L’Immutabile Fascino del Football
Data: 08/05/2007 13.50
Argomento: dalla redazione


Ai giocatori del Genoa Mr. Garbutt chiedeva principalmente queste poche cose: una forma atletica ottimale, buone doti tecniche e la capacità di mantenere in campo acconce distanze tra loro.

La forma atletica e le doti tecniche erano importanti per verticalizzare rapidamente l’azione sulla tre quarti e bruciare in velocità gli avversari.

Le giuste distanze in campo permettevano, invece, di correre meno degli avversari e mantenere così una maggiore lucidità.

 

 

 



Dai tempi di Garbutt il football è cambiato molto.

Ma come una fiamma cambia continuamente forma senza mutare la sua natura essenziale di fiamma, allo stesso modo il calcio dei nostri tempi non ha mutato la sua natura essenziale che è sempre quella dei tempi di Garbutt.

*

Il Genoa di Gasperini a inizio campionato, nonostante il bel gioco e i buoni risultati, ricevette molte critiche per il tipo di modulo applicato.

Un modulo che costava un forte dispendio di energie -si diceva- e che avrebbe ridotto i giocatori a fine campionato sulle ginocchia.

Non solo, ma il modulo adottato –ecco un’altra critica- esponeva troppo la difesa al gioco avversario, con la conseguenza di prendere molti gol.

In effetti nei primi mesi il Genoa subì molti gol ma, al di là del banale motivo dovuto alla presenza di un portiere non all’altezza, c’era una ragione di fondo sulla quale pochi provarono a riflettere.

Questa ragione consisteva nel fatto che i giocatori erano ancora in fase di apprendimento e stentavano a trovare il modo di mantenere sempre, in maniera spontanea e automatica, le giuste distanze sul campo.

A complicare le cose ci si erano messi poi anche gli infortuni e la mancanza, in molti ruoli, di rincalzi all’altezza dei titolari. 

*
Quando con la campagna di rafforzamento di gennaio è stato risolto il problema della carenza di rincalzi adeguati, e col trascorrere di ulteriori tempo i giocatori hanno messo a punto per bene i meccanismi per tenere le giuste distanze in campo tra loro, il Genoa ha cominciato a subire sempre meno gol e a vincere senza più smettere.

Non solo, ma la squadra in questo finale di campionato, sta mostrando una freschezza atletica che risalta nettamente rispetto alla pesantezza delle avversarie.

 

E adesso come la mettiamo col modulo?

Il fatto è –se ne deduce- che più ancora del modulo, conta quello che il “vecchio” ma esperto Mr. Garbutt (che non a caso ne veniva dal football dei “maestri”), inculcava ai suoi giocatori: e cioè freschezza atletica, piedi buoni e capacità di tenere in campo le giuste distanze.

*
Il Genoa a Frosinone ha giocato correndo poco, verticalizzando a sprazzi soprattutto con l’incontenibile Leon,  e facendo correre molto gli avversari, che a un certo punto avevano la vista annebbiata.

E’ questo il segreto per vincere.

Ma per realizzarlo sul campo occorrono giocatori abili, con piedi buoni per far girare la palla e dotati di senso della posizione, in modo da trovarsi sempre a coprire la giusta fascia di campo, e dettare nello stesso tempo un eventuale passaggio al compagno.

 

Ora si capisce bene perché Gasperini in estate aveva voluto difensori coi piedi buoni e dotati di visione di gioco. E chi a suo tempo ha pianto la partenza di Paci, adesso si rende conto che un giocatore così poco tecnico difficilmente avrebbe potuto fare il titolare nel Genoa.

Tra l’altro –detto tra le righe- dopo l’arrivo di un allenatore esperto di calcio internazionale come Ranieri, Paci non fa più il titolare nemmeno nel Parma.

*
Gasperini ha vinto la sua battaglia e riceverà i giusti riconoscimenti. C’e’ già chi sussurra di grandi squadre che si interessano a lui, e chi parla di lui come di un allenatore emergente e moderno.

Ma la sua modernità, andando alla radice, consiste in una novità vecchia come il mondo del football: e cioè, preparare bene atleticamente e tecnicamente i giocatori e disporli in campo in modo da rispettare le giuste distanze per governare la palla senza dover correre molto.

 

Messo in campo in questo modo, il Genoa ha mostrato da subito un gioco piacevole.

Col gioco –e con il tempo necessario per trovare l’affiatamento tra i giocatori- sono arrivati anche i risultati. E con i risultati arriveranno –c’è da scommetterci- anche tanti genoani a riempire il Luigi Ferraris come ai bei tempi.

Il fascino immutabile del football, a ben vedere consiste in queste poche cose, semplici a dirsi ma difficilissime da realizzarsi, fin dai tempi di Mr. Garbutt. 

Franco Venturelli

 







Questo Articolo proviene da Genoadomani
http://www.genoadomani.it

L'URL per questa storia è:
http://www.genoadomani.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1934