''Su Lucho...ma non solo'' di Nemesis
Data: 18/09/2008 17.33
Argomento: l'opinione


 

Forse mi illudo, ma ormai mi sembra evidente.

La questione Figueroa non riguarda più soltanto Figueroa, e spero che tutti gli amici possano cogliere i significati che travalicano il semplice giudizio su un giocatore.

 

 



Comincio col dire che senza questo argomento, una volta esaurita la gustosa fase dei quitz e dei giochi, non sembrano esserci altre discussioni stimolanti e oscurate dal fervore per Lucho.

Questo per dire che gli irriducibili, al di là della noia che producono, non sottraggono spazio.

Anche perché inneggiare a Preziosi o a Gasperini, dichiararsi soddisfatti, fidarsi della Società, o sbeffeggiare il braccino corto del nano cortissimo, non arricchisce e non stimola le intelligenze dei writers di questo sito.

E allora, dietro l’incolpevole Figueroa, si agita un modo d’intendere il calcio raffinato, e il conseguente sconforto per l’emarginazione di chi lo può rappresentare, chiunque esso sia.

Non è più Lucho, è una blue chip comprata in borsa nel giorno del tracollo e svenduta quando sta per pagare il dividendo.

Tutto ciò che è scambiato per fanatismo, almeno per me, è la consapevolezza di disperdere un patrimonio raro, gestito male, e destinato tra poco ad attivare la nostra arte prediletta: quella dei rimpianti.

Inoltre, e Figueroa c’entra sempre meno, è in ballo il diritto di affrancarsi dal pensiero dominante.

So benissimo che qui nessuno è censurato, ma si fatica a reggere l’etichetta di guastafeste e di incontentabile, la critica metafisica di non saper godere il momento, e l’infamante sospetto di voler attentare al bene comune.

I frequenti inviti a smetterla, a discutere di altro, a non parlare al conducente e a non sputare per terra, sono per me il segnale di un timore ancestrale e un indizio di debolezza latente, come se le quattro righe di uno sciagurato qualunque potessero incrinare il giocattolo da poco riparato.

Io ho un’idea più solida del Genoa e del suo ambiente, da sempre frazionato nel confronto interno ma comunque unito contro le minacce esterne.

Tra l’altro, sentir sbuffare sarebbe nulla; mi preoccupano i richiami alla linea e qualche tentativo di delegittimazione, perché a volte l’off-side è più comodo del contrasto a uomo, ma il fuori gioco non si può fare con regole soggettive.

In qualche momento, dopo 50 anni di Genoa, mi son chiesto se ero ancora Genoano, perché le teorie, i dogmi, la logica usata a mo’ di mannaia, gli slogan, i luoghi comuni, tentavano in ogni modo di insinuarmi il dubbio.

E solo perché Gasperini non è il mio idolo?

Ma il campo in cui Figueroa diventa solo un nome degli almanacchi, e potrebbe chiamarsi Piripicchio,, è quello dell’approssimazione con cui si è discusso di lui.

Le imprecisioni abbondano, perché conviene pescare gli esempi comodi e sorvolare sugli altri, e sono consapevole che questa critica è reversibile.

Come per esempio sostenere che il Boca non lo vuole neppure gratis, e invece lo sta trattando, eccome. Ma intanto passa l’idea del ferrovecchio da rottamare.

Caro Franci, anch’io sapevo che Lucho aveva giocato in Europa, ma non volevo cavillare.

Tu ce l’hai ricordato, e sono 7 partite in Uefa e 7 in Champions: lo so che cambia poco, ma è un altro tassello.

E così la partita con l’AZ: si butta lì la frase “non ha combinato nulla”, e si costruisce un castello su un disguido della memoria… nel migliore dei casi.

E così le cronache della stampa amica, con la citazione di mugugni che nessuno ha sentito.

E così la rimozione di Palermo e Atalanta e gli incredibili assist ai Masiello e ai Konko.

Caro Vittorio, la frase del Mister sulla “prima donna” sembra un’inezia, ma diventa un alibi e svela il movente. In più, poiché spero che nessuno possa crederci veramente, vien da domandarsi: “cui prodest?”.

Cari tutti, non è certo una colpa cambiare opinione, ma a supporto occorrono eventi precisi e sovrastanti.

Rileggendo le seguenti parole di Gasperini, (riportate ieri su un altro sito) io davvero non so cosa sia accaduto.

 

“… ho la massima fiducia di Lucho, se qualcuno non l´ha ancora capito la colpa è mia perchè significa che non sono riuscito a farmi comprendere. E allora lo dico a chiare lettere: basta parlare di Bianchi o di Bojinov, sono giocatori che non ci interessano. Il nostro centravanti è Figueroa e sono convinto che farà benissimo. Certo, ha meno fisicità di Borriello ma la palla la difende meglio. Ha anche una grande tecnica che lo porta a fare uno-due micidiali negli spazi stretti. Per questo abbiamo deciso di mettergli vicino due esterni, come Gasbarroni e Palladino, loro pure dotati di ottimi piedi”.

(il tutto fra virgolette – intervista ad Adamoli del 19/6/2008)

Nemesis







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