Inopinatamente 1 - 3
Data: 09/12/2007 21.56
Argomento: il Grifone in campo


Genoa      1        (Figueroa 44' st )

Siena        3        (Frick 11', 24' pt; Loria 20' pt)

Alla "bestia nera" (sempre brutte notizie da quella sponda) Siena, oggi superiore in tutto, bastano 20 minuti per "umiliare" il Genoa.

 

 



Incredibile, da non crederci, tanto più che, almeno nei primissimi minuti, sembrava il “solito” Genoa che sviluppava il suo gioco e lasciava ben sperare in una giornata felice.

Quasi subito, però, si sono messi in “evidenza” Rossi con almeno un paio di svarioni inusuali e, forse anche più negativo, il sinora sempre presente, e pure molto bravo, Konko.

Lo stesso Bovo, dopo aver iniziato con una serie di brillanti ed efficaci “anticipi”, è parso quasi subito meno brillante e "puntuale" di come siamo abituati a vederlo ed anche Boriello, lottatore come sempre, da l’impressione d’essere un “pelino” sotto al suo elevatissimo standard d’inizio stagione.

Insomma gli scenari sono cambiati quasi all’improvviso e la squadra toscana, che si schiera meno “coperta” del preannunciato, non impiega più di tanto a prenderci le misure ed a mettere il risultato al sicuro in saccoccia.

In settimana s'era predicato bene (attenti al “pericolo” Siena, a non sottovalutare, ecc., ecc.) poi invece in campo si è “razzolato” abbastanza maluccio.

Lo schieramento iniziale, infatti, denotava abbastanza chiaramente l’intenzione d’imporre il proprio gioco senza un sia pur minimo accorgimento per provare anche a contrastare le non trascurabili migliori potenzialità dell'altra squadra (che è sembrata bella tosta in tutti i reparti).

Konko e poi Rossi, a turno "difensori puri" su una delle punte avversarie, sono apparsi ben presto, entrambi, molto a disagio nel ruolo e, con il senno di poi, prima di Fabiano (pure lui un po’ incerto nella fase difensiva, fuori al 27' pt) sarebbe stato, forse, meglio anticipare la sostituzione di uno dei due con Santos, forse, una delle poche note liete della giornata (un giocatore nel complesso niente male e, soprattutto, uno della cui “fisicità”, credo, sarebbe meglio d'ora in avanti non fare troppo spesso a meno).

Sono stato e resto un grande estimatore del Gasp, ma questa volta i complimenti credo sia più giusto farli, invece, a Beretta che, a mio avviso, ha preparato la partita molto bene (...cercheremo di sfruttare le loro debolezze......) ed ha avuto non poco merito nella vittoria della sua squadra che si è dimostrata in palla fisicamente, solida e, soprattutto, ottimamente messa in campo.

I bianconeri toscani hanno segnato tre reti ed hanno anche scialacquato mancando almeno un’altra occasione piuttosto ghiotta, sfruttando anche un po’ il nostro sbilanciamento nel generoso, ma purtroppo un po’ sterile, tentativo di recuperare.

Il solo Leon ed una volta Boriello su calcio di punizione, hanno, infatti, impegnato con una certa pericolosità l’attento portiere austriaco Manninger che ha difeso la rete senese

Non ricordo, invece, altre vere occasioni da gol, neppure quando loro, tirati un po' i remi in barca, hanno allentato un po’ (ma non troppo) la presa.

Questa fase dell’incontro ed in particolare l’inconcludente secondo tempo (a parte il lampo di Figueroa), se vogliamo è probabilmente, quella più preoccupante da analizzare con maggior attenzione, ascrivendo la fase iniziale, ed in particolare, i primi venti minuti a quella che si può catalogare come la classica giornata storta, troppo brutta, c’è da sperare, per essere vera.

La cronaca racconta che la prima vera parata difficile è del rientrante Rubinho.

All'11' pt prima rete bianconera ad opera di di Frick che, su un lungo lancio dalla sua difesa, batte in velocità Rossi, non consente il recupero disperato di Bovo e segna con un autentico bolide, che è parso imparabile, all’incrocio dei pali.

Il secondo gol senese al 20' pt è frutto di un bel pasticcio difensivo dove Konko, si “distingue” più di altri.

Il terzo gol del Siena, che al 24' pt raggela lo stadio, è frutto di un’ennesima bell’iniziativa sulla destra di Maccarone, cui si oppone, senza molta efficacia, Lucarelli.

In una precedente azione quasi simile lo stesso attaccante aveva già (?!) messo De Ceglie in condizione di colpire, da posizione favorevolissima, a colpo quasi sicuro; per fortuna il giovane scuola Juve sbaglia clamorosamente; in questo caso, invece, Maccarone tira direttamente in porta e consente, sulla respinta disperata di Rubinho, la doppietta a Frick il cui marcatore, lo “stopper” Rossi, osserva inerme e sconsolato a debita distanza.

Alla fine arriva anche il nostro gol della bandiera, frutto di un bell’appoggio di Boriello a Figueroa, che, evidentemente, non ha dimenticato del tutto l’arte dell’opportunismo in area di rigore proprio come raccontavano le cronache argentine di qualche tempo fa’.

Apprezzabile a fine gara il gesto d'umiltà dei giocatori rossoblù rientrati in campo dagli spogliatoi, dove erano già entrati a capo chino, per salutare la "Nord" consapevoli di ricevere questa volta più fischi che consensi, ma anche del fatto che, comunque, i tifosi staranno sempre con loro.

In conclusione si perde, inopinatamente, un’ottima occasione per consolidare la buona classifica precedente e si scivola abbastanza giù, visti anche i risultati delle altre.

Anche per quelli che, abbastanza "stizziti", si sono alzati e se ne sono "iti" prima del termine (non accadeva più oramai da anni), vorrei affermare che sarebbe ingiusto, oltre che ingeneroso, dopo questo passo falso (O. K. che arriva dopo un periodo non proprio esaltante), dare giudizi eccessivamente severi sia sulla squadra che sul Mister.

Non si dimentichi che sono entrambi “esordienti” in serie A, categoria nella quale l’esperienza conta eccome e noi, come si dice, ce la stiamo facendo, purtroppo anche un po’ sulla nostra pelle.

Nessuna bocciatura definitiva e neppure eccessivi pessimismi sulle prospettive, credo, però, sia il caso lasciar perdere certi voli pindarici che, forse, taluni possono aver un po’ cullato dopo il buon inizio di stagione e le belle vittorie con Napoli, Udinese e Cagliari.

Meglio, dai, puntare, con la massima concentrazione e cercando di fare tesoro degli errori sin quì commessi, ad una salvezza tranquilla ed a crescere senza troppa fretta.

Alè!

Giancarlo Rabacchi

PS. Piccola annotazione: ma chi è il responsabile, immagino della Commissione campo, che deve, evidentemente “spaventare” tanto i raccattapalle ordinando loro, piuttosto perentoriamente, quando la squadra è “sotto”, di ributtare “subito” in campo il pallone quando esce quello con cui si giocava sino a quel momento?
Risultato della conseguente abbastanza malintesa solerzia dei così "plagiati" ragazzini è che, oggi, ad ogni ripresa del gioco, si sono continuati a vedere sul prato un po' umidiccio del "Ferraris" due palloni e partita continuamente interrotta (anche dall’arbitro) finendo col perdere ancora più tempo: complimenti!   


 







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