Vano predominio
Data: 23/12/2006 10.40
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa                 0

Bari                      0


L'ultima pagina di questo anno 2006, senza dubbio, come forse tutti, memorabile, è rimasta bianca, e noi genoani, nell'allontanarci salutevolmente dal Luigi Ferraris, ci apprestiamo a sopportare la lunga sospensione festiva del campionato con un po' di rammarico per la perduta occasione di leggere, nella lista della classifica destinata a travalicare l'annualità solare, il Genoa primo, tra il compatto nucleo delle ambiziose squadre che si contendono, gomito a gomito, il successo finale in questa elevatissima, inedita ed irripetibile, serie B.

 



Il punto esclamativo del gol è venuto a mancare, nel razionale, per la buona contrapposizione difensiva del Bari, portiere compreso, e nella non buona disposizione al tiro dei nostri giocatori; nell'irrazionale, per quella strana sorte che ci accompagna persistente, per la quale non si contano le occasioni sfuggite per questioni di attimi o di centimetri.

Contro il Genoa nel suo consueto rossoblù, gli ospiti si schierano in divisa bianca lavorata di rosso: questa volta la monotona ormai contrapposizione cromatica corrisponde ai tradizionali colori delle due società, salvo che i baresi sul petto esibiscono anche una sottile striscia verde erba, per me nuova e sorprendente. Non c'è confine alle trovate degli specialisti che mirano al commercio più che alla bandiera sociale.

Il Genoa vince il campo e si schiera spalle alla tramontana.

All'inizio, fase di studio: le spire del gioco si sviluppano lentamente. Il Bari adotta una difesa serratissima disposta in profondità e rinuncia all'attacco: in avanti vaga il solo Santoruvo, che dimostra subito, abbattendo Bega, una disinibita propensione a entrate di testa pericolose, nel tentativo di arrivare a giocare qualche pallone, dato che gli unici tentativi di offesa della sua squadra sono palle lunghe e alte.

Il gioco del Genoa è calligrafico, avvolgente; ma la bella scrittura preparatoria svanisce verso l'affollata area di rigore.

Mi sembra quasi che le grandi curve di gesso bianco che segnano il terreno erboso si muovano davanti ai miei vecchi occhi a comporre un enorme doppio zero.

Tuttavia avrete capito che i rossoblù hanno completamente in mano la conduzione del gioco.

Diamo loro tempo e vedrete che troveranno il varco. E infatti pian piano il Genoa comincia a dare un  giro di vite.

Il primo tiro si vede al 14': è di Adailton da sinistra, alto.

Al 18', cosa perde Biasi davanti al palo avversario! Su punizione di Adailton, il pallone gli sfugge veloce dal controllo e lo manda alto.

Al 22' primo tiro piazzato in porta: è di Greco dal limite, morbido, una facile entrata in azione del portiere Gillet.

Rossi fa soffrire il suo marcatore, che al 24' viene ammonito. Sulla relativa punizione, da sinistra per solito piede di Adailton, ecco la respinta di Gillet verso il corner opposto e ancora Biasi arriva in ritardo di un'unghia!

Al 28' arriva in mischia Criscito di testa mollo e alza sopra la traversa. 

Al 33' svolta della partita. Finalmente in azione aperta, quasi in contropiede, lanciato alla perfezione, Rossi, da posizione regolarissima, si stacca tra due avversari e si avventa verso la porta. Ahimè!: la palla gli resta un po' indietro, vi mette sopra il piede, crolla a terra, si vede subito che l'infortunio è grave. Viene sostituito da Tavares.

E qui dobbiamo richiamare il discorso sul terreno di gioco, la cui cattiva condizione è certamente responsabile della frenata che nella circostanza ha avuto la palla. Da quando è stato attuato il da me deprecato progetto Gregotti, il nostro terreno di gioco è incorso in una inesausta serie di opere di modifica e manutenzione che pare non siano in grado di portare a un buon risultato (così come quasi ogni anno dobbiamo accettare una diminuzione della capienza).

Al 36' l'ambiente della gara si accende per un atterramento di Juric che puntava alla porta, da parte di un difensore che diagonalmente concorre alla palla. I genoani molto protestano, ma l'entrata aveva colpito prima il pallone. Da quel momento, gioco più pressante e discussioni tra giocatori e arbitro ad ogni occasione. L'arbitro, Banti da Livorno, nel disordine, ricorre anche ad ammonizioni, per noi dolorose. 

Al 41' palo numero uno: ancora una mischia e un secco tiro di Criscito manda il pallone contro la base del paletto a sinistra di Gillet ormai superato: la palla ripercorre l'area di porta, non trova un piede amico, esce dall'altra parte.

Al 43' azione in profondità di Tavares sulla destra, ostacolato credo fallosamente, che sfuma sul fondo.

Al 44', punizione dal limite della linea lunga, da sinistra. Adailton batte di sorpresa mentre un compagno sta chiedendo la distanza. La palla batte su un braccio di un difensore, che secondo amici dalla vista acuta, e meglio disposti, si era allargato. Molte proteste, ma naturalmente l'arbitro mantiene la decisione presa. Alla battuta, con mio disappunto, si presenta Greco. Ahi, Gasparini! Mai far tirare un rigore determinante ad un giocatore poco in palla! Al tiro deve andare un uomo nel pieno della fiducia in sé! Greco sa tirare, ma, come in genere succede agli attaccanti, ci sono periodi in cui tutto riesce bene ed altri in cui la macchina si ferma, e ora il momento è questo. Greco tira non troppo male, piazzando la palla a mezza altezza sulla propria destra, ma questi sono rigori parabili e Gillet lo sberla in corner.

Così finisce il primo tempo, su cui ci siamo soffermati perché è stata la fase più viva e importante della partita.

Nell'intervallo assistiamo ad uno strano spettacolo di tre mimi mascherati quasi da motociclisti, che fanno gesti ieratici che forse qualcuno mi spiegherà.

Il secondo tempo non vede più il Genoa così incisivo e inoltre, specie verso il finale, si vede in attacco qualche volta anche il Bari, il quale crea pochi o punti pericoli ma fa temere a noi vecchi scettici il pericolo dell'enorme beffa, che tante volte arriva alla fine di una partita sfortunata per maggiore misura!

Al 3' occasione per De Rosa che cerca di piazzare la palla ma manda fuori.

Al 12' Vantaggiato, nuovo entrato, ha un ottimo pallone, che gli arriva lateralmente in piena area, ma non lo sfrutta forse credendo di essere in fuori gioco.

Al 18' Tavares, che ha fatto buone giocate frammiste a ingenuità ed errori di concetto, nega il passaggio a Milanetto che si era smarcato sulla sinistra e spreca l'azione con un tiro prematuro.

Al 21' viene espulso il già nominato Santoruvo per un'entrata di testa: non tanto per essa, quanto per la ripetizione del fatto.

In 10, il Bari, con la sua difesa compatta non soffre in modo eccessivo.

Al 27', secco tiro di Tavares da posizione angolata a destra respinto dalla base del palo. E' il palo numero due!

Al 30', ottimo tiro da fuori area di Milanetto, che esce di poco vicino all'angolo alto destro della porta.

Nel finale si ha l'impressione che il Genoa abbia esaurito le proprie risorse offensive, malgrado che anche De Rosa si sia portato in attacco, in una fase in cui malauguratamente si sbagliavano anche i cross.  

Commenti finali.

Il Genoa ha soddisfatto. Ha imposto una chiara superiorità sul Bari, ha condotto la partita, ha avuto molte occasioni. A metà campo e dalla difesa il gioco è sorto nitido. La difesa, guidata da un sontuoso De Rosa, è stata quasi perfetta. Rubinho non è stato impegnato. All'attacco quella di Rossi è stata certo una perdita. Speriamo non sia infortunio gravissimo e gli facciamo i nostri caldi auguri. Qualunque attacco si trova in difficoltà a giocare allo stretto e in questo periodo non ci viene spontaneo risolvere l'azione col tiro in porta.

Abbiamo detto dell'ultima pagina del 2006.

Questa squadra, con rinforzi speriamo appropriati e non eccessivi, dovrà affrontare un 2007 appassionante per equilibrio di valori.

Auguri, vecchio Grifone.

E auguri a tutti i genoani.


Vittorio Riccadonna

 







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