''Dalla panchina alla banchina'' di Nemesis
Data: 11/09/2008 18.06
Argomento: l'opinione


Non è certo, ma sembra fatta.

Figueroa percorrerà a ritroso l’oceano delle illusioni e giocherà punta centrale nella Dinamo di Atlantide, e con quel nome non si può certo dire che sia una squadra emergente.

Eh già, perché il Boca sembra improvvisamente diventato un club di postelegrafonici, se no perché mai prenderebbe un claudicante con l’esaurimento nervoso?

 



Il bastimento salperà dal Porto Antico, dove le pietre parlano e hanno memoria.

“Chi è quello lì?”

“Niente, un emigrante che ha fallito”

“E chi glielo paga il viaggio?”

“Dicono abbia il foglio di via”

Questa follia collettiva che imperversa su Internet a difesa di un talento incompreso, conclude la sua mobilitazione.

La veglia si scioglie.

Finalmente torneranno i rassicuranti temi freschi di giornata, puntuali nel vivisezionare la Tv del giorno prima o nell’inanellare ghirlande per gli eroi del giorno dopo.

Figueroa passeggia sulla banchina, ma chi lo vede zoppicare non canti vittoria: non è il ginocchio, sono i sassolini nelle scarpe che ha deciso di portare con sé, perché il rispetto e l’educazione gli hanno impedito di toglierli nella sede opportuna, che poi sarebbe Villa Rostan.

Va via lasciando un debito, come i veri giocatori di razza, e non sottilizziamo se quelli si svenavano a poker o alla roulette: comunque, nel suo caso si tratta di calcio.

E’ stato preso rotto, l’hanno riparato e si è rotto di nuovo, ma lui si è riaggiustato giusto in tempo per le foto del depliant che raggirerà i gonzi.

Click… con le molle di Pistorius nascoste nella suola, ignora la gravità e galleggia nell’aria dell’area per infilzare l’Atalanta.

Click… caracollando nella terra di nessuno fra il centrocampo e la trincea del Palermo, finge di cincischiare e in 4 millesimi attiva l’impulso tra il cervello e il piede: il resto è solo traiettoria e goal, ma per qualcuno resta “chiacchiere e distintivo”.

Ora siamo tutti più liberi perchè in panchina, anzi in tribuna, ci sarà un posto in più: speriamo solo che nel Boca giochi titolare, perché non me la sento di scrivere sui forum argentini.

Ma ci pensate? Nessuno che romperà più le balle a nessuno, perché la chirurgia fa miracoli e il bubbone non c’è più.

Naturalmente non si potrà impedire a qualche sciagurato, dotato di Sky, di elaborare minuziosi resoconti dal Sudamerica, ma sarà roba da poco, facilmente digeribile con l’assioma che quel campionato fa pena.

C’è solo un piccolo problema: va in prestito o va per sempre?

No perché… non si sa mai, un giorno potrebbe venire bene se cambiasse il cuoco in cucina o diventasse capocannoniere.

In questi casi però, Kafka ispirerà il copione, e la stampa locale ha già pronta la linea: “avevamo ragione a dirgli di andare a rigenerarsi”.

E comunque va via con la benedizione di Tv e giornali, mai così uniti nel tutelare il bene di tutti.

A chi tira un sospiro di sollievo… 3 pater ave e gloria più la penitenza di un virtuale raffronto a distanza.

A chi si strappa i capelli… un atto di dolore e l’assoluzione per aver difeso un’idea… e un bravo giocatore.

Amen

Nemesis

 







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