Restiamo avanti
Data: 30/09/2007 21.18
Argomento: il Grifone in campo


 

Napoli    1    (st.   7' Domizi r.)

Genoa   2     (pt.  12' Cannavaro a. (Leon) ; st. 89 Sculli)

 

 

 



Sperava la ciclistica di sfruttare il turno favorevole e rimettere –dal loro punto di vista- le cose a posto, invece il Genoa vince al S.Paolo con una gara straordinaria nella quale mostra un assetto tattico migliore ed una maggiore freschezza atletica.

Si passi la “licenza poetica” obbligata visto come questa cosa pare “intrighi” un po’ tutti, soprattutto “loro”, ma ora torniamo a noi.

Dopo l’Udinese abbiamo fatto, stavolta in trasferta, un’altra “vittima” eccellente, l’ambizioso Napoli di Reia e Lavezzi.

Massimo rispetto verso una squadra vera come il Napoli che dimostra tutto il suo valore e la sua pericolosità, ma che, probabilmente, “soffre” abbastanza la mancanza del consueto straordinario sostegno da parte del pubblico insieme ad una non perfetta condizione fisica che lo ha costretto in affanno nel finale quando il Genoa ha messo a segno la stoccata decisiva.

Dobbiamo riconoscere che, a differenza di quello che successe l’anno scorso a Piacenza, dall'assenza del pubblico in trasferta questa volta n’abbiamo tratto un certo vantaggio.

Nel primo tempo il Genoa, ben sistemato in campo, mette in difficoltà gli avversari soprattutto sulla fascia destra dell’attacco e passa meritatamente in vantaggio con un assolo davvero irresistibile di Leon che costringe Cannavaro all’autorete.

La decisione del Gasp d’infoltire il centro campo (Sculli cede la maglia a Milanetto) da buoni frutti anche se il regista piemontese non pare ancora al massimo della condizione e si limita per lo più al compitino: può e deve fare meglio (……si sa che i genoani sono abbastanza incontentabili).

Un Genoa autoritario e sicuro di sè porta in porto il vantaggio alla fine del primo tempo nonostante i tentativi di Reia di mischiare le carte con l’ingresso di Hamsik.

L’inizio della ripresa invece non è stato certo il periodo migliore del Genoa perché tra i nostri giocatori sembra affiorare una certa insicurezza, cosa che consente al Napoli di prendere nelle mani il pallino del gioco.

Arriva quasi subito anche il pareggio, sia pure propiziato dall’ennesima decisione arbitrale discutibile: rigore al Napoli per un bel tuffo plateale di Lavezzi (che cominciava ad essere fisicamente in riserva dopo il gran correre del primo tempo) che inganna l’arbitro, ma non il nostro Mister che s’incavola abbastanza subito e dopo.

…..”dall'inizio del campionato cominncia ad essere un po' pesante contro il Genoa"….. si lamenta, infatti, davanti ai microfoni nonostante l’euforia per la prima vittoria esterna in serie A.

Un minimo di considerazione in più per il Grifone da parte degli arbitri non guasterebbe: vero Collina?

Il sinora abbastanza discusso Paro si mette nuovamente in evidenza per la consueta linearità ed efficacia ed in più regala alcuni buoni raddoppi su un Lavezzi bravo e pericoloso, ma fortunatamente presto in riserva e, quindi, sul finire della partita un po’ meno (ma non tanto) pericoloso.

Vedendolo tanto bravo viene da pensare, non tanto di averlo perso per le note vicende (inutile piangere sul latte versato), quando anche noi potremo schierare il nostro argentino (Figueroa) che le notizie di corridoio danno oramai per quasi a posto dopo un’ultima particolare cura molto specifica per aiutarlo a tornare in piena completa efficienza fisica e muscolare (e, tocchiamoci, ma pare che le risultanze siano davvero confortanti).

Ragazzi che bravo anche Scarpi che nel secondo tempo salva il risultato opponendosi da campione ad una staffilata del ceco Hamsik, e che per l’intero incontro da sicurezza alla difesa (complimenti a chi ha deciso di reintegrarlo dopo tanti equivoci ed alcune ingiustificate cattiverie nei suoi confronti).

Quella con il Napoli era, evidentemente, la giornata dei riscatti perché, oltre a Scarpi, si è coperto di gloria anche l'ex squalificato Sculli che ha segnato il gol della vittoria sfruttando un perfetto assist dell’ormai “solito” Borrielo, dove nel gergo calcistico con “solito” ci si riferisce al giocatore determinante che fa più o meno sempre cose importanti e cioè che, in altri termini, che fa spesso la differenza.

La difesa continua a crescere e dimostra sicurezza e personalità, qualità, specie la prima, abbastanza sorprendente visto che Bovo, Lucarelli e De Rosa sono certamente molto bravi, ma giocano insieme da non molto.

Inutile ripetersi sul Gasp, bravo ancora anche nei cambi, ma è giusto far notare come la sostituzione di un centrocampista (Danilo) con una punta (Papa Waigo), quando il Napoli evidenziava grosse difficoltà sul piano atletico, ha lasciato intendere come il tecnico, superata indenne la “buriana”, senza complessi ne soggezioni di sorta, si sia tempestivamente reso conto che si poteva vincere, ci ha provato ed ha avuto ragione.

Giusto riconoscerglielo dopo qualche “critichetta” del recente passato: di più lo si fa con piacere visto che non solo non se l’è presa più di tanto e, a ben vedere, non ha fatto, neppure, orecchie da mercante.

Un grazie di cuore al Napoli ed alla sua gente per la calorosa accoglienza riservata al Genoa ed ai suoi tifosi ed un in bocca al lupo grande e sincero.

Complimenti senza ironia perché il Napoli, pur soccombendo, ha dimostrato ancora una volta d’essere una gran bella squadra che darà soddisfazioni: proprio tutte quelle che si merita un pubblico tanto caloroso  e sportivo.

Amici partenopei fate pure tutti gli scongiuri di rito, ma questo è quello che sinceramente spera ed auspica il popolo rossoblù.

Alè!

Giancarlo Rabacchi

 







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