''Il Cricket, questo sconosciuto!'' di Frizzi44
Data: 02/03/2007 13.11
Argomento: l'opinione


 

Lunedì sera si è svolta un’altra tappa della lunga marcia di avvicinamento al Cricket.

Tralascio gli aspetti più conviviali della piacevole serata (ospitata come sempre dagli amici del C.S.I. e dai "Bucanieri Rossoblù") per non far patire troppo chi non era presente ed entro subito nel merito.

 

Dunque, grazie ai contatti precedentemente allacciati da Mario Epifani con la Federazione, abbiamo potuto incontrare Luca Bruno, Segretario Generale, che è venuto apposta da Torino per cercare di spiegarci cos’è il Cricket, rispondendo pazientemente ad una raffica di domande.

 

 



Evito di addentrarmi nelle spiegazioni tecniche che potete trovare sul sito della Federazione all'indirizzo http://www.crickitalia.org/Cricket/Comesigioca.htm.

E’ da sottolineare che, al di là del regolamento (42 norme), contano moltissimo le decisioni dei Capitani e gli accordi che fra loro intercorrono.

Riporterò invece qualche interessante chiarimento emerso nell’incontro.

 

Il campo di gioco:

Sembra essere il problema più grosso; un normale campo di calcio potrebbe andare bene (anche se la misura ideale sarebbe un quadrato di 120 mt. di lato), ma è praticamente impossibile averne la disponibilità, visto che bisognerebbe occuparlo praticamente per tutta la Domenica e che al centro bisognerebbe ricavare una corsia (pitch) di 20 mt. x 2 “schiacciando” l’erba e ricoprendola con una specie di stuoia.

Nelle città dove il Cricket è già praticato si sono adottate le soluzioni più svariate: a Roma si gioca all’ippodromo delle Capannelle, a Bologna nei campi da Baseball, a Mantova e in altre località sono state adattate (con poca spesa) delle aree incolte in aperta campagna.

A Genova, un’opzione potrebbe essere rappresentata dal Carlini (che risulta molto scarsamente utilizzato), altrimenti bisognerebbe pensare a qualche soluzione più “ruspante” nell’entroterra.

Per il “Kwik Cricket” (versione semplificata praticata soprattutto a livello giovanile) è invece sufficiente una palestra abbastanza spaziosa.

 

Il campionato:

La serie A è formata da 6 squadre (2 di Roma, 2 di Bologna, 1 di Grosseto e 1 di Trento), la serie B da 16 squadre divise in 2 gironi (Nord e Centro), mentre la serie C può variare di anno in anno.

Salvo eccezioni, una squadra di nuova costituzione parte dalla serie C ma, se è organizzata e risponde ad alcuni requisiti (campo di gioco, settore giovanile, ecc.), può arrivare rapidamente ai massimi livelli nazionali.

L’attività si svolge (sempre alla Domenica) indicativamente da Aprile a Luglio, con interruzione in Agosto e coda da Settembre a circa metà Ottobre (Coppa Italia).

Si gioca 11 contro 11 e la rosa può arrivare a 18/20 giocatori.

Una partita regolare (“one day international”) può durare anche 8 ore (compreso il pranzo e la sosta per il tè che rappresentano un momento di aggregazione per tutti i partecipanti).

In Coppa Italia e in serie C viene invece giocata una variante più breve e più “aggressiva” (il “Twenty-Twenty”) che ha una durata di poco superiore a 3 ore.

 

I giocatori:

In Italia ci sono 800/850 tesserati (ma i praticanti sono oltre 10.000).

L’arco di età “ufficiale” va dai 14 anni (anche da compiere) ai 50 (si può andare oltre ottenendo una deroga, il che ha aperto alla speranza il cuore di Franci).

Sono ammesse squadre miste (maschi e femmine) solo fino alla categoria “under 15”, mentre un vero è proprio “Cricket femminile”, pur teoricamente possibile, non è di fatto praticato.

Un limite al numero dei giocatori stranieri è posto solo in serie A: max. 4 + gli “equiparati” (residenti da almeno 7 anni, provenienti dal vivaio, ecc.).

L’apprendimento sembrerebbe abbastanza veloce (un paio di mesi per giocare con buon profitto), poi ovviamente i risultati dipendono dalle attitudini personali.

Almeno in Italia, non ci sono giocatori professionisti e, anche nel caso di tesseramento di giocatori stranieri, sono previsti tutt’al più dei “rimborsi spese” dell’ordine massimo di 2.000/2.500 € a stagione.

Fino ai 18 anni i giocatori rimangono vincolati alla società di origine.

 

Gli spettatori:

A detta del nostro autorevole interlocutore, in Italia (a differenza di quanto accade nei paesi in cui questo sport è popolarissimo), gli spettatori si contano in ragione di qualche decina (di unità, non di migliaia!). In pratica, meno dei cacirri nelle partite di Coppa!

Ma è lecito aspettarsi un’impennata nel momento in cui il Cricket si tingerà di rossoblù! (a proposito, questo sport vorrebbe entrambe le squadre in completa tenuta bianca, ma pare che anche questa tradizione possa prevedere qualche deroga…).

La cosa, a mio avviso, più simpatica è che pare si assista ad una partita di Cricket con la stessa attenzione e lo stesso spirito con cui, durante le gite scolastiche, guardiamo i nostri figli giocare a pallone su un prato: chiacchierando amabilmente, andando al bar e gettando, ogni tanto, uno sguardo sul campo!

Certamente i crickettari non hanno idea, almeno per adesso, di cosa siano i tornelli!

 

Costi di iscrizione e budget:

L’affiliazione alla Federazione costa 50 €/anno e l’iscrizione ai campionati di A e di B 950 €.

Il tesseramento degli atleti 20 € a cartellino (gratis fino al 31/3)

Indicativamente si può fare un campionato di serie A con un budget complessivo dagli 8.000 ai 20.000 € (per fare le cose “alla grande”!), mentre la B si può fare con 5.000 € circa.

Per la serie C, a parte i 50 € di affiliazione e 250 € di iscrizione, le spese sono veramente minime: il tesseramento dei primi 12 giocatori è gratuito e la Federazione si fa carico anche dei costi di trasferta e di albergo (escluso il vitto).

 

Conclusioni:

Sulla base delle informazioni raccolte, si procederà appena possibile ad un incontro con la “Fondazione Genoa” (che già aveva espresso un’adesione di massima all’iniziativa) per valutare i primi passi concreti da fare in vista di un possibile inizio dell’attività nel 2008 (il termine di iscrizione è il 28 Febbraio).

Il nostro interlocutore ci ha confermato che a Genova esiste già un folto numero di praticanti (soprattutto inglesi,indiani, packistani, ecc.) che aspettano solo di essere contattati.

Quindi si può dire che, se la nostra iniziativa si concretizzasse, la squadra si potrebbe assemblare molto rapidamente.

Tuttavia, il primo obiettivo è quello di promuovere il Cricket a livello giovanile (nelle scuole, fra i piccoli tifosi del “Genoa Club for children”, ecc.), anche per garantirsi, in prospettiva, una squadra composta in maggioranza da italiani (o meglio, da genovesi).

In quest’ottica, appare interessantissima la proposta di Mark, un insegnante inglese presentatoci dalla dolcissima Chiara (alias “H. Miller” o “Cleare”), che si ripropone di dar vita, in Maggio, ad una “Festa del Cricket” nei parchi di Nervi a fini benefici e, appunto, promozionali.

Ma di questo simpatico “happening” avremo occasione di parlare più dettagliatamente nei prossimi giorni.

Così come dovremo approfondire, con l’aiuto della Federazione Cricket, gli eventuali richiami allo sport dei nostri padri fondatori che potranno trovare spazio nel costituendo “Museo del Genoa”.

L’esimio Prof. Massa, che ci ha onorato della sua presenza, non mancherà di sviluppare questo tema.

Per concludere, noi ce la stiamo mettendo tutta nell’esplorazione di questo “pianeta sconosciuto” che, come già detto, potrebbe rappresentare il primo passo verso quella “Polisportiva Genoa” in grado di dare un respiro più ampio al nostro “essere genoani”!

 

Frizzi44

 

 







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