Coppa Italia: fine delle speranze
Data: 14/01/2010 12.15
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Genoa-Catania 1-2                          

(4” e 8’ I t. Plasmati, 11’ II t. Rossi.)

Arbitro Velotto di Grosseto (un nome da ricordare)

 

 

Il Catania prende di sorpresa il Genoa con una partenza offensiva che attacca in avanzate veloci lo spazio tra la nostra mediana e la nostra difesa. Purtroppo il perno della difesa è un Esposito che già si sapeva in crisi fisica e morale. Il giocatore si è trovato a fronteggiare il bravo Plasmati senza una opportuna protezione, in quanto diversi erano i titolari assenti nei ruoli a lui vicini (un errore) e si è smarrito. Si è così verificato il disastro iniziale di due palloni che hanno toccato la porta (una volta si diceva i legni) e sono entrati in gol.

 

 



Il Genoa lentamente ma progressivamente si è ripreso fino a prendere in mano chiaramente la partita verso la fine del primo tempo. Una bellissimoa cannonata di Rossi, che in corsa colpiva in pieno un pallone inviatogli indietro dal subentrato Suazo, ci portava sull’1-2 all’inizio della ripresa. Si avvicinava il momento decisivo dell’incontro, che il Genoa si apprestava a risolvere. .

. . . . . .

Il racconto finisce qui.

Il posto di protagonista a questo punto spetta all’arbitro. Il suo nome entra nella storia degli arbitraggi più rovinosi che i nostri nonni tramandano. Ho difficoltà a ricordare una conduzione di gara altrettanto disastrosa e spero di non sentirne parlare più. Questo arbitro dalla carnagione apparente quasi da mulatto ha mancato alla funzione di equità che gli sportivi si aspettano da una direzione di gara onesta.

......

Una lode all’impegno della squadra, che ha combattuto oltre ogni possibilità fino alla fine; alla correttezza dei giocatori; alla intemperante temperanza del pubblico, che si è limitato alle grida; alla accortezza del Presidente, che ha sottratto i suoi da pericolosi dichiarazioni. Una manifestazione di solidità morale e di volitività per il futuro da parte di tutto l’ambiente.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

  

 







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