Giro di boa a 25
Data: 20/01/2008 08.31
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa         2        (Boriello 28' st , Figueroa 39'st)


Atalanta      1       (Doni 23’ st r.)

 

Il Genoa, ritornato finalmente in serie A, chiude il suo girone d'andata con 25 punti in classifica.Un risultato importante, insperato, che scalda il cuore dei genoani e che premia l'impegno finanziario e le scelte societarie nonchè la bravura del tecnico, la coesione, l’impegno ed il valore del gruppo dei giocatori rossoblù.

 



Terza vittoria consecutiva, tribolata come e più delle precedenti (risultato ribaltato, dopo esserci trovati in svantaggio a metà ripresa), ma alla fine se non proprio meritatissima, certo non casuale, ma frutto della qualità superiore e dei “colpi” di giocatori di classe superiore, quelli che, come si dice in gergo, fanno la differenza.

Si può capire il dispetto dell’Atalanta, uscita abbastanza immeritatamente sconfitta dopo una gara d’assoluto livello nella quale ha colpito per ben tre volte i legni della porta “stregata” di Rubino e si è vista annullare un gol (decisioni come sempre un po’ dubbie) che avrebbe probabilmente chiuso la partita.

Come del resto è già capitato anche a noi, le partite di calcio non si vincono o pareggiano ai punti, ma bisogna riuscire in quella che nel calcio è, da sempre, la cosa più difficile e vale a dire buttarla dentro.

Un esempio, non per infierire, ma solo per capirci.

Sculli per almeno due volte si è trovato a tu per tu con il gigantesco portiere orobico (un tipo rubato al basket) e sempre gli ha tirato addosso, diversamente da Borriello e, questa volta, soprattutto Figueroa, giocatori di livello superiore a cui non fa difetto la freddezza sotto rete.

Figueroa come Verdeal?

Un paragone che viene alla mente.

A Verdeal, raccontano gli anziani, bastava un quarto d’ora per risolvere le partite.

Figueroa, invece, gioca ancora poco per contingenti ragioni fisiche (non è ancora in grado di reggere i 90 minuti, fisicamente ancora un po' sotto rispetto agli elevatissimi standard fisici che richiede il calcio moderno).

Certo che è di una qualità e classe tale che letteralmente “trasforma in oro tutto il poco che tocca”.

Voglio dire non moltissime giocate negli spezzoni di partita che gli concede il mister, ma sempre tutte determinanti.

Ieri sera ha dato la svolta ed ha risolto la partita.

Un Genoa in evidente difficoltà in fase offensiva senza l’inventiva, magari un po’ casinista, di Leon e con il solito bravo Borriello troppo solo, soffocato nella morsa asfissiante dei difensori atalantini.

Sotto di una rete, inevitabile per Gasperini buttare nella mischia il delantero argentino.

Il ragazzo ha subito sfiorato il gol di tesa, ha dato il via all’azione del pareggio (bravi poi Rossi e Borriello) e, subito dopo, ha messo il sigillo sull'importante vittora con l'Atalanta con uno splendido colpo di testa con il quale ha messo la palla nell’angolo lontano, inarrivabile per Coppola.

Inevitabile poi domandarsi perché il Mister usi un talento simile solo con il contagocce.

Molti lo vorrebbero sempre in campo, magari al posto di Sculli (apprezzabile per altro la disponibilità del ragazzo da settimane non in perfette condizioni fisiche).

Personalmente credo che Figueroa debba essere (e sia) riconoscente al Mister che lo sta mettendo nelle migliori condizioni per ben figurare e cioè sfrutta la sua ancora limitata autonomia quando, a gara inoltrata, gli avversari cominciano ad essere stanchi.

Ed i risultati si vedono, diversamente non so, ma dubito che andrebbe molto meglio, anzi.

Il Genoa, tra l’altro, partita dopo partita dimostra di avere un suo preciso impianto di gioco, una squadra nella quale tutti sanno bene dove e come stare in campo.

Un'organizzazione che sta pagando e sbaglierebbe chi pensasse, ricordando le ultime gare che abbiamo usufruito solo della benevolenza arbitrale e della buona sorte.

Quanti punti persi all’ultimo istante, quante decisioni arbitrali più che dubbie ci hanno penalizzato nelle prime giornate, basta andare a rileggersi le puntuali cronache delle partite su Genoadomani.

Del resto anche se e quando la sorte ci ha sorriso, poi sempre la squadra ci ha messo del suo per legittimare i risultati, insomma banalizziamo con il classico “aiutati che il ciel ti aiuta” ed anche soprattutto ricordandoci che difficilmente la sorte aiuta i deboli.

Questa in sintesi mi pare l’essenza della serata, la cronaca spicciola regala solo dettagli, come alcune inspiegabili incertezze iniziali difensive (comincia un Criscito abbastanza teso che poi si è ripreso bene), detto di Sculli, che pure è importante per gli equilibri della squadra, non si deve dimenticare una paratone decisiva di Rubino che sullo 0 – 1 ha impedito, alla grande, all’Atalanta di chiudere la partita a suo favore.

Ora aspettiamo i nuovi e se anche queste scelte saranno state felici, potremmo levarci qualche soddisfazione insperata, naturalmente solo dopo aver messo al sicuro la salvezza che era e resta l’obiettivo primario di questa stagione.

Alè!

Giancarlo Rabacchi

 







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