Tante novità, nuova vittoria.
Data: 03/02/2008 19.39
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa         2        (Danilo 14' pt , Borriello 27'st)


Catania       1        (Bovo   14’ st a.)

 

Non era pretattica l’annunciata rivoluzione tattica di Gasperini: squadra schierata con il 4-2-4, dentro da subito Lucho, buon rientro anche di Di Vaio a ripresa inoltrata e, con il solito Borriello decisivo, tre punti in saccoccia davvero importanti.

 



Con il Catania era partita da vincere che, rovesciando la medaglia, vuol dire anche da non sbagliare, assolutamente.

Ce l’abbiamo fatto, con le unghie e con i denti.

L’irriducibile Catania, in un paio d’occasioni, ha provocato un po’ di “bulesumme” nella nostra area ed abbiamo corso qualche rischio, anche se, a dire il vero, siamo andati più vicini noi a chiudere la partita, soprattutto con un gran colpo di testa di Lucho (che il portiere etneo non sa nemmeno lui coma ha fatto a spingerlo sulla traversa) ed a seguito di diverse ripartenze non sfruttate adeguatamente  per errori di misura nei lanci a Borriello (soprattutto da parte di Danilo, che ha segnato e, dunque, perdonato, anche se solo per stavolta).

Ragazzi questa è la serie A dove i più “grammi”, come minimo, ti fanno soffrire e, dunque, bisogna dare il giusto valore a quelle che, oramai, sono tante vittorie e non pretendere l’impossibile.

Siamo una brillante neo promossa che, dopo errori ed ingenuità iniziali, ha cominciato a prendere, insieme ad una ragionevole consapevolezza dei propri mezzi, un minimo di discreta confidenza con la categoria superiore, valori se volete impalpabili che, con ogni probabilità, hanno propiziato i successi decisamente importanti con due squadre davvero “rognose” come Atalanta e Catania.

Se tanto mi da tanto (macumba), il girone di ritorno potrebbe confermare le buone cose fatte sinora, vedremo.

La cronaca della partita è ricca d’episodi.

Solita “belinata” (scusate il francesismo) iniziale: stavolta a fare la frittata ci prova Santos, rimedia ancora il portiere –stavolta Scarpi- che oramai "se l’è data", inizia il riscaldamento un po’ prima e si fa trovare subito pronto alla bisogna.

Si parte con la tanto invocata accoppiata Borriello – Figueroa che, supportata da uno schema idoneo, dimostra di funzionare niente male.

Marco ha un po’ più di libertà e l’argentino è sempre pronto allo scambio, elegante ed ispirato, come sanno esserlo i giocatori di levatura superiore.

Bene ed anche brillante Marco Rossi che, con questo modulo, riesce a rimettere in mostra anche certe qualità offensive del passato.

Bravi ed infaticabili Konko, Juric, Paro e Danilo, autore quest’ultimo del suo primo gol italiano (con lo stesso Catania all’andata, del resto, c’era già andato molto vicino).

Bravo Santos, specie nel gioco aereo, un po’ incerto invece Bovo, evidentemente non al massimo della forma in questo periodo, fors'anche un po’ a disagio per lo spostamento dalla posizione centrale; a fare buon peso è lui pure lo sfortunato autore del più classico degli autogol dove ad alcuni è parso saltare un po’ fuori tempo, come in una precedente occasione simile, insomma dai che ti dai c’è riuscito a “fregare” Scarpi, nessun dubbio, peraltro, che si riprenderà.

Sicuro come sempre “tenaglia”Scarpi (dagli amici mi guardi il cielo che dai nemici ci penso io….), davvero un reintegrato” di lusso.

Speriamo di poter presto dire la stessa cosa per Marco Di Vaio, che, ricordiamocelo, non è poi un giocatore qualunque e, se saprà reagire, potrà essere ancora molto utile alla causa, come del resto ha dimostrato di fare nello scorso campionato.

Peccato per l'infortunio, speriamo lieve, alla caviglia di Marco Borriello (la “saga” dei Marco nel Genoa), ancora una volta determinante.

Ha dapprima propiziato il primo gol e poi, freddo ed implacabile, ha realizzato il calcio di rigore decisivo.

Dovrebbe ora arrivare per lui anche la meritata convocazione in nazionale, cosa che ci riempie d’orgoglio e di gioia, anche se non è certo cosa molto propedeutica ad una sua riconferma per la prossima stagione.

Ma non si deve, però, essere troppo egoisti.

Il ragazzo lo merita e, “male” che vada, il Prez, per una volta, si metterà in tasca una “barca” di soldi.

Se vorrà e saprà reinvestirli bene non è poi detto che tutto il male, come banalmente suol dirsi, venga per nuocere e poi, dai, non è detto.

A proposito di campioni, notato: tre partite con Criscito tre vittorie, solo un caso?

Facile poi immaginare le discussioni che terranno ora banco: meglio il modulo “classico” o quello adottato con il Catania?

Ora che è di nuovo pronto, o quasi, Leon e disponibile Milanetto, resta anche da vedere se il Mister tornerà al 3-4-3, suo schema preferito, od insisterà sull’accoppiata Borriello – Figueroa.

Propenderei per la seconda ipotesi, con la consapevolezza, da verificare, che, in ogni modo, con entrambi la squadra da affidamento e, dunque, si tratta, con ogni probabilità, di un falso problema.

Come anche, sperabilmente, quello delle scorie e dei “veleni” che si sarebbero sviluppati dopo la conclusione di un calcio mercato nel quale le cose non sono andate proprio come voluto.

Gasperini, intanto, è apparso sereno, Di Vaio pure, e la vittoria, se del caso, finirà per dare una grossa mano ad evitare tanti “discursci”.

Ora ci aspettano due partite molto “sentite”, incrociamo le dita ed aspettiamole con un minimo di fiducia, non è il caso di dire di più.

Alè.

Giancarlo Rabacchi.







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