Modena piegato
Data: 18/02/2007 07.49
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Genoa C.F.C.             1

(19' s.t. Gasparetto)

 

Modena F.C.              0

 

 

Venticello sul freschetto. Terreno di gioco malandato.

 

Il Modena riserva il giallo della divisa sociale al solo portiere.

 

Sensazione del tutto nuova l'incitamento iniziale col timbro di voci bianche! Si sentivano soltanto i bambini! Infatti la Nord ha fatto sentire la sua potente voce soltanto a metà del primo tempo.

 

Biglietterie chiuse, come annunciato, per motivi di ordine pubblico.

 

 



Poiché la partita è stata piuttosto amorfa, nel senso che nessuna delle due squadre è riuscita ad imporvi un'impronta tecnica pronunciata, comincio a dire proprio di questa decisione esterna, che non fa parte del gioco.

 

Quando avevo letto del fatto dei botteghini chiusi per motivo di ordine pubblico e della cintura esterna di "prefiltraggio" degli spettatori, avevo pensato per logica che la cintura avrebbe racchiuso i botteghini, per quanto suonasse strano. Invece la cintura di pre-filtraggio in effetti c'è stata, ma non cingeva i botteghini, i quali ne restavano fuori; pertanto non si correlava con essi.

 

Forse si trattava di una misura occasionale in seguito ad un eccezionale dirottamento delle forze di polizia alla volta di Vicenza? Nossignori, neppure questo, in quanto leggo che queste misure persisteranno.

 

Ora, io mi dichiaro modesto, ignorante e incompetente riguardo le complesse questioni di ordine pubblico, e sono pronto ad accogliere, con gratitudine, le correzioni dagli specialisti e da chi è più esperto di me; tuttavia non ricordo di aver mai visto l'ordine pubblico messo in pericolo dai botteghini. Tutt'al più, forse, una qualche breve rissa per la precedenza, ma mai nulla di dirompente. I botteghini dello stadio sono bene attrezzati: possono tirare giù lo sportello come un fortino abbassava il ponte levatoio e allora ci vorrebbe una cannonata.

 

Molto più problematica potrebbe diventare, se mai, se di fronte ad una folla, la vendita dirottata nelle ore pre-partita al negozio del "Genoa Point", non altrettanto attrezzabile.

 

Allora, perché mai i botteghini sono considerati pericolosi per l'ordine pubblico? Perché questo ulteriore difficoltà alla frequentazione del nostro stadio? 

 

A questa piccola domanda, di per sé di trascurabile importanza, si collega forse un motivo per me inquietante.

 

Nella mia mente angusta si è fatto spazio l'idea che da parte del governo, o comunque delle autorità, sia esattamente la frequentazione in sé a venir considerata pericolosa per l'ordine pubblico e quindi si insista nel trovare sempre nuovi strumenti per smontarla e scremarla.

 

L'assunto è giusto: pochi spettatori, pochi problemi. Stadi vuoti, tutti alla TV: sarebbe l'ideale per i tutori dell'ordine pubblico. (E, transitoriamente, per gli affari delle TV).

 

Ma sarebbe accettabile, sarebbe morale un tal fine?

 

Perché non poter decidere, come una volta, a tavola al pranzo domenicale, di andare alla partita?  Oppure, se si gioca fuori casa non troppo lontano, di partire la mattina?

 

Vedo che mi infilo in un ginepraio di problemi sempre più grandi e collegati. Ne veniamo da un Niagara di discorsi e fino ad ora, come dice il Poeta, al suono di mille voci mista la mia non ho. Per adesso mi limito ad esprimere questa sommessa speranza: di rivedere presto i botteghini dello stadio Luigi Ferraris riconsegnati alla loro funzione naturale.

 

Ed eccomi alla partita giocata.

 

Il Modena vince il campo e il Genoa attacca verso la Nord. Subito in apertura al  ventunenne difensore Masiello perviene da sinistra verso destra, quasi sottoporta ma defilato, il pallone della gloria da battere al volo, ma non gli riesce, forse per eccesso d'impeto, la cosa importante, cioè di tenerlo basso.

 

Il Modena risponde subito, costringe De Rosa in corner e qui rivela la sua pericolosità: il pallone ben battuto viene sfiorato da un paio di alte teste saltanti ma loro sfugge (3').

 

Al 9' in azione di rilancio Di Vaio dribbla il suo uomo e s'involerebbe indisturbato verso l'area avversaria, ma viene steso. L'arbitro, Romeo da Verona, ammonisce soltanto e il popolo urla di rabbia ricordando l'espulsione di Bega a Rimini. Su questo argomento importante provo a chiarificare. Il regolamento prevede l'espulsione in caso di chiara occasione di segnatura. Questo era certamente il caso, e quindi secondo regolamento l'espulsione era obbligatoria. Ma poi sono venute le circolari e le norme interpretative, e gli arbitri si sono dati dei disegni di aree tratteggiate o colorate in modo diverso ed hanno detto: all'interno di queste sì, al di fuori no. Quindi il regolamento detta il concetto astratto e poi gli arbitri cercano di ottenere una uniformità d'applicazione tramite precisazioni sul concreto, cioè sul piano della fisica e della geometria. E' inevitabile che queste norme "seconde", lodevoli per la speranza di uniformità, rischino di  confliggere con lo spirito della regola. Questo era effettivamente il caso: Di Vaio, pur avendo nella fattispecie ogni possibilità di portare a conclusione l'azione, si trovava spostato a sinistra, in una zona dove, dubito, certi disegni colorati gli negavano invece questa  condizione privilegiata. Riterrei quindi che l'arbitro Romeo avrebbe fatto bene ad attenersi allo spirito della regola invece che alle disposizioni applicative non appropriate; ma chi può andare a dirglielo?

 

All'11', tiro alto di Carobbio.

 

Al 13' assurda ammonizione a de Rosa, che aveva respinto la palla con scontro fisico ma non in gioco pericoloso. Altre urla di rabbia del popolo. Sulla punizione, buona uscita di Rubinho.

 

Al 15' buona azione Criscito-Fabiani-Rossi messa in corner dal portiere Frizzolini.

 

Al 22' Romeo fischia a Di Vaio un gioco pericoloso inesistente.

 

Al 24' un altro fatto interessante: Rossi viene agganciato e fatto cadere in area dal suo avversario già a terra alle sue spalle, mentre stava per rincorrere il pallone che era uscito dall'area di rigore lateralmente. Una cosina stupida, se vogliamo. Ma in area di rigore oltre al portiere c'erano solo quei due giocatori, impossibile non vedere. L'intenzione mi è sembrata indubitabile, anche se da istinto. Se non sono io ad aver visto male (cosa possibile...) l'arbitro non ha voluto applicare la regola.

 

Al 28' una pericolosa azione del Modena viene fermata per fuorigioco credo inesistente. Sarebbe l'unico errore del guardalinee Battaglia.

 

Al 29' finalmente un fallo fischiato a favore di Di Vaio, in uno dei ripetuti duelli aerei col suo marcatore.

 

Al 31' il primo dei due gravissimi pericoli corsi dal Genoa nella partita: Chiecchi in piena area riceve la palla allo stretto, evita Masiello con un mezzo dribbling, si trova al tiro davanti a Rubinho e gli spara quasi addosso. Rubigno ha il merito di alzare le mani e la palla schizza in corner; maggiore è l'errore di tiro del modenese.

 

Al 39' ottima deviazione di Rubinho che allontana un traversone alto insidioso.

 

Al 42' Rossi manda in porta un diagonale rasoterra che stava uscendo, ma da evidente posizione di fuorigioco.

 

Al 44', su azione di calcio d'angolo originato da una punizione per fallo su Di Vaio, ecco un notevole tiro di Di Vaio in mezza girata, somigliante ad un paio di tiro visti a Rimini: come quelli, va alto e fuori di poco.

 

Questi appunti sul primo tempo vedo che danno forse un'impressione sbagliata. Il Genoa non ha marcato una supremazia, è stato il Modena competitore alla pari avvalendosi di più giocatori a metà campo, dove spesso Juric, Fabiano e Carobbio si trovavano a lottare uno contro due. Gli errori dell'arbitro, che nel secondo tempo arbitrerà bene, non hanno influito sul gioco. L'attacco del Genoa sulle ali mancava di vigore: Adailton, a destra, atleticamente un po' limitato, Rossi, a sinistra, frenato da un terzino che in diverse occasioni non si è lasciato superare. Di Vaio non è ancora arrivato a quello stato di forma e di serenità che permette agli attaccanti di trasformare le azioni in segnature, ma è stato il più vitale dell'attacco, ha combattuto sui palloni alti che gli arrivavano, senza  trovare molta sponda. In altre parole a me è sembrato in Genoa valido, solido, positivo, che però non è riuscito ad imporre il proprio gioco di manovra su un avversario che sapeva difendere e attaccare. L'impressione dell'intervallo ispirava l'opportunità di un cambiamento e in particolare di ricuperare l'attività di Rossi ad una funzione più arretrata.

 

Detto fatto. Il Genoa si ripresenta con Gasparetto di rinforzo all'attacco e Rossi in difesa. Dalle prime battute si capisce già che il gioco ha maggior respiro e l'attacco di dispiega ora con maggior efficacia. Eppure corre il secondo pericolo mortale:

 

9' s.t.: corner per il Modena, testa di Bruno, Rubinho immobile a guardare, la palla batte sull'incrocio dei pali alla sua destra, viene conquistata dalla nostra difesa, Di Vaio parte, regolarmente in linea, in contropiede, sferra il miglior tiro, fino a questo momento (forse il primo?) del Genoa, trova la buona parata alta di Frezzolini sul primo palo.

 

11': prima sostituzione: l'ex nostro Longo lascia il posto a Bentivoglio.

Gioiello difensivo di Criscito.

 

12': Gasparetto lavora un buon pallone sulla sinistra ma lo gioca male sbagliando di concetto (centro basso tra le gambe dei difensori).

 

13': ammonito Bruno del Modena per aver tirato e segnato dopo il fischio del fuorigioco.

 

14': sostituzione di Carobbio con Milanetto. E' una ulteriore svolta della partita. Esce un valido, diligente giocatore di raccordo, giunto da poco e alla sua prima partita;  entra il maestro che prende subito posizione centrale, al cui fianco anche Fabiani e Juric sembra guadagnino in efficacia.

 

17': Gasparetto devia in porta, d'esterno destro ravvicinato, un pallone che dopo aver  già attraversato l'area da destra a sinistra era stato ricentrato sottoporta, basso, da Adailton. Gol decisivo, che viene nel momento determinante. Il Modena ha perso.

 

20': altro gioiello difensivo di Criscito.

 

25': avanzata di Galeoto conclusa con un tiro, da posizione laterale, effettuato al momento giusto, poiché Galeoto gioca in modo puntuale e ortodosso, ma la palla va irrimediabilmente fuori, in mancanza della fantasia di tirare d'esterno!

 

33': insidioso il Modena con una deviazione di tacco da parte del buon Colacone, sventata in corner da De Rosa.

Espulsione di Bentivoglio per entrata dura che colpisce De Rosa; ma senza cattiveria.

 

37': Di Vaio tenta lo sfondamento ma frana sul portiere.

 

38': Bravo Rubinho in parata alta.

 

41': mischia nella nostra area da calcio di punizione per un falletto, respingiamo ancora una volta.

 

44': ammonito Juric per entrata dura ma sul pallone. Ma gli ammoniti del Modena non sono riuscito a contarli. La partita si è svolta senza particolari scorrettezze.

 

E' l'impagabile De Rosa che respinge l'ultima minaccia nella nostra area; è Di Vaio che sposta in avanti l'ultima azione e spinge il Modena in corner.

 

Le impressioni finali dicono che il Genoa ha avuto difficoltà a organizzare e concludere buone azioni di attacco ma ha contenuto sempre bene la partita. La qualità tecnica dei nostri giocatori è stata superiore e così le risorse della squadra vista nel ruotare dei suoi componenti. La partita era, come si sapeva, non facile, per il momento particolare del Modena, che ha fatto una buona partita, e per l'assetto nostro di giocatori assenti o in condizioni precarie. Dobbiamo ritenerci soddisfatti.

 

E tanto più soddisfatti della notizia che ci giunge ora dal Viareggio: il Genoa in finale!

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 

 







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