La più emozionante delle vittorie
Data: 01/06/2009 18.02
Argomento: Genoa Cricket


 

Genoa Cricket  137  batte  Venezia Cricket  108

 

[ versione riveduta con fotografie ]

 

 

Se è vero che sono le conquiste difficili a dare la maggior soddisfazione, si spiega la felicità che sprizzava dai nostri ragazzi e da tutti noi, dal momento degli abbracci finali al lungo viaggio di ritorno.

 

Per spiegare la situazione quasi disperata in cui ci siamo trovati, occorre partire dal pre-partita, a rischio di indurre alla noia i lettori meno versati nell’argomento.

 

  

 



Avevamo già rappresentato con fotografie l’anno scorso il bellissimo campo di Venezia Marghera; ne presentiamo qualche altra. E’ l’unico, tra quanti abbiamo frequentato in questi tre anni, completamente in erba, compresa la corsia centrale – come in Inghilterra - che dovrebbe essere però perfettamente omogenea, per evitare rimbalzi irregolari e pericolosi. In Italia non sembra facile ottenerlo, malgrado la buona volontà dei veneziani, che con l’uso del rullo avevano migliorato la situazione rispetto all’anno scorso.

 

Dunque, il nostro capitano, Niranga, prima della partita ha fatto rimostranze e verbali riserve all’arbitro e al capitano avversario, chiedendo l’applicazione del solito tappeto e offrendosi di collaborare a stenderlo. Il capitano del Venezia ha rifiutato, obiettando che il campo è omologato così. L’arbitro, che non ha facoltà di imporre ad un campo omologato  l’applicazione del tappeto, ha accettato la situazione in linea provvisoria riservandosi un giudizio a partita in corso circa la pericolosità.

 

Vinciamo ancora una volta il sorteggio e cominciamo alla battuta. C'è un vento molto forte e freddo. Minaccia pioggia, ma arriverà solo qualche spruzzata mista a un'ombra di sole.

 

Non cominciamo male come punteggio ma dura poco: al 5° over abbiamo già due eliminati, un altro al 9° e ben 4 tra l’11° e il 14° (due giudizi che ci sembrano  sbagliati aumentano il nervosismo dei nostri battitori in difficoltà)

 

A questo punto una palla va a colpire un nostro battitore e Niranga chiede l’intervento dell’arbitro per sospendere la partita. Ne segue una lunga discussione generale, con ricorso a telefonate varie, e il gioco si ferma per quasi un’ora. Alla fine l’arbitro conferma la regolarità del gioco e ne ordina la ripresa.

 

I nostri sarebbero stati lieti di pattuire un pareggio tecnico. La situazione sembra senza speranze, con soltanto 4 uomini ancora in gioco al 15° over, soli 35 punti marcati, l’impressione  di non essere in grado di gestire le battute, il timore di giocare in condizione di pericolo, la sensazione del fato avverso. Si fa strada l’idea di abbandonare la partita.

 

Ma l’allenatore, Mark, esorta a non arrendersi, risolleva il morale dei nostri giocatori, indica il comportamento prudente da adottare: i battitori giochino non per far punti ma per sopravvivere, attendano gli errori di lancio, forse si potrà  prendere almeno un punticino di “bonus”, che può essere utile per la classifica.

 

E così ricomincia una partita straperduta.

 

La squadra ha adesso una solida determinazione e con la calma dei forti prende il controllo del gioco.

 

I nostri battitori sono estremamente attenti alla difesa; poi a mano a mano riesce anche qualche fuori-campo. Sopratutto, resistono sempre lì, passano ancora 20 overs senza altre eliminazioni. Al 20° over abbiamo 60 punti: li abbiamo quasi raddoppiati! Al 30°, siamo arrivati a 89: raggiunto il primo bonus! Al 36° ci rimangono tre giocatori: Kalù, Madup e il nostro italiano, “Chicco” Penello, il quale si difende fino ad essere l’unico non eliminato, mentre gli altri due passano all'attacco. Arriviamo fino all’ultimo over: negli ultimi 9 overs abbiamo marcato i primi "6 punti" della partita: ben cinque!. Raggiungiamo un punteggio in precedenza impensabile, nelle condizioni in cui ci trovavamo: 137 punti.

 

Previsione nell’intervallo: forse ce la potremmo fare (ma in realtà si pensava: vedrete che ce la facciamo).

 

Nel secondo inning, la nostra attenzione è accentrata sul famoso australiano, “Mick”, molto forte in battuta. Per un po’ i veneziani infatti fanno punti, la situazione è in notevole equilibrio. Però noi lanciamo bene, ed ecco che Niranga riesce ad eliminare Mick con una maligna palla basso precisa che gioca sul rimbalzo poco prevedibile. L’uscita dalla gara dell’asso australiano ha riverbero sul morale dei nostri avversari, che oramai intravvedono la sconfitta.

 

Il Venezia resta indietro, distante. Vinciamo noi, anche con un discreto margine.

 

Siamo ora davvero i primi in classifica nel nostro girone.

 

Si dice che la grandezza si misuri nei momenti difficili.  La squadra, nella difficoltà, ha dato dimostrazione di forza morale, di coesione, di entusiasmo.

 

Degno capolista, il Genoa Cricket può coltivare grandi ambizioni.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

P.S.

Domani, a Cogoleto, secondo turno di Coppa Italia, sui 20 overs.

I nostri sono provati, ci riferisce l'allenatore che il capitano è in forse.

Invece i nostri avversari ieri hanno riposato.

Forza ragazzi.

 

 

 

      Il gonfalone     

     di San Marco 

      all'entrata

     del campo

 

                                                            Dinamismo

 

              In guardia !  

 

                                                                 Ora è il Genoa al lancio

 

                                               La partita è finita

 

vr e soci

 

 







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