La logica di una mediocre partita
Data: 03/02/2011 01.29
Argomento: il Grifone in campo


 

 

A.C. Fiorentina                        1

(40’ I t. Santana)

 

Genoa C.F.C.                            0 

 

Si sono incontrate due squadre poco propense a giocate divertenti. Una prima superficiale impressione, iniziata la lotta, ci detta: “partita da zero a zero”. Ma presto dobbiamo correggerla.

 

 



Il gioco del Genoa deficita di struttura in attacco. E’ un sistema ancora in corso di costruzione. Lo svolgersi delle azioni non fluisce allo sbocco, ha poco respiro in ampiezza, tende ad affastellarsi sulla tre quarti. Bisogna dire che ancora una volta la formazione è un po’ di fortuna; se la rotazione si impone, tuttavia rende più difficile l’assiemamento dei diversi compagni di giuoco.

 

Anche la Fiorentina percorre un difficile momento e anche tra i giuocatori in completo viola fioriscono gli errori banali. Non ha più, in attacco, la Fiorentina, quei valorosi e insidiosi frombolieri che tante volte hanno attirato l’ammirazione degli  intenditori.

 

Perché, dunque, non uno zero a zero?

 

Perché la Fiorentina, a differenza del Genoa, ha un attacco aperto, con due ali che sanno mettere in difficoltà la nostra difesa, particolarmente Criscito, e rovesciare in area palloni tesi, insidiosi. In diverse occasioni, nel primo tempo, i nostri difensori si salvano, non senza merito e un poco di fortuna, ma l’errore esiziale è nascosto tra le quinte e salterà fuori quasi inevitabilmente. Il Genoa non è inferiore come volume di gioco, anzi; lascia però la sensazione di uno sforzo condannato all’inutilità, questo è un sicuro segno di sconfitta, astraendo dall’episodio.   

 

Sì, è esattamente una partita da uno a zero. Si capisce allora che la Fiorentina smorza la sua spinta in avanti e il Genoa non ha le armi per penetrarla con un gol del pareggio.

 

E’ anche una partita dura; i viola eccedono nel fermare lo sviluppo delle nostre manovre laddove le impostiamo in scioltezza. Il giuoco si trascina con una serie di falli che l’arbitro Celi da Campobasso fischia in genere nel senso giusto ma senza esprimere quella  personalità che deve ritenere i giocatori dal misurarsi calci; anzi si distingue per stupidità quando ammonisce il nostro Veloso per un urto contenuto. Anche il segnalinee De Pinto commette errore a nostro danno sbandierando un fuorigiuoco inesistente.

 

Poiché non ho altri attori da rimbrottare, mi fermo qui. Per la prima volta il Genoa sotto Ballardini, dopo una serie di visite in casa di avversari rabbiosi per il proprio difficile momento, torna con la borsa vuota. Che volete... doveva succedere.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 







Questo Articolo proviene da Genoadomani
http://www.genoadomani.it

L'URL per questa storia è:
http://www.genoadomani.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2740