''Fenomenologia della critica'' di voce sommessa
Data: 19/01/2009 18.52
Argomento: l'opinione


 

Una critica può essere fondata (F) o infondata (nonF).

Chi è criticato può essere  bravo (B)  o non esserlo; se non è bravo allora può essere presuntuoso (P) o insicuro (I).

 

Ne derivano sei scenari diversi: FB, FP, FI, nonFB, nonFP, nonFI; tutti interessanti da analizzare per esempio (guarda caso) nel contesto di una squadra di calcio.

 

 



FB

 

I risultati sono inferiori al potenziale della squadra, i critici ne portano le ragioni e i fatti che le sostengono;  il mister accetta la critica, se la studia, riconosce i suoi errori, li corregge, migliora i risultati e quando finalmente ottiene gli applausi chi lo ha criticato è a buon diritto compartecipe del successo.

 

FP

 

I risultati sono inferiori al potenziale della squadra, i critici ne portano le ragioni e i fatti che le sostengono; il mister (in quanto presuntuoso) non li degna di attenzione e va avanti per la sua strada, inflessibile (cioè “rigido”).

 

FI

 

I risultati sono inferiori al potenziale della squadra, i critici ne portano le ragioni e i fatti che le sostengono; il mister (in quanto insicuro) si macera in esami di coscienza senza esiti, i sensi di colpa lo corrodono e gli fanno perdere lucidità, chi gli sta intorno lo circonda di insofferenza fino a che lo costringe ad accettare le critiche senza crederci, con risultati imprevedibili e incerti.

 

 

nonFB

 

I risultati sono in linea col valore della squadra, le ragioni dei critici non sono sostenute dai fatti; il mister (bravo e perciò riflessivo) esamina la critica, la riconosce senza fondamento e va avanti per la sua strada, inflessibile (cioè “tosto”).

 

nonFP

 

I risultati sono in linea col valore della squadra, le ragioni dei critici non sono sostenute dai fatti; il mister (in quanto presuntuoso) non li degna di attenzione e va avanti per la sua strada, inflessibile (cioè “rigido”).

 

nonFI

 

I risultati sono in linea col valore della squadra, le ragioni dei critici non sono sostenute dai fatti; il mister (in quanto insicuro) si macera in esami di coscienza senza esiti, i sensi di colpa lo corrodono e gli fanno perdere lucidità, chi gli sta intorno lo circonda di insofferenza fino a che lo costringe ad accettare le critiche senza crederci, con risultati pessimi.

 

Anche in questo campionato 2008-2009, nonostante i precedenti successi, Gasperini è oggetto di critiche tenaci.

Non ha valorizzato un campione come Figueroa, ha imposto in sostituzione una mezza figura come Olivera, ha ingoiato l’arrivo di Milito, Thiago Motta e Jankovic, solo per forza maggiore ha messo in campo gli ultimi due, meno male che c’è Preziosi a valutare i giocatori ché lui (Gasperini) non è all’altezza, è fissato col 343, al modulo sacrificherebbe il più grande dei fuoriclasse e anche se tutto questo non fosse così vero resta il fatto che l’uomo è troppo ruvido, anzi antipatico (e fermiamoci qui).

 

Ora, posto che alle critiche Gasperini non sembra aver dato troppo peso, si può concludere che non siamo in uno degli scenari FB, FI, nonFI.

In altre parole: se le critiche sono fondate Gasperini è un “presuntuoso” (FP) e se sono infondate si deve scegliere se è bravo (nonFB) o se resta comunque un presuntuoso (nonFP).

 

Il criterio per scegliere è semplice: hanno ragione i critici e il Genoa (questo o un altro possibile) dovrebbe avere almeno 45 punti, i critici hanno torto ma se Gasperini non è bravo nel ritorno il Genoa farà (per errori suoi) 25 punti e probabilmente meno.

 

Lo scenario del Genoa frenato da Gasperini è suggestivo, ma non so se può essere raccomandato in buona fede.

 

Lo scenario del Genoa che per colpa del mister crolla nel ritorno è plausibile soprattutto per quelli ai quali per qualche inconfessato motivo può piacere.

 

Resta una postilla, in favore di chi sa che le cose della vita stanno strette nelle categorie della logica come quelle fin qui adoperate.

 

I critici di Gasperini, per quanto feroci, non sono mai così feroci come con chi le loro critiche non le condivide o peggio prova a confutarle.

D’altro canto  i “critici dei critici”, ai quali appartengo da tempi non sospetti, possono consolarsi con un ultimo scenario: quello di un Gasperini bravo però (da loro) in piccola e modesta misura aiutato a non scivolare in una sia pur marginale ma potenzialmente disastrosa insicurezza.

 

Diciamo che aver contrastato le posizioni più distruttive vale due punticini?

Ecco: il quarto posto in solitario ci gratifica molto…

 

voce sommessa

 

 







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