Il Genoa resiste a Praga
Data: 03/12/2009 03.43
Argomento: il Grifone in campo


 

SK Slavia Praha              0

 

Genoa  C.F.C.                  0

 

 

 

Dunque la vittoria del Valencia sul Lilla incanala il destino del nostro girone, come previsto, alla ultima sfida ventura.

 

Il Genoa ritorna imbattuto, per la prima volta nel girone, dalla trasferta europea.

 

Sono altre partite, di livello diverso dalle solite. Ha ragione il nostro presidente: è un’esperienza da cui abbiamo da imparare.

 

 



Lo Slavia discende da una nazione di grandi tradizioni: la Cecoslovacchia subito dopo la prima guerra mondiale era considerata la più forte scuola calcistica europea. La tradizione ha il suo peso. Nella nostra storia c’è uno 0-4. La squadra avversaria forse non conta su “stelle”, ma su una solida inquadratura, un ottimo gioco d’assieme, possanza fisica. Nel primo tempo in un’occasione avrebbero segnato se il loro attaccante avesse saputo fermare la palla come sanno fare i giocatori di classe. Noi forse come tecnica avevamo qualcosa di più ma non eravamo in grado di imporla.

 

Particolarmente nel finale il Genoa ha sofferto, quando sono entrati un biondino tarantolato e un altro giocatore impegnativo per noi. Due volte i bianco-rossi sono andati in porta: l’arbitro, ancora una volta ottimo, due volte ha annullato, e sul primo annullamento, quello del primo tempo, non ho visto (*) in TV irregolarità.

 

Una ottima parata del loro portiere all’inizio, e poi tutto il lavoro, non facile, è stato di Scarpi, molto bravo sempre.

 

°  °  °  °  °

 

(*)

 

Afflitto da un pernicioso mal di gola, ho rinunciato al solito club e sono sceso sotto casa, nel bar da prima colazione, il quale si era attrezzato.

 

Immaginatemi dunque immerso nella ressa vociante, ma tra amici. Molti amici, dalla voce potente. Ascoltare il commento TV è  impossibile. Gli italiani, in gruppo, si fanno sentire.

 

“Tira, tira, cosa vuoi fare?”

 

“Passa a sinistra! Desgrassiou!”

 

“Dai, dai! Avanti!”

 

“Oua o perde a balla, mia che scemmo!”

 

Gli applausi si alternano alle imprecazioni.

 

Stiamo per battere un corner.

“Scheda esaurita”. Questo messaggio non è gridato a voce, ma appare improvvisamente sullo schermo, dopo qualche istante di immagine ferma. L’esperto della situazione si alza e comincia a trafficare col telecomando. Dopo un po’ si spegne tutto, poi il televisore si riaccende: “Canale codificato”. Altro maneggio. Applausi: è tornato!

 

Si guarda subito il tabellino del risultato: ancora 0-0. Peccato. Pazienza.

 

Si svincola la loro ala sinistra, sta per partite un cross pericoloso.

 

“Scheda esaurita”...”Canale codificato”....

Si ripete l’intera manovra.

 

Quando, dopo un po’, ritorna lo spettacolo, si guarda subito il tabellino del risultato: ancora 0-0. Meno male.

 

Qualcosa ho visto, altro ho immaginato. Accontentatevi. Vere novelle ve le racconteranno i reduci dalla “Città d’oro”.

 

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 

 







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