"Ieri, oggi e domani..." di Nemesis
Data: 15/09/2008 14.36
Argomento: l'opinione


 

“Chi vuol esser lieto sia, di doman non v’è certezza”: ... del domani può darsi, ma su ieri invece non ci sono dubbi.

 



Ancelotti si porta avanti e, sotto il suo albero di natale, comincia a ruminare il panettone prima che diventi rancido: lui forse non lo sa, ma la marca è prestigiosa: è un Motta.

La frase che meglio descrive il suo momento è quella famosa del comico Salvi: “non ce la faccio a farcela”, e intanto traballa sull’asse Lugano/Genoa.

La differenza fra i giocatori del Milan e quelli del Genoa è stata assai evidente: loro quelli con gli stipendi più alti, noi quelli più bravi in campo.

Confrontando le prestazioni dei singoli al Ferraris, ruolo per ruolo, sceglierei sempre il rossoblu.

Eh no caro Galliani, Gasbarroni in cambio di Ronaldinho non te lo diamo.

Al massimo ti prestiamo Sculli ma non prima di gennaio, perché ora ci serve per svezzare Jankovic e insegnargli come si sta in campo.

Mi sconvolge l’idea che Milito, in maglia rossoblu, non abbia MAI sbagliato un rigore, anche se io ho sempre evitato di guardarlo quando li calcia: la cabala è cabala, e tapparsi gli occhi è un pedaggio doloroso ma necessario.

Se poi Diego i rigori addirittura se li procura, temo che dovrò voltarmi ogni volta che ha la palla nei piedi, ma che vita sarebbe?

D’altra parte, anche lui si gira ogni volta che ha la palla, e chi lo marca non ha ancora capito in che modo lo faccia.

Ci mette 3 millesimi di secondo, il tempo di sbattere le ciglia nell’etere, e la sua consueta finta è oggetto di studio alla Scuola Radio Elettra di Coverciano.

Gli mancherà il colpo di testa, ma ha un colpo di petto che fa spavento.

Mi ha colpito la personalità di Ferrari, attento e rassicurante, caratteristiche che nella nostra difesa mancavano dal paleolitico.

Dopo Colombo, Onofri e Signorini, spero che per qualche anno i Fratelli Panini potranno risparmiare qualcosa sulla foto del centrale rossoblu, riciclandola.

E comunque, tutto il reparto è in criscita e gioca con la biava alla bocca.

Gasperini ha passato la domenica mattina a caricare le pile di Gasbarroni, ma deve averle confuse con quelle di Camoranesi, prese per sbaglio qualche anno fa da uno stipetto in casa Juve.

Il ragazzo è stato straordinario, e non solo con i piedi, ma per la voglia e la costanza, due attributi che gli erano accostati come carenze.

Un vero demonio che sgusciava fra i diavoli, e in quell’inferno era molto più cattivo lui.

La specialità di questo Genoa è la palla a terra e perfino Rubinho si è adeguato: nelle parate al suolo è un fenomeno mentre, per quelle in quota, aspetta l’esito della vertenza Alitalia.

Dopo ieri, la fiducia di Gasperini verso Figueroa è rimasta inalterata, ed è già un passo avanti: Lucho non ha sbagliato nulla, nemmeno il canale Sky su cui ha seguito la partita.

Olivera e Palladino, sulla panchina, si guardavano sconsolati imprecando contro i fax e i transfer dell’ultima ora, ma il Mister ha rassicurato tutti: “cari ragazzi, siete talmente tanti che ogni domenica 16 di voi non giocheranno; faremo i turni, ma li decido io”.

E fu così che il Genoa… vincerà il campionato Primavera.

Nel trambusto non vorrei ci si dimenticasse di Roman; vabbè che è piccolo, ma non disturba, non sporca e mangia pochissimo: con il suo seggiolone in panchina potrebbe venir bene.

Ora si va a Palermo, anche loro gasati per aver battuto una grande.

Io spero che Milito voglia rispondere alle recenti minchiate di Zamparini, ma mica con le parole; basterebbe un suo passo di tango per indurlo all’ennesimo esonero: in fondo Guidolin è ancora disoccupato e Foschi non si sa.

Infine Preziosi, splendido nel suo basso profilo che non disturba, ma encomiabile nel non far mancare nulla alla sua famiglia, che poi sarebbe il Genoa.

Nemesis







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