A Scoglio quattro giornate
Data: 31/10/2009 12.55
Argomento: dalla redazione


 

La squalifica al nostro allenatore Gasperini, su “spiata” di un federale dalla tribuna di Cagliari, mi rimanda alla memoria una appassionante partita che risale al primo affacciarsi del Genoa di Scoglio alla Serie A.

 

Cremonese-Genoa 0-1. Io ero in tribuna. Andrò soltanto a memoria.

 

 



Arbitra Rosario Lo Bello, il figlio del grande Concetto. Sulle orme di tanto padre, verso la metà tempo, fischia un sorprendente calcio di rigore a favore del Genoa per una di quelle trattenute, su calcio d’angolo, che, poco visibili, di solito passano indenni.

 

Con mia perplessità alla battuta va un piccolino (al calcio di rigore deve andare un calciatore potente! Cosa fa Scoglio?). Saetta nell’angolo basso. Vantaggio del piede piccolo nel calciare! Si chiamava Aguilera ed era il suo primo gol in campionato.

 

La partita si mantiene in equilibrio per poco. Alla mezz’ora circa viene espulso un giocatore genoano. Al quarto d’ora della ripresa, un secondo.

 

Dunque il Genoa gioca la mezz’ora finale in 9.

 

Potete immaginare l’assedio continuo all’area di rigore genoana. In quegli spazi ristretti domina un gigante: Perdomo. I grigiorossi non passano, la partita finisce con la loro sconfitta.

 

Il sottopassaggio per gli spogliatoi si trova sotto la tribuna, al centro. Al momento di rientrarvi, Scoglio agita l’avambraccio a pugno chiuso, col gesto che  impareremo a conoscere.

 

Arriva la squalifica per 4 (quattro) giornate, su denuncia di un federale non intelligente.

 

Il grande Scoglio non si difese neppure, per quanto so. Fuori casa non si recò neppure allo stadio; al Ferraris non si piegò a telecomunicazioni di comodo.

 

Seguirono diverse sconfitte in casa.

 

L’incompletezza della squadra indusse Scoglio, verso la fine del girone di andata, ad annunciare che la permanenza in serie A era una conquista troppo importante, più importante del bel gioco, e che da allora avrebbe cercato un solo punto in ogni partita, calcolando che sarebbe bastato. Cambiò tattica: creò una difesa capolavoro, richiamando indietro Fontolan, conseguì il risultato voluto, la squadra rimase quasi imbattuta, il calcolo fu giusto.

 

L’anno dopo dovevano arrivare Branco, Bartolazzi e Skuhravy. La formazione era completata. Scoglio lasciava il posto a Bagnoli.   

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 

 







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