Spettacolo ed emozioni tra Genoa e Juve, vittoria sfiorata, pari giusto
Data: 25/09/2009 10.32
Argomento: il Grifone in campo


 

GENOA      2    (Mesto, 30 pt; Crespo, 29 st)

JUVENTUS  2    (Iaquinta, 5 pt; Trezeguet, 41st)

Bella partita e tante emozioni al Ferraris: Iaquinta porta in vantaggio i bianconeri, risponde Mesto di testa, poi gol dubbio annullato ai Gobbi (ancora Iaquinta) e sul capovolgimento di fronte grandissimo gol, anche lui di testa, di Crespo. Trezeguet, entrato nel finale, riporta l'equilibrio con un altro gol sul filo del fuori gioco ed a seguito di un punizione abbastanza dubbia.

 



Un Genoa gagliardo e spietato, capace di capitalizzare due delle tre palle gol create, fa perdere alla Juve il ruolino di marcia immacolato, a punteggio pieno, che salva nel finale la partita e il primato in classifica, ora in coabitazione con l’Inter.

Decidono nel finale le reti dei vecchi "pirati d’area" Crespo e Trezeguet, che la porta la vedono ancora bene, in particolare straordinario il colpo di testa di “Valdanito”, davvero una prodezza delle sue a cui non riesce ad opporsi neppure il Buffon (applauditissimo come sempre) tornato ad essere il numero uno al mondo tra i pali.

Gran tifo sugli spalti e la Nord, ma non solo, ritrova il suo Genoa, smarritosi un po' a Verona, e poi, si sa, di notte i rossoblù si trasformano, specie quando si gioca a Marassi.

Notevole la “fisicità” dei bianconeri, una squadra di corazzieri, che però non impressiona il Genoa.

Da sottolineare il carattere dimostrato dai rossoblu dopo essere andati sotto di un gol (pregevole l’azione corale dei bianconeri conclusa con un gran tiro di Jaquinta che Amelia riesce solo a sfiorare).

Il Genoa non si è abbattuto, anzi si è portato con decisione in avanti costringendo i “gobbi” a subire, sino al meritato gol del pareggio di Mesto.

Diamo a Cesare quel che è di Cesare e diciamo che quest’anno il giocatore del Genoa che fa la differenza, sinora, è proprio e solo lui.

Davvero quello del pugliese un avvio di stagione col botto, ora il ragazzo sbaglia molto meno negli scambi, mentre comincia anche a “vedere” la porta.

Da sottolineare, pure, la prodezza di Crespo, la cui abilità fuori dal comune nel gioco aereo era ben nota, si attendeva solo di goderne qualche scampolo anche con la maglia rossoblu: accontentati.

La Juve ha costruito molto dimostrando, anche lei, un gran carattere, ma può e deve recriminare per i tanti, troppi sprechi sottoporta - e Amauri continua un digiuno che ormai è datato 7 mesi - e per aver impostato la partita dall’inizio alla fine sul piano del ritmo, l’arma in più del Genoa, invece che sulla qualità tecnica

Ferrara, distintosi alla vigilia per un’inutile polemica con il nostro allenatore, sceglie un muscolare 4-1-3-2, Melo davanti alla difesa e con uno degli attaccanti che a turno si allarga a sinistra per garantire la superiorità numerica in mezzo.

Gasperini si affida al suo solito modulo ed ai suoi “anziani” di cui si fida ad occhi chiusi e che difficilmente lo tradiscono.

Abbastanza a sorpresa nel riscaldamento si presenta Floccari e non Crespo.

Fuori da subito, invece, Kharja dato da molti in formazione.

Ecco sia la punta ex bergamasca che il centrocampista ex Siena costituiscono, al momento, due problemi, non proprio trascurabili.

La punta non riesce a tenere palla e non incide, probabilmente non è ancora in forma e non ha ancora superato il periodo d’ambientamento nella nuova realtà (città e squadra).

Ancora fuori forma anche Kharja (colpa del Ramadam?) che appare lento e mai capace di un’iniziativa valida, trotterella senza costrutto e, non di rado, perde palla.

Per ora abbastanza un “disastro” per un giocatore sul quale si contava e si conta ancora tanto.

Visti i precedenti, il marocchino non può essere tutto qua.

Bene la difesa, anche Sokratis, subentrato a ripresa iniziata ad un positivo Modesto, ha fatto la sua parte lottando da par suo con i giganti bianconeri, anche se contro di loro, forse, sarebbe venuto bene il lungo Esposito, ma il giocatore non deve avere ancora convinto molto Gasperini che continua a tenerlo in naftalina.

Immagino, che, comunque, presto verrà anche il suo turno.

Amelia salva da par suo un gol fatto su Jaquinta, sfiora il pallone del primo gol ed è, forse, da rivedere sul gol bianconero del pari definitivo.

In questi casi la prima cosa che viene da dire è che il portiere poteva uscire, ma lo sviluppo dell’azione con tre juventini soli davanti a lui (ma non era fuorigioco?) gli ha, in ogni modo, lasciato poche chances.

Bravissimo sia di piede (davvero a volte ricorda Thiago Motta) che con le mani quando riavvia l’azione, credo sia, davvero, il miglior interprete possibile delle teorie “Gasperiniane” sul modo più efficace d'iniziare l’azione.

Viste poi le prestazioni francamente imbarazzanti in quel di Palermo di Rubinho (al quale, perché no, auguriamo di riprendersi), come non ringraziare ed accendere un cero a “San Zamparini” (e dopo Biava, Jankovic ed Amelia, tutti a chiedersi con chi litigherà la prossima volta…). 

Non si può non citare il solito inesauribile ed efficace Marco Rossi, il capitano ancora una volta si è superato, davvero una colonna, come l'ennesima prestazione super di Sculli, quantità ed ora, sempre più spesso, anche qualità.

Tante proteste juventine e piagnucolamenti vari per un arbitraggio, sostanzialmente, all’altezza dell’evento.

Però, poi, nessuno parla, ad esempio, della mancata espulsione di Melo che ha scagliato stizzosamente la palla contro l’arbitro e poi lo ha, pure, mandato a quel paese, come della probabile compensazione sul gol del pareggio, con punizione molto dubbia a favore della Juve e tre bianconeri soli davanti ad Amelia e nessuno dei nostri sulla linea di porta...

Sono, evidentemente, troppo ben abituati e fanno fatica ad accettare quello che per tutte le altre squadre, o quasi, è pane quotidiano.

Turnover avanti tutta, a quanto si è sentito; il lupo (Gasperini) perde il pelo, ma non il vizio.

Chissà che a conti fatti, alla fine, non abbia, anche questa volta, ragione lui.

Alè!

Giancarlo Rabacchi







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