Coppa: il Genoa passa il turno
Data: 21/08/2011 11.47
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa  C.F.C.                    4

(14’ Palacio, 16’ I t. Pratto, 3’ II t. Palacio [autorete Bruno], 46’ Kaladze)

 

A.S.G. Nocerina                 3

(37’ I t. Di Maio, 10’ II t. Plasmati, 43’ Castaldo)

 

 

Finalmente il nuovo Genoa si è mostrato al suo pubblico, ma il pubblico ha avuto i suoi problemi. Code ai botteghini, ingressi alternativamente chiusi, lunghi giri e code sotto il sole ai tornelli – ma finalmente siamo entrati, appena in tempo per ascoltare l’Ignobile cantare le formazioni al microfono. Purtroppo ci perseguiterà anche quest’anno.

 

 



La gradinata Sud è chiusa. Nella tribuna superiore, è pieno il gabbione sud degli ospiti, che donano il loro entusiasmo alla Nocerina, e ci sono soltanto due persone sedute proprio al centro. Ben frequentata la tribuna vera e propria e fitti sono i sostenitori genoani nella gradinata Nord e nei cosiddetti distinti, dove picchia e abbaglia il sole occiduo e fa caldo.

 

La Coppa Italia 2012 comincia dunque per noi onorata dalla luce del giorno.

 

La partita manifesta le mie previsioni di una certa difficoltà. La neopromossa Nocerina, che veste il bianco onorando appena sulle maniche i propri colori rossoneri (su un braccio un poco di rosso, sull’altro di nero), dispone di un’organizzazione di squadra collaudata e gioca molto aperto, aggressivo, ma con la massima correttezza. Di sicuro il loro allenatore avrà ben istruito la difesa su come affrontare gli attaccanti genovesi, di tanto nome: mi raccomando, le marcature, le scalate, gli anticipi ... Beffa  del calcio! Il loro portiere, per la storia di nome Gori, tranquillamente in possesso della palla, esce di porta e la allunga a Palacio che è l’unico altro giocatore in area di rigore: è lì proprio in mezzo, lì davanti, e tutti gli altri sono distanti un 25 metri, e la porta è vuota. Palacio veste i panni di Maramaldo e vilmente segna la più facile delle marcature. L’Ignobile la canta con il suo consueto ritornello.

 

E questo fu il modo in cui il Genoa segnò la sua prima porta nella storia contro la Nocerina.

 

Subito dopo in azione di contrattacco anche Pratto segna con un bellissimo tiro diagonale che picchia sul palo opposto. Altra cantata dell’Ignobile. Ora ci tocca starcene qui ad assistere ad una partita bella che finita e fa caldo. 

 

Grandqvist lo Svedese entra in giuoco in sostituzione di Dainelli che non è ancora a posto fisicamente e dimostra la sua grande volontà di farsi attore portandosi subito alle spalle del centrattacco avversario, coi pugni chiuso al petto e saltellando a scatti. Si beccherà poi la prima ammonizione dell’anno per un banale tocco di braccio, che non mi sembrava degno di severità, e più tardi rischia l’espulsione per un calcio dato a palla fuori portata. L’arbitro, il noto Banti di Livorno, è portato alla pignoleria ma qui trascura la pena capitale.

 

La Nocerina tira fuori dal cappello una meraviglioso girata in rovesciata del difensore Di Mario, che tocca il palo e entra in porta. L’ignobile comunica all’altoparlante il gol del 2-1 con voce piana e dimessa, pare non lo consideri in fatto degno di rilievo - senza il ritornello.

 

Invece ci va molto bene che all’inizio del secondo tempo un corner calciato da Veloso come sa fare viene trasformato nel 3-1 da Palacio (palla toccata dal difensore Bruni). L’Ignobile ritorna al suo ritornello enfatico.

 

Noi pensiamo: meno male. Nel primo tempo potevamo segnare di più, ma adesso la partita non è tanto facile.

 

E infatti ecco che l’Ignobile deve annunciare, in tono opportamente dimesso, che Plasmati, vecchia conoscenza, ha di nuovo accorciato.

 

A questo punto l’Ignobile comincia una lunga serie di inviti ai sostenitori della Nocerina ad attendere prima di abbandonare il campo. Ne ho contati almeno quattro, ad intervalli, a cominciare dal quarto d’ora del secondo tempo. Francamente, qualcosa di fastidioso, visto anche l’ambiente correttissimo.

 

Quando Castaldo segna il 3-3 a pochi minuti dalla fine, l’Ignobile per molti secondi si rifugia nel silenzio, prima di accennare al fatto al microfono. Io dico al mio vicino, che è un eminente professore di storia: telefona a casa che ritardi. Ma no: il Genoa negli ultimi minuti rovescia in campo la sua superiorità con una serie di attacchi serrati e meritatamente conquista la marcatura decisiva. Il mio vicino telefona a casa: butta la pasta. L’urlo dell’Ignobile si confonde con quello della Nord.

 

A fine partita, mentre i giocatori del Genoa sono usciti dal campo quelli della Nocerina si portano sotto il gabbione a salutare i propri sostenitori e ricevono, e ricambiano, i prolungati applausi del pubblico genovese particolarmente dei distinti.

 

Il Genoa ha quindi soddisfatto Malesani, che aveva annunciato di considerare importante la Coppa Italia; annuncio che molto mi aveva rallegrato, poi che proveniamo da un passato (che per fortuna si allontana) di dichiarazioni anche dei vari presidenti del tipo: la Coppa Italia non è nel nostri obiettivi. La Coppa Italia può avere esiti più fortunosi del campionato, puö avere un vincitore più casuale, ma proprio questo attrae e in compenso è una competizione più pulita. La Coppa Italia è stata in passato tenuta in troppo poco conto. Bravo Malesani (e Preziosi).

 

Quanto alla squadra, luci e ombre. Buoni giuocatori ma giuoco non ancora assiemato. Molto ci sarebbe da dire e si dirà. Mi limito per adesso ad una osservazione: nel giuoco d’attacco, troppo schematico, veloce nelle proiezioni e privo di “traccheggio”, difetta quel tipo di passaggio in avanti che lo rende il pallone perfetto e giuocabile in maniera conclusiva: per morbitezza, per misura, tempismo, precisione ... (Ho visto qualcosa da Veloso). Sono soltanto “bei” passaggi, non passaggi risolutivi. Ma questo lo dice un vecchio sportivo che ha visto Rivera, Schiaffino, Verdeal ...

 

 

 Vittorio Riccadonna

 

 

 







Questo Articolo proviene da Genoadomani
http://www.genoadomani.it

L'URL per questa storia è:
http://www.genoadomani.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2809