Addio al 2006 (sguardo retrospettivo)
Data: 01/01/2007 18.44
Argomento: dalla redazione


 

... un fantasma si aggirava per le gradinate di Salerno ...

 

 

Questa immagine fonde i simboli del calcio giocato sul campo e disputato nel chiuso delle aule.

 

 



E’ passato un anno memorabile, di vicissitudini e sofferenze. Le battaglie legali hanno gravato dall’inizio alla fine sul nostro campionato di serie C e poi, esplose in estate, hanno investito l’intera organizzazione calcistica.

Ricordiamo ancora una volta, qui con voi, come, sul prato verde, la scalata dalla serie C alla B ha vissuto il suo apice con le due gare di qualificazione contro l’inopinata forte  Salernitana, che aveva ottenuto dal “palazzo” il quinto posto, strappato al Teramo con una questione legale per niente limpida.

Ricordiamo, nella partita di ritorno a Genova, la corsa del Presidente Preziosi da Pegli verso il Ferraris alla notizia dell’inaspettato gol del pareggio che ci avrebbe respinto in serie C: il Presidente accorreva per confortare i suoi ragazzi, quando, in automobile, gli arrivò il felice avviso, ché Dante Lopez aveva mandato dolcemente di testa il pallone della qualificazione nella zona scoperta della porta della Salernitana.

Ancora più tesa e quasi feroce era stata la partita di andata a Salerno, in situazione di battaglia, in un ambiente ostilmente caricato, con giocatori minorati, con un arbitro in difficoltà nel reprimere gli eccessi di agonismo. Ricordiamo Stellini atterrato con un pugno al volto, in area di rigore avversaria e a palla lontana e in gioco, durante i nostri attacchi finali, e rinnoviamo il nostro stupore che tale fatto non solo sia stato ignorato da arbitro e, incomprensibilmente, dal guardalinee, ma anche da tutti i commentatori, quelli nostrani compresi. Proprio Stellini si fece vindice, in occasione del dubitevole rigore finale a nostro favore, scagliando in porta la palla che dallo 0-2 ci risollevò ad un 1-2 di inestimabile importanza.

Ma l’estate scorsa non si potrà dimenticare per le vicende che si sono iniziate a combattere a tavolino. Dalla veste sdrucita della Federazione I. G. Calcio è filtrato e venuto alla luce un rivolo di putridume maleodorante che ha ammorbato l’ambiente. Noi  Genoani, già vittime di una punizione sconcia sotto il profilo procedurale e inaudita per severità, abbiamo aspettato una Giustizia rapportabile alla misura dell’anno prima avverso noi ed abbiamo sperato che almeno in parte i nostri concussi diritti venissero presi in considerazione. Invano.

L’Ignoto Genoano che ha portato, dentro lo stadio di Salerno, la maschera qui  raffigurata, si è ispirato ad un uomo che molti manipolatori di opinioni popolari hanno indicato come il principale responsabile di tanto lerciume, ma sotto il nome di Moggi voleva esprimere solo un simbolo di un ambiente di cui non era lui il principale artefice.
La  funebre immagine non vuole accusare un  singolo, ma un’intera struttura. Non Moggi è stato il nostro nemico.

Noi sappiamo che primi, principali responsabili non sono coloro che lavorano intorno alla struttura federale, cercando agganci e favori, ma coloro che, annidati dentro le istituzioni stesse e rappresentandole, ne fanno strumento flessibile e differenziato in base a criteri inconfessabili e tali favori indebitamente elargiscono. 

Di fronte a questo mondo, il commissario Rossi se ne è andato sconfitto, e peraltro rimaniamo rattristati dal fatto che, venuto a conoscenza delle gravissime scorrettezze procedurali perpretate a nostro danno l’anno prima, potendolo, non una sola parola ha sollevato in favore dei nostri diritti.

Quasi nullo ci sembra tuttora l’intervento del Governo stesso.

Poco o niente hanno ottenuto coloro, e il nostro Presidente è stato tra i primi di questi, che hanno cercato una svolta di sportività, all’interno dell’organizzazione.

Il ricordo dell’anno passato detta l’indirizzo agli auguri d’uso per un buon 2007.

Che si ritorni all’ideale sportivo, che avvenga una giustizia equa in una federazione calcio limpida, che gli errori degli arbitri non siano condizionati.

Che i nostri nemici occulti vengano confusi e che la fortuna arrida al presidente Preziosi..

Che il nostro Grifone voli sempre più alto.


Vittorio Riccadonna

 


 

 

 

 

 


  







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