Vittorioso esordio europeo
Data: 21/08/2009 11.30
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Genoa F.B.C.                           3

(9’ I t. autorete Soerensen per rimpallo da Moretti; 4’ II t. Figueroa; 12’ Figueroa)

 

Odense Boldklub                     1

(15’ II t. Gislason)

 

 

C’era un’atmosfera di festa tranquilla, al Ferraris, il senso del ritrovarsi tra vecchi amici, riandando nel ricordo della lunga avventura per l’Europa di quasi un ventennio fa. Due sentimenti contrastavano nell’animo dei nostri sostenitori: la fiducia sul valore della nostra squadra era quello primario, ma si presentiva anche che l’ostacolo non si sarebbe parato facile da superare.

 

 

 



Cosa molto simpatica, l’altoparlante, che si intendeva con chiarezza, ha fatto i suoi annunci in due lingue: evidentemente in cabina c’era incaricato uno dei nostri ospiti danesi. Così abbiamo anche sentito la formazione della squadra dell’Odense (accento sulla “o”)  in perfetta pronuncia originale (almeno per i giocatori di razza bianca). Piccolo antipasto della portata che ci attende la settimana prossima.

 

                   Ultimi momenti d'attesa sotto la bandiera...

 

        ... che si solleva - Inizia lo spettacolo

 

 

Dai primi minuti, Odense si atteggia in modo volitivo. Sono fisicamente ben piazzati e tecnicamente validi. Giocano con grande fluidità: impostati su un 4-4-2, sanno arricchire il loro attacco in modo vario attraverso la manovra. Nessun  privilegio al gioco difensivo: il loro obiettivo tattico è il predominio a centro campo.

 

Uno dei due giocatori negri che accampano, posto al centro dell’attacco, è un vespone dal fisico potente che nei salti impegna con cariche senza pietà i nostri difensori (in genere Bocchetti o Moretti). Questi forse ne escono un po’ scossi ma resistono al limite delle forze e alla fine, mi sembra, tutto il sugo spremuto da quell’attaccante nel primo tempo è un colpo di testa parato con facilità da Amelia.

 

I giocatori di colore dell’Odiense non si distingueranno per correttezza, ma la brava terna arbitrale sa considerare le cose dall’alto.

 

Preso fiato, i nostri ricominciano a svolgere le loro trame eleganti ormai ben conosciute e ad esporre alla luce dei riflettori i loro pregi tecnici. Ammiriamo il dribbling di Palacio, l’unico dei nuovi nella nostra squadra, oltre Moretti insieme con Amelia. Arriva una serie di attacchi ben elaborati in velocità e, in una di questi, l’autorete che ci porta in vantaggio, per un tiro di Sculli respinto dal portiere e un intervento di Moretti con rimpallo. Non sono trascorsi 10 minuti.

 

Un improvviso tiro da fuori area al 13’ batte sulla traversa sopra la testa di Amelia, che assiste poco interessato.

 

Nel rimanente del primo tempo, è Genoa a farsi più pericoloso ma è Odiense a prevalere in manovra e alla fine noi accogliamo con piacere il momento dell’intervallo.

 

Fa veramente caldo e umido.

 

All’inizio del secondo tempo il Genoa risolve la partita. Va all’attacco, soverchia gli avversari, li stringe, li manda in crisi di affanno. Negli spazi ristretti che gli sono congeniali Figueroa infila due volte, di testa e poi ravvicinatissimo di piede, davanti alla Nord che esulta. 

 

Continua ancora il nostro dominio quando un tentativo di Criscito di salvare un fallo laterale quasi a metà campo entrando in scivolata consegna invece il più facile degli inviti per Ruud, che se ne va solo e imprendibile verso il fondo a centrare un pallone rasoterra davanti alla porta per Gislason che lo fiancheggia. In contropiede sono colti due difensori che fuori equilibrio tentano invano di salvare quel pallone destinato alla rete come per inerzia. 

 

Si rivitalizza Odense, che riprende a sperare. (Il quarto negretto che mette in campo è un serpentello veloce dal guizzo preoccupante.) Torna così ad insidiare la porta di Amelia e la nostra anima.

 

Ma fa veramente caldo e umido.

 

Alla fine i giocatori sono stanchi e noi ci teniamo il 3-1, risultato giusto ed equo.

 

Non è decisivo.

 

Quelli a casa loro non sarà un giochetto arginarli.  Avremo bisogno anche noi della nostra forza.

 

Ebbene, è stata una bella partita e un bel rientro in Coppa Europea.

 

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 







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