Vittoria ''inattiva'' nel Salento
Data: 05/12/2010 20.13
Argomento: il Grifone in campo


 

Lecce        1

Genoa       3  

Arbitro: Russo di Nola  

Reti: 47’ pt Ofere; 10’ st Toni, 31’ st Ranocchia, 49’ st Rossi. Angoli: 12 a 4 per il Genoa. Recupero: 2’ e 5’. Ammoniti: Criscito (G), Gustavo (L), Corvia (L) per gioco falloso. Spettatori: 6.200.

 

Terza vittoria di Ballardini, la seconda in trasferta. Buona reazione dopo un primo tempo disastroso.

Due squadre abbastanza modeste sul piano del gioco, la differenza la fa la qualità dell’organico dei due team. In gol Toni, bene i cambi di Ballardini nella ripresa.

 

 

 



Il Genoa, dopo aver ottenuto un solo punto nelle ultime due partite, torna a vincere e lo fa con una rimonta di carattere nello stadio di Via del Mare grazie a due gol su palle inattive ed una rete del capitano su di un contropiede.

 

Sotto di un gol a fine primo tempo, la squadra di Ballardini ha ribaltato il risultato con Toni, Ranocchia e Rossi dopo aver rischiato seriamente il K.O. (raddoppio fallito di un soffio da Di Michele).

 

Ballardini conferma il 4-4-2 con Toni-Palladino e Kharja qualche metro più avanti di Veloso.

 

Di fronte ci sono la peggior difesa (Lecce, 28 gol subiti) e il peggior attacco (Genoa, 10 realizzazioni) del campionato.

 

Mesto parte subito da terzino, ma questa volta convince meno ed è sostituito nella ripresa.

 

Buona ed in crescendo con il passare dei minuti la verve di Palladino, finalmente recuperato.

 

Il Lecce si chiude bene e gioca sulle ripartenze orchestrate da Di Michele e Olivera, il primo, in grande spolvero, si fa temere in più occasioni, l’ex rossoblù si mette in mostra ed appare come uno dei più positivi tra i salentini.

 

Alla mezz'ora si fa male Ferrario, sostituito da Gustavo e proprio negli ultimi secondi del primo tempo, l'episodio che sblocca il match: contropiede letale del Lecce, Di Michele salta Rafinha in velocità, evita anche Mesto e serve a Ofere il più comodo degli assist.

 

Vantaggio obiettivamente meritato visto il disastroso primo tempo dei nostri, sino a quel momento una squadra francamente imbarazzante. 

Ribaltone nella ripresa giocata a ritmi ancora molto elevati.

Al 10' il doppio episodio che segna il destino della partita.

Di Michele, scatenato, salta mezza difesa genoana in area, ma fortunatamente il suo destro finisce a lato di un soffio.

Una vecchia e collaudata legge del calcio recita “gol sbagliato, gol subito”.

Ripartenza dei nostri che guadagnano una serie di corner di fila e su uno di questi Luca Toni svetta su una palla “pennellata” da Veloso dalla bandierina e riporta in parità la gara.

Finalmente Luca, un gol che ci voleva proprio, speriamo si sia definitivamente sbloccato!

Ballardini a questo punto mostra un apprezzabile coraggio, comprende che è il momento decisivo, inserisce Destro per Mesto (voto sotto la sufficienza per quest’ultimo), Palladino fa un passo indietro, mentre Destro va a far coppia con Toni e da maggior profondità alla squadra.

Il Lecce accusa moralmente il colpo della rete subita, cala anche fisicamente ed alla mezz'ora arriva il raddoppio, ancora su una palla da fermo.

Altra punizione al bacio di Veloso e bel colpo di testa vincente di Ranocchia.

Qui la squadra di De Canio si sfalda del tutto, prova anche ad attaccare a testa bassa, ma oramai ha perso lucidità ed il Genoa mantiene il vantaggio con calma, anche nei cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro.

All'ultimo minuto, in contropiede il Genoa mette il terzo sigillo alla partita con un gol di Rossi, facile facile su assist di Destro.

La differenza, palesemente, è stata fatta dalla diversa qualità delle rose di due squadre che si sono abbastanza equivalse sul piano del gioco.

La nostra, invero, ha mostrato qualche progresso manovriero in avanti, ma ha fatto più di un passo indietro, scusate il bisticcio, indietro, nonostante la più prudente difesa a quattro abbia sostituito la tanto "vituperata" retroguardia a tre.

Non a caso, ancora una volta, Eduardo ci ha dovuto mettere più di una pezza.

Ballardini vince e chi vince ha sempre ragione, però immagino, almeno ci si augura, sarà il primo ad aver capito che ancora non ci siamo e che il lavoro da fare non manca.

Alè!

Giancarlo Rabacchi







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