Non male, non bene
Data: 14/05/2011 23.53
Argomento: il Grifone in campo


 

S.S. Lazio                        4

(8’ I t. Biava; 7’ II t. Rocchi; 11’ Hernanes; 22’ Hernanes)

 

Genoa C.F.C.                   2

(12’ I t. Palacio; 44’ II t. Floro Flores)

 

 

Schieramento del Genoa variato, all’Olimpico di Roma: giocano insieme Palacio, Boselli e Floro Flores. Con tre attaccanti puri, si parlerebbe di tridente.

 

 



Ballardini non ha avuto un moto di nostalgia per lo stile Gasperini: piuttosto ha pensato di svincolarsi da un’impostazione prudenziale. Quando comincia la giostra, vediamo che non si attua un tridente: si vuole, piuttosto, arricchire la manovra senza decentrarla e senza abbandonare l’obiettivo della superiorità numerica nelle zone di maggior traffico.

 

All’inizio il Genoa sostiene benissimo l’equilibrio; però prende subito un gol, su calcio d’angolo dubbio, per una di quelle “assenze” nella zona del terzino sinistro che tante volte abbiamo pagato. Il Genoa reagisce.

 

A questo punto dà una magnifica prova di sé il trio di attaccanti, che mandano nella porta avversaria un pallone lavorato da tutti e tre con un’azione che ricorda i vecchi “trii centrali d’attacco”, composti da centrattacco e mezzali. Insiste Floro Flores in un dribbling alquanto fumoso, indirizza prontamente Boselli un diagonale preciso, ribatte a segno Palacio a mo’ di falco la respinta del portiere; il tutto in manovra serrata in area di rigore.

 

Tale successo del trio centrale d’attacco in pratica non si ripeterà. Il Genoa ottiene una chiara superiorità di manovra per tutto il primo tempo ma ha il decisivo limite di non saper trovare la strada per battere la difesa avversaria. Il trio di attaccanti funziona a metà: bene a pro della manovra preparatoria, male della conclusiva.

 

Quando una squadra non sa sfruttare il periodo di supremazia, mal glie ne incoglie.

 

Già all’inizio della ripresa si vede che la Lazio si è scossa ed ha cambiato marcia. Episodi sfavorevoli portano al successo la squadra di casa, ma è evidente la sua maggiore capacità di coglierlo con conclusioni lucide. Il Genoa tiene poi abbastanza bene il campo fino alla fine e riesce anche a battere per la seconda volta il portiere avversario con un secco tiro di Criscito su respinta della difesa, deviato.

 

L’arbitro Damato ha agito in modo da confermare la tendenza da parte della sua Associazione a limitare gli interventi tecnici e sopratutto disciplinari. Ne prendiamo nota con favore, si vedevano in passato troppi cartellini gialli; tuttavia almeno due casi di trattenute e falli a nostro parere pretendevano l’ammonizione per i giocatori in maglia celeste.

 

  

Vittorio Riccadonna

 

 







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