Battaglia, bravure, emozioni: terza vittoria
Data: 05/10/2008 21.22
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Genoa C.F.C.                                     3

(44’ I t. Papasthatopoulos;  7’ II t. Palladino;  28’ Milito)

 

S.S. Calcio Napoli                             2

(1’ I t. Lavezzi;  30’ II t. Denis)

 

 

 

I rossoblu superstiti vanno a raccogliere a partite finita gli applausi dell’entusiasmo dei nostri aficionados.

 

Non sono più in 11, ma soltanto in 9.

 

A capo chino se ne sono già andati gli azzurri napoletani.

 

 

 



Uscito il centrattacco Denis, una potente bestia da gol. Uscito il talento Lavezzi, un guizzante a tratti imprendibile. Uscito, sottraendosi infine ai fischi, il Maggio vecchio nemico, a cui viene istintivo imputare senza sconti la colpa per l’infortunio di un nostro giocatore. Hanno avuto uno scarso appoggio dai brandelli del loro pubblico, sommerso dal mare dei genoani.

 

Che peccato. Lo Stato che si schiera contro il pubblico degli stadi a favore dei poltronari continua a marcare punti a vantaggio proprio e dei padroni delle TV.

 

E’ uscito anche l’arbitro Dondarini, che non è parso un principe del fischietto, tutt’altro, anche lui salutato da fischi, ritenendo il pubblico che abbia troppo tollerato il giuoco duro dei napoletani. A entrambe le squadre ha negato almeno un rigore.

 

Alla fine, dopo aver offerto il nostro discreto contributo di applausi, anche noi sfolliamo, e ci sentiamo nello stesso tempo sfibrati ed entusiasti.

 

Tanti episodi che è difficile raccontarli, tanta sofferta tensione. Un primo tempo tutto giocato sullo 0-1, per un gol preso evitabilmente dopo 30 secondi: il Genoa ha battuto due volte un calcio d’inizio nel giro di un minuto. Andare all’attacco sotto la minaccia del secondo gol, salvato da una magnifica parata di Rubinho, con colpo di reni in controtempo. Soffrire i contrattacchi degli azzurri ma aumentare la pressione, e alla fine il maestoso magnifico greco dal nome magistrale, in azione da attaccante, sciabola da sinistra in diagonale il pareggio.

 

Secondo tempo: Milito gioca in ricamo la difesa avversaria e fa un servizio a Palladino degno di un Principe. Cosa mi fai, Palladino, rischi di sbagliare? Dagli spalti sembra facile! Ma la palla tocca il palo e entra. Ora siamo in vantaggio.

 

Tocca al Napoli ora andare all’assalto. La partita si fa sempre più dura. Un’esaltante discesa di Lavezzi da metà campo trova arresto falloso al limite dell’area di rigore: espulso il nostro capitano. Segna Milito di testa su centro di Juric, accorcia subito Denis in mischia, dopo difesa della palla.

 

Finale sul filo del patimento, il vantaggio è rimasto minimo. Espulso anche il greco nostro, per fallo di gioco, dopo ammonizione.

 

Sgocciolano i minuti, in 9 contro 11 ci difendiamo con le unghie e coi denti, si fa per dire, si capisce, in realtà con mezzi leciti.

 

Scadono i 5’ di ricupero.

 

Abbiamo ottenuto la terza vittoria, la più sofferta, la più difficile delle tre.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 







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