Ennesimo 0 - 1, Genoa sconfitto a Palermo
Data: 08/11/2010 07.21
Argomento: il Grifone in campo


 

Palermo    1    (pt. 41 Pinilla)
Genoa        0


Molte occasioni per i rosanero, in particolare con un Pinilla scatenato, che segna e colpisce due pali. Genoa incerto in difesa, bravo,però, Eduardo, in attacco bene il solo Toni, in buona serata, ma abbastanza isolato.
Inevitabile, a questo punto, la parte destra della classifica.

 



Ancora una sconfitta per 1-0 in trasferta, con vani tentativi di rimonta nel finale, piuttosto sterili ed ancora una volta senza esito.

Il Palermo avrebbe meritato, forse, anche di più dell'1-0 che porta a casa, e che, comunque, interrompe una serie di due sconfitte consecutive.

I siciliani nel primo tempo, oltre al gol ed ai due pali, hanno collezionato occasioni a grappoli mentre nel secondo tempo hanno controllato un Genoa che non ha fatto vedere molto più di un Toni in buona serata.
 
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Il Genoa parte bene cercando subito l'area avversaria, ma colleziona solo una conclusione un po’ sbilenca di Toni che diventa pericolosa per una deviazione di un difensore, Sirigu ha poco lavoro.

Eduardo, invece, rischia abbastanza di più quando il Palermo, più concreto, viene avanti.

Pinilla ci prova e riprova ed alla fine diventa l’uomo partita.

Prima prende un palo con una girata al volo, poi si presenta a tu per tu col portiere che in uscita fa il miracolo, quindi, su cross di Pastore, schiaccia di testa ancora sul palo.

Il tutto nella prima metà del primo tempo.
 
Il Genoa prova a ripetere il forcing alto dei difensori tanto bene applicato contro l’Inter, allora Sneider fu praticamente cancellato, stavolta il giochino funziona meno bene con Pastore che, con un’autentica prodezza, s’inventa, di tacco, l’assist vincente per Pinella.

Ci sono troppo spesso autentiche autostrade alle ripartenze dei rosanero, spesso in parità o superiorità numerica.
 
Solo verso la mezzora si vedono le prime occasioni rossoblù, quando Toni prima va via sulla destra e conclude fuori di poco e poi impegna Sirigu di testa angolatissimo e poi con un tocco al volo sempre cercando l'angolo.

Luca da l'impressione di fare reparto da solo.
 
Le assenze, inutile negarlo, pesano, ma questo, sicuramente, non è per la nostra squadra (il “solito” novembre nero di Gasperini?) un momento particolarmente felice.

C’è anche qualcosa da rivedere tatticamente, viste le difficoltà in difesa come in attacco.

Nella ripresa Gasperini le prova tutte.

Riparte con Veloso per Rudolf, scelta condizionata anche da ragioni fisiche, trattandosi di due convalescenti da guai muscolari, ma anche, e soprattutto, alla ricerca di più fosforo nella manovra genoana, che, in effetti, ci guadagna.
 
Il Palermo, che sul finire del primo tempo sembrava accennare qualche difficoltà e ripiegava spesso in difesa, all'inizio del secondo tempo riparte, invece, con la consueta aggressività, sembra giocare a memoria e continua a crearci problemi specie sulla sinistra con efficaci uno due da parte del treno formato da Balzaretti e Nocerino.
 
Contando sulla stanchezza degli avversari, reduci dalla partita di EL, il tecnico rossoblù si gioca le altre due carte che ha a disposizione, facendo entrare Boakye e Destro e tenta il recupero con la squadra schierata a tre punte.

Con la linea verde si tenta di dare una mano a Toni e, per la verità, il Genoa si fa più veloce e intraprendente, ma non basterà.

Il trainer rosanero Delio Rossi para il colpo inserendo il difensore Goian per il trequartista Ilicic.
 
Poi sostituisce anche lo stremato Pinella con Miccoli, di nuovo in campo in campionato dopo 5 mesi.
 
In effetti, la squadra rosanero ha dato quasi tutto e nel finale  è notevolmente meno lucida rispetto al primo tempo, ma il Genoa non riesce ad approfittarne nonostante i quattro minuti di recupero e la gara non riesce più ad offrire altre particolari emozioni.

Poche, purtroppo, le notazioni positive per noi.

Luca Toni lotte e combatte, senza patire condizionamenti per l’ambiente molto ostile (laggiù, nonostante i molti anni oramai trascorsi, non gli hanno ancora perdonato il suo abbandono per altri più prestigiosi lidi), ma continua a segnare poco.

Veloso appare sulla strada del completo recupero, mentre Eduardo pare aver ben metabolizzato la “disgrazia” con l’Inter.

Preoccupa un po’ la prestazione non esaltante di una difesa che, sinora, è stata la parte più affidabile della squadra, ma qui, forse, pesano non poco le assenze in mezzo al campo.

C’è da augurarsi che, con il recupero dei vari infortunati/eo squalificati, il Genoa possa cominciare ad esprimersi su quei livelli che a tratti è già riuscita a far intravvedere.

I sogni estivi si stanno mano a mano ridimensionando, ma, a parte certi eccessi di euforia fuori luogo, speriamo ancora, perchè no, che non fossero solo illusioni velleitarie.

Certo che, almeno per ora, i conti non tornano.

Si deve, allora, incominciare a temere il peggio?

Non esagerei, comunque una prima risposta a nostri dubbi la dovrebbe senz'altro dare la prossima ravvicinata gara con il Bologna.

Avversario questo abbastanza ostico, almeno in queste ultime stagioni, ma, poche storie, mercoledì p.v bisognerà vedere di saltare l’ostacolo, magari anche con buona disinvoltura.

Vediamo allora, parafrasando una frase abbastanza di moda in questi periodi, di rimboccarci le maniche.

Alè!

Giancarlo Rabacchi







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