''Guerra asimmetrica'' di voce sommessa
Data: 11/02/2008 12.52
Argomento: l'opinione


 

Oggi il Genoa ha 29 punti, che ne valgono 50 in proiezione finale.

Dopo la disfatta interna col Siena ha infilato una striscia di sette partite (quattro in trasferta) che valgono un cumulativo +1 in media inglese, da pesare con l’aritmetica: un campionato a +1 è un campionato da 77 punti.

 

 



Nel grafico dell’ultimo mezzo secolo di storia rossoblù il febbraio 2008 sta piuttosto in alto in assoluto e la rapidità della risalita dai minimi recenti e meno recenti è sorprendente.

Poi accanto alle luci si possono sempre trovare le ombre, la critica ha il vantaggio di non dover mai confessare di avere le armi spuntate, la libertà di opinione è un principio irrinunciabile che impone l’obbligo di accettare che venga espressa anche la più gratuita delle assurdità.

*

Quando Voltaire ha sostenuto questo, restando celebre fino ad oggi, si riferiva però ad un confronto leale nelle forme, ad una “guerra simmetrica” fra le opposte argomentazioni e perfino fra le opposte invettive.

Quello che sta succedendo intorno al Genoa sembra invece una cosa del tutto diversa.

La critica, meglio se aspra, gratifica chi la fa (e fin qui mal di poco), qualifica i critici come “veri genoani” e “veri intenditori” (anche qui niente di nuovo sotto il sole), squalifica chi oppone argomento a argomento.

Questa “squalifica”, ostinata e tenace, è come la goccia che alla lunga scava la pietra e ha intanto ottenuto il risultato di rendere “asimmetrica” una “guerra” della quale si fatica a trovare una ragione difendibile alla luce del sole.

*

Nell’ombra invece una ragione si trova, eccome se si trova: il Genoa è stato sfilato ai genovesi.

Naturalmente non a tutti, ma solo a quelli che lo hanno da decenni giocato come una fiche qualunque sul panno verde di una roulette cittadina rimasta quasi sempre ben protetta.

Per la costernazione dei “giocatori” questo “oltraggio” ha prodotto risultati imprevisti, solo per poco vanificati da un’operazione difensiva ardita: dalla quasi scomparsa per via “giudiziaria” nell’estate 2005 al ritorno in A due anni dopo.

*
Allora ecco il gioco lungo della “guerra asimmetrica”: il mugugno a prescindere, l’indignazione sistematica per il “mercato deludente”, la ricerca ossessiva degli “errori di Gasperini”, la serena convivenza con la contraddizione stridente fra realtà e anatemi, ben esemplificata dalla denigrazione di Konko “piedi ferri da stiro” contrapposta alla sua valutazione in euro.

*
Il gioco lungo rischia veramente di avere successo, perché nessuno può imporre a Preziosi di pagare per il Genoa senza ricevere nessuna gratificazione dai genoani e nessuno può imporre a Gasperini di rifiutare le offerte che riceverà da chi avrà saputo apprezzare il lavoro fatto qui.

Un applauso (un coro?) domenica “prima” del calcio d’inizio sarebbe una contromisura efficace, ma aver reso “impresentabile” perfino questa proposta è già un grande successo per chi ha comunque traguardi più ambiziosi.

 

voce sommessa

 







Questo Articolo proviene da Genoadomani
http://www.genoadomani.it

L'URL per questa storia è:
http://www.genoadomani.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2097