MadMax: figlio di un figlio della Nord
Data: 18/02/2007 12.51
Argomento: Visto da lontano


 

Vulcanico imprenditore, nonostante la giovane età è planato a Barcellona con un’idea di business assolutamente vincente, diventando il re degli “incentive travel” con meta Spagna. Dopo una lunga permanenza a Londra, dove ha aderito assiduamente alle iniziative dei grifoni UK, appena giunto in terra di Catalunya, ancor prima di comprare casa, aveva già contattato il sottoscritto presidente del locale club per star sicuro di non perdersi nemmeno un match.

 



Il primo ricordo di Genoa:

Esattamente quando compii due anni di vita mio padre, nonostante le proteste di mamma, mi portò nella Nord, ed ancor oggi mi rammenta come dormii praticamente tutto il tempo, mentre O rei di Crocefieschi duettava con Claudio Sala. Ancora ho appeso nella mia cameretta genovese il fazzoletto rossoblu che, in quel giorno gelido di fine Febbraio, mi fu legato al collo come imperituro simbolo di genoanità.

La partita più bella:

“Solo chi soffre impara ad amare, noi soffriamo, ti amiamo, e con te torneremo grandi”, stadio Braglia in quel di Modena, 19 Giugno 1988, clima irreale, io tredicenne abbracciato a mio padre dopo il definitivo gol di Scanziani, e poi invasione di campo pre-adolescenziale con tanto di racolta di zolletta di terra. Prima della partita avevo comprato una maglietta “genova è solo rossoblu”, non so se qualcuno se la ricorda, era un grifone baldanzoso che facevo uno scherzo “da tergo” al Baciccia.

Il giocatore:

Rambo Policano, ai tempi in cui Branco forse iniziava a scalpitare sul manto erboso, questo imponente giocatore mi faceva sognare, con le sue bordate al fulmicotone; nelle giocate da piazzetta giù a Genova-Prato, quando calciavo il tango più forte del previsto, cosa che il più delle volte, comicamente, mi faceva volare anche la scarpa, urlavo per un quarto d’ora “Ooooo Policano, Polipolipolipolicano”..come sentivo in gradinata la Domenica. Ho ancora il suo autografo da qualche parte, rimediato un pomeriggio di pioggia fittissima a Sant’Olcese, dove mi aveva accompagnato un amico di famiglia, con il trenino di Casella.


Come vivi la tua genoanità quotidiana:

Quando posso il mio bolide rosso(blu) sfreccia per arrivare a Marassi in tempo per il fischio d’inizio, non dimenticandomi di passare al vecchio bar sotto casa mia per farmi due birrette prima di entrare allo stadio, con tutti i miei amici, solito posto, in basso a destra guardando il campo da gioco. Qui a Barcellona, ultimamente, preferisco guardarmi le partite da solo, magari telefonando poi a quelli del club per un commento a caldo.
Il Genoa mi stressa troppo e, se non sono al Ferraris, mi sembra di baciare la mia fidanzata via webcam!
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Genoadomani:

Sicuramente organizzare l’“evento Genoa” qui a Barcellona,  il giorno che verrà a sfidare la compagine blaugrana in un futuro scontro stellare da Champions League.
 Sig. Preziosi non si preoccupi, penso a tutto io, Lei pensi solo ad armare la corazzata!!

Il rimasto







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