Vittoria senza patemi
Data: 18/09/2009 10.02
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa  C.F.C.                  2

(4’ I t. Zapater, punizione;  39’ I t. Sculli)

 

SK Slavia Praha              0

 

 

Lega Europa: un respiro diverso dalle solite partite di campionato, affascinante. Un grande telone circolare enigmatico troneggia a metà campo: rappresenta forse quattro vele rosse che si protendono verso il centro, su sfondo giallo? Il pubblico non riempe lo stadio, ma la partecipazione non è scarsa.

 

Un enorme telone dei Figgi do Zena ci occlude lungamente la visuale; bello, esaltante, ma la disciplina Odense era meno civile?

 

 



Entrano in campo la cinquina di arbitri portoghesi in maglia azzurra e le due squadre con le loro maglie tradizionali: lo Slavia a quarti bianchi e rossi (sul bianco, sul petto a sinistra, la stella rossa), il Genoa a quarti granata e blu scuro - un insieme cromatico nuovo per questi occhi. Il portiere Vanisk in completo giallo-sole, Amelia con una composta divisa scura.

 

La procedura non prevede inni. Gli annunci sono nelle due lingue: accanto alla voce consueta, una donna ci fa sentire la perfetta pronuncia, così immaginiamo,  dell’incomprensibile lingua ceca.

 

Si comincia e si va subito in porta. Su un fallo verso il vertice di sinistra dell’area di rigore avversaria, immediatamente colto dall’arbitro De Sousa con un richiamo al colpevole, i giocatori di Praga commettono l’errore di disporre una barriera troppo lunga, che isola il portiere lontano dal suo palo destro. Sembra persin facile per Zapater cogliere l’angolo alto più vicino, ma occorreva al pallone veloce dare un effetto.

 

Questo episodio determina un andamento della gara meno ricco di vicissitudini di quanto siamo abituati a sopportare.

 

Il Genoa ha di fronte un avversario capace di tenergli testa per quanto riguarda l’abilità di palleggio, il gioco di squadra organizzato, l’armonia delle manovre. Lo Slavia onora l’enorme tradizione antica che ha alle spalle. Nello stesso tempo, però, come altre volte abbiamo visto nel grande calcio danubiano, non possiede quei valori individuali capaci di infondergli una dose particolare di pericolosità per la nostra difesa (ho letto che mancava loro il miglior attaccante). Tuttavia di fronte al mobile avversario la nostra difesa è meno sicura di altre volte.

 

Grave un errore di Senkerik all’8’: tira alto il pallone del pareggio, pervenutogli da un errore difensivo.

 

Dunque un primo tempo equilibrato ma il Genoa più pericoloso, che infatti è andato in porta per la seconda volta, con Sculli pronto, in area di porta, a battere al volo un centro dell’esordiente Tomovic.

 

Il secondo tempo è meno vitale, i biancorossi si smorzano.

 

La terna di arbitri è stata assolutamente perfetta. Anche per la terza partita di Lega Europea, abbiamo goduto di un arbitraggio di alta qualità, chi può dire ancora che gli arbitri italiani sono i migliori?, e di una partita senza neppure un’ammonizione, come usava una volta.

 

Ho detto terna di arbitri, e non cinquina, perchè fattivamente i due nuovi arbitri di area di rigore, che entravano anche ben all'interno del campo a palla lontana, non hanno avuto funzioni; ma con essi De Souza ha limitato il suo movimento senza mettere piede nelle aree di rigore, neppure nei calci d’angolo, e questo ci sembra il vero vantaggio della costosa innovazione.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 

 







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