggere la concorrenza di un campionato insieme "terribile" ed entusiasmante.

Le tante valide scelte estive ci hanno portato in alto, per restarci ora, probabilmente, occorrerebbero nuove azzeccate decisioni per consolidare la struttura della squadra, ridurre il piu' possibile le criticita' ed attrezzarsi per una volata finale da grande "sprinter"

Ale'.

Giancarlo Rabacchi







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