Calcio d’Agosto, Genoa mio non ti conosco
Data: 15/08/2008 09.25
Argomento: dalla redazione


 

Il calcio d’agosto è ingannevole, lo sanno tutti.
Ma ingannevole per chi?
Per chi guarda solo i risultati, forse. Non per gli allenatori, credo, i quali proprio dal calcio d’agosto dovrebbero ricavare indicazioni circa l’assimilazione degli schemi di gioco da parte dei giocatori,  lo stato di forma della squadra, e tante altre cose ancora.
Le variabili che possono influire sui giudizi, com’è noto, sono molte e per tenerne conto in modo appropriato ci vuole l’occhio clinico del professionista.

 



Ho visto il Genoa ad Acqui contro la squadra locale e al Ferraris contro gli olandesi dell’AZ.
Ad Acqui, contro avversari modesti, il Genoa ha potuto sviluppare il suo gioco, permettendomi così di ammirare la buona tecnica –in certi casi addirittura ottima- dei nuovi acquisti.
Al Ferraris, contro una squadra come l’AZ, che ha saputo stare bene in campo e che ha mostrato di disporre di giocatori tosti e fisicamente dotati, si è visto per tutto il primo tempo un Genoa in difficoltà, che stentava a sviluppare una manovra corale e che raramente riusciva ad arrivare al tiro a rete.
Poi nel secondo tempo le cose sono andate meglio, ma eravamo in superiorità numerica.
Risultato: dopo Acqui ero entusiasta, dopo la partita con l’AZ ero invece leggermente deluso. Tutto perché, essendo tifoso, subisco l’influenza dell’impatto emotivo.

Adesso, riordinando le idee, mi pongo nella posizione di attesa fiduciosa.
L’organico è di buon valore, gli esterni sono di sicuro affidamento  e in difesa sono arrivati giocatori di una certa importanza, tra i quali alcuni giovani che sono più che semplici promesse.
Questi sono punti fermi, credo.
Inoltre Olivera sta mostrando ottime doti di realizzatore, che, se saranno confermate anche in campionato, costituiranno un altro punto fermo importante.
Figueroa ha perso svariati giorni di preparazione, come sappiamo, ma ha tutto il tempo per mettersi alla pari degli altri prima dell’inizio del campionato e Domingo, uno degli ultimi arrivati, ha bisogno di conoscere meglio i compagni di squadra e gli schemi di gioco, prima di essere giudicato.

Diverso è il discorso per quanto riguarda il gioco, che contro l’AZ è sembrato ancora lontano dalla fluidità di quello mostrato lo scorso anno.
La domanda che mi pongo da tifoso è: manca qualche giocatore importante, specialmente nella zona del centrocampo, o si tratta solo di aspettare che gli schemi di gioco vengano assimilati fino ad essere eseguiti a memoria?
A questa domanda non posso certo essere io a rispondere. E’ Gasperini che conosce la risposta.
E se il nostro allenatore dovesse pensare che manchi ancora qualcosa, è lui che deve farne richiesta alla Società.

In questi anni, sia l’allenatore che la Società hanno lavorato per il meglio. Due promozioni consecutive non sono uno scherzo.
Io ho vissuto la retrocessione in C del 1970 e so che per ritornare in A ci sono voluti tre anni, nonostante alla guida della squadra ci fosse un allenatore di grande spessore tecnico e umano come l’indimenticabile “Sandokan” Silvestri, che in condizioni difficilissime fece un’autentica impresa.
Questa Società e questo allenatore hanno fatto ancora meglio.
Per questo dico che sono in fiduciosa attesa, perché in questa Società e in questo allenatore credo sia lecito avere fiducia.
La risposta poi, come al solito, la darà il campo.

Franco Venturelli

 







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